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mercoledì 3 gennaio 2018

Suicide Squad

Di film sui personaggi DC ne sono stati fatti tanti, soprattutto su Batman, ma solo di recente, sull'onda dell'enorme successo delle pellicole dedicate al Marvel Cinematic Universe, la rivale DC Comics ha deciso di portare sul grande schermo il suo universo di personaggi. Però i primi due film, l'Uomo d'acciaio e Batman vs Superman, si sono rivelati al di sotto delle aspettative e, comunque, almeno un gradino sotto i Marvel.
Questo Suicide Squad, con la sua squadra di criminali carcerati dedicati a compiere missioni suicide in cambio della libertà, doveva rompere gli schemi e risollevare l'andazzo. Doveva...
Attenzione! Ci sono degli spoiler.
Si parte da Amanda Waller (Viola Davis), un'agente governativa che, preoccupata dall'arrivo di tutti questi metaumani, vuole creare una squadra in grado di affrontarli. Cosa potrebbe accadere se il prossimo Superman fosse un malvagio (questo film si svolge dopo la morte di Superman)?
Per farlo va a pescare fra i criminali in prigione o altri soggetti simili.
Il primo membro della squadra è June Moone (Cara Delevingne), un'archeologa che ha rotto la statuetta sbagliata ed è stata posseduta dall'Incantatrice, un'incazzatissima strega di 6000 anni fa che vuole conquistare il mondo, in grado di scomparire e comparire all'istante in qualsiasi punto del pianeta e dai poteri praticamente illimitati. Amanda ritiene di poterla controllare, perché possiede il suo cuore in una scatola che tiene sul comodino (?).
A me, già da qui, sembra che il progetto della Waller sia una merda. Ma tranquilli, c'è anche Rick Flag (Joel Kinnaman), un soldato superaddestrato innamorato dell'archeologa. Peccato che Rick sia il supersoldato più scarso della storia del cinema e comunque non possa fare nulla per contenere l'Incantatrice.
Ma andiamo avanti con gli elementi reclutati. Abbiamo Deadshot (Will Smith). Nomen omen, è un sicario prezzolato che non sbaglia mai un colpo. Poi c'è Harley Quinn (Margot Robbie). Una pazza, amante del supercriminale Joker (e quindi, avendo a che fare con lei, sai chi ti ritroverai fra i piedi, prima o poi...) realmente fuori di testa, in grado di fare... la pazza.
Andiamo bene, no? Ma continuiamo. C'è poi El Diablo (Jay Hernandez), un tipo tutto tatuato, compreso il tatuaggio di un teschio sul volto, che quando si arrabbia fa uscire il fuoco dal corpo. E quando s'incazza è meglio non essergli vicino. Capitan Boomerang (Jai Courtney) un superladro in grado di svaligiare qualsiasi banca. È bravo a usare un paio di pugnali e ogni tanto un boomerang (altrimenti non si capiva il soprannome). Ah, dimenticavo, è in grado di lavorare solo in solitaria. Così, giusto per avere un elemento che fa gruppo. Poi abbiamo Killer Croc (Adewale Akinnuoye-Agbaje) un uomo con la pelle a squame e altri tratti da coccodrillo, che vive nelle fogne e mangia anche carne umana e per finire Slipknot (Adam Beach) un tizio con un'attrezzatura che gli permette di arrampicarsi su tutto, la cui utilità non è del tutto chiara, se non farsi uccidere come un coglione da Rick Flag, che ha iniettato in tutta la Suicide Squad, su ordine di Amanda, una minibomba sottocutanea nel collo che controlla... dal suo smartphone.
Ah, mi stavo dimenticando, c'è anche Katana (Karen Fukuhara), una giapponese con una maschera molto giapponese che impugna... una katana in grado di rubare l'anima di chi uccide. Se i criminali non fanno i bravi e Rick non riesce a far saltar loro la testa, ci pensa lei.
È evidente che la squadra non può funzionare. A pensarci bene anche i Guardiani della Galassia sono un branco di sfigati poco di buono, ma in quel caso funzionano. E fanno ridere.
Comunque, a dimostrazione che il piano di Amanda è una merda succede che l'Incantatrice: si libera, riprende il cuore, libera anche il fratello imprigionato in un'altra statuetta (un gigante con le corna che produce... pseudopodi in grado di distruggere tutto quello che incontrano), si impossessa di decine o centinaia di persone che, trasformate in mostri, combattono per lei e costruisce una specie di macchina fatta con una CGI orrenda che, anche grazie a un satellite, spedisce raggi distruttivi in tutto il pianeta. Ah, tutto questo in poche ore!
Complimenti Amanda, bisognerebbe scuoiarti davanti al palazzo dell'ONU.
Va bene, la trama fa schifo, ma stiamo sempre parlando di una pellicola tratta da dei fumetti, mica del Nobel per la letteratura.
Il problema è che anche tutto il resto non funziona!
Fare una storia con protagonisti dei cattivi è difficile, perché poi questi devono essere cattivi e fare cose da cattivi, pur piacendo al pubblico. E invece i protagonisti di Suicide Squad alla fine si rivelano poi non così tanto cattivi e piuttosto eroici!
Deadshot non fa che struggersi per la figlia, che vuole rivedere e che teme lo consideri un cattivo. El Diablo non si da pace per aver ucciso la famiglia in un eccesso d'ira, Killer Croc vuole isolarsi dal mondo, Capitan Boomerang si rivela tanto fumo e poco arrosto e alla fine fa l'eroe pure lui. Katana piange la morte del marito, imprigionato nella spada, dicendo che quando verrà uccisa lo potrà incontrare (anche se non si capisce come, dato che l'unico modo per incontrarlo sarebbe farsi uccidere dalla sua stessa katana). L'unica che non ha problemi a rivalutarsi come buona è Harley Quinn (che nel fumetto aveva una specie di costume di Arlecchino, mentre qui è diventata una battona punk), ma la cosa più cattiva che fa è rompere una vetrina e rubare una borsetta. I malvagi sono talmente poco malvagi che durante tutto il film devono ripetere più volte di essere i cattivi! È quasi peggio la stessa Amanda che uccide a sangue freddo i suoi collaboratori perché... non lo so, non è chiaro.
C'è anche il problema della presentazione dei personaggi. Perché se un film corale come questo fosse uscito dopo che i protagonisti si erano già visti in altre pellicole, non sarebbe stato necessario presentarli. Invece qui è inevitabile. Ma mi pare che vengano presentati, almeno i principali, due volte. Una dal regista e una da Amanda Waller. Anche in questo caso bisognerebbe imparare dai Guardiani della Galassia che nel primo film vengono presentati tutti, senza però appesantire la visione. Qui, invece, buona parte dell'inizio del film serve solo a questo. E paradossalmente la maggior parte dei personaggi risultano poco caratterizzati!
E poi, a metà della battaglia finale i protagonisti vogliono mollare e che fanno? Entrano in un bar e si mettono a parlare. Si mettono a parlare? Ma gli sceneggiatori DC l'hanno mai visto un film della Marvel? La battaglia finale del primo Avengers (Suicide Squad è un film corale, quindi a quello va paragonato) dura credo una quarantina di minuti che sono adrenalinici. Stessa cosa il secondo Avengers. Questi, invece, si fermano a parlare!!!
Anche dal punto di vista della recitazione le cose non sono andate per il meglio. Will Smith ha un gran carisma e si vede tutto, ma ho avuto l'impressione che in questa pellicola non ci credesse nemmeno lui.
Anche gli altri non è che facciano proprio il massimo, l'unica che ce la mette tutta è Margot Robbie che interpreta al meglio la folle Harley Quinn, la quale origina i momenti comici migliori di tutta la pellicola. Joel Kinnaman, invece, di carisma non ne ha per nulla! E Cara Delevingne, bella finché vuoi, ma per fare gli attori bisogna recitare! Certo, il suo personaggio,il villain della pellicola è poco o nulla caratterