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martedì 9 gennaio 2018

Codice Genesi

Era da un po' che non vedevo un film del genere sopravvissuti, uno dei miei preferiti, così ho rimediato con questo Codice Genesi, titolo originale (e molto più significativo) The Book of Eli.
Codice Genesi è un tipico film post apocalittico, che richiama e cita molti altri film, fra cui l'ottimo The road, ma con molta più violenza, Mad Max, atmosfere western alla Sergio Leone e il tutto con un taglio nettamente fumettistico. Nello stesso tempo, però, Codice Genesi si differenzia da tutti questi per l'inserimento, in maniera preponderante e insolito, della religione.
Ma andiamo alla trama, cercando di non fare troppi spolier. Nel caso avviso.
Siamo in un futuro non troppo lontano dai giorni nostri (non ci sono particolari segnali che ci facciano capire che siamo avanti nel tempo) in cui il pianeta è stato distrutto da una guerra globale. Almeno, è stato distrutto il nord America che è dove si svolgono gli eventi.
Del passato sappiamo pochissimo se non che la causa della guerra, vera o presunta, è stata la religione.
Il protagonista della pellicola è Eli (Denzel Washington), un uomo taciturno e solitario che sta viaggiando a piedi in un paesaggio devastato e desolato diretto verso una generica e misteriosa (anche a lui stesso) destinazione che si trova a ovest.
Eli è abile nel riuscire a sopravvivere in ciò che resta del mondo ed è un formidabile combattente. In un pianeta in cui le risorse di tutti i tipi sono finite o distrutte è evidente che la violenza regna sovrana fra i pochi umani superstiti e quindi vale la legge del più forte. Eli è anche un uomo buono, ma non è intenzionato a farsi coinvolgere da ciò che lo circonda, per non farsi distogliere dal suo viaggio.
Eli raggiunge una città (cioè, ciò che resta di una città. Diciamo un agglomerato di disperati) creata da Carnagie che non è altro che una sorta di versione malvagia di Eli. Carnagie è un uomo senza scrupoli che ha creato un impero fra i relitti grazie al fatto che conosce l'ubicazione di una sorgente di acqua. In un mondo come quello descritto in Codice Genesi avere l'acqua significa avere il potere. Carnagie è anche ossessionato dal trovare un libro che è andato distrutto dirante la grande guerra, un libro che può permettergli di far diventare il suo potere divino, immenso e senza freni, estendendo il suo dominio. In pratica la Bibbia. E indovinate un po' chi ha l'ultima copia di quel libro? Sì, è uno spoiler, ma si capisce subito.
Ovviamente Eli non starà al gioco, Carnagie non la prenderà bene, Eli fuggirà ed inizierà l'inseguimento. E qui mi fermo, altrimenti scrivo tutta la trama del film.
L'ambientazione di Codice Genesi è ben fatta e riuscita. Certo, dopo Mad Max e tutto ciò che ne è seguito non è così facile sbagliare un'ambientazione di questo tipo, ma bisogna riconoscere i meriti dei gemelli Hughes. Le immagini sono anche filtrate in modo da annullare quasi i colori e rendere ancora più tetro il futuro in cui si muovono i personaggi. Ciò che è insolito è l'inserimento della religione. Non è semplice mettere la religione in un film come questo e per la verità non mi è nemmeno del tutto chiaro da dove arrivi questo spunto. I gemelli Hughes li conoscevo solo per La vera storia di Jack lo Squartatore, ma in generale non mi pare che nei loro lavori vi siano richiami religiosi. La sceneggiatura, invece, è stata scritta da Gary Whitta, autore inglese al primo lungometraggio (poi scriverà con M. Night Shyamalan After Earth con Will Smith e parteciperà alla scrittura di Rogue One, nonché alcuni episodi della serie animata TV Star Wars Rebels. Anche qui nessuna traccia.
Comunque Codice Genesi è une pellicola che affronta l'approccio alla religione tramite due distinte e divergenti strade. Entrambi i protagonisti sono nati prima della guerra e hanno visto com'era il mondo prima e cosa l'ha portato alla distruzione. Eppure da un lato c'è Eli, novello e insolito messia, che cerca ancora nella religione la salvezza e una nuova speranza per l'umanità, nonché una redenzione per la religione stessa. Dall'altro c'è Carnagie che sa benissimo che la religione è un'arma e, così com'è stato fatto in passato vuole sfruttarla per i suoi scopi. Un film, in pratica, che a suo modo e con tutti i suoi limiti, vuole criticare l'uso che l'uomo fa della religione.
Non ce la faccio più, da qui iniziano degli SPOILER.

E CE NE SONO PARECCHI. DA LEGGERE SOLO DOPO AVER VISTO IL FILM.

Per non essere accusati di proselitismo cristiano, i gemelli Hughes e Whitta alla fine fanno vedere come la Bibbia finisca per essere conservata insieme al Corano, alla Torah e alla Tanakh.
Il problema è che il tema è difficile da affrontare e gestire e l'impressione è che anche lo stesso Gary Whitta a un certo punto ci abbia dato su, forse perché doveva andare a prendere il figlio dal catechismo e non aveva tempo per concludere con calma la trama.
Prima di entrare in città Eli, provenendo da est, affronta una banda di criminali che costringono una donna a fare da esca. Li uccide tutti in un combattimento ultrafumettistico (è una delle sequenze migliori della pellicola). Poi, dopo la permanenza in città, Eli esce con Solara (Mila Kunis) per recarsi alla sorgente (non ci viene detto esattamente dove si trovi), lì si rifornisce di acqua e riparte verso ovest, abbandonando Solara, imprigionata nella stessa grotta che contiene la sorgente. Solo che Solara si libera e mentre sta tornando (verso la città o verso Eli?) cade nella stessa trappola in cui era caduto Eli prima di entrare in città. Ovviamente Eli torna indietro in tempo e la salva. L'obiettivo era questo: Eli decide di farsi immischiare dalle vicende che lo circondano e prende Solara con sé. Il problema è che Whitta ricicla un episodio rivisto a inizio film (oltre che mi pare ci sia qualcosa che non torni dal punto di vista spaziale. Il luogo in cui si trovano i balordi deve essere a est della città e quindi anche la sorgente. Ma perché Eli e Solara non ci sono passati quando stavano andando alla sorgente? Oppure perché Eli non ci è passato andandosene?).
Verso la fine del film Eli e Solara finiscono in una casa in mezzo al deserto. Qui vive una coppia di vecchi decrepiti che poco dopo scopriremo essere cannibali. Immediatamente Eli e Solara cadono in una fossa nascosta all'ingresso della casa e si ritrovano prigioneri. I due cannibali dementi (che sono superarmati) potrebbero sparare ai due sventurati e avere da mangiare per parecchio tempo. E invece che fanno? Li tirano fuori e li invitano per un tè! Veramente! Io mi aspetto che il tè contenga un veleno o un sonnifero (sarebbe stato un classico), ma niente. Il marito addirittura fa vedere a Eli che il giardino di casa è pieno di tombe e qui il "messia" capisce che sono cannibali e i due scappano. Ma per la miseria, come hanno fatto questi due cretini a sopravvivere per così tanto tempo? L'episodio potrebbe essere anche buono (un po' scontato e banale, ma buono), ma viene letteralmente buttato via.
E poi c'è la gestione della "missione" di Eli. Eli ha sentito una chiamata che l'ha spinto a compiere il viaggio. Solara, dopo che si è fatta spiegare tutto, gli chiede anche: "ma quindi stiamo andando a ovest perché tu hai sentito delle voci nella testa?". Secondo me questa frase l'ha scritta il figlio di Whitta, appena tornato dal catechismo che si era accorto che la trama scritta dal babbo era un po' debole. In generale Eli è un personaggio quasi divino. Nelle sparatorie incredibilmente non viene colpito, anche se si trova in mezzo a una strada e venti persone gli sparano contemporaneamente da angolazioni diverse! Quando alla fine della pellicola Carnagie gli spara in pancia, si vede nello sfondo un fulmine (???) ed Eli NON MUORE! In pratica sembra veramente che la missione di Eli sia divina.
Alla fine Codice Genesi non è un cattivo film, anzi, è una pellicola ben realizzata, ma ho l'impressione che gli obiettivi dello sceneggiatore e del regista fossero un po' troppo alti per le loro capacità (o forse per la loro esperienza) e quindi, sarà la mia idiosincrasia per la religione, ma la pellicola sembra passare di là.
Da vedere?
Senza dubbio se piacciono le storie post apocalittiche e se si vuole provare una visione un po' insolita del genere, ma sicuramente non si tratta di un film memorabile.

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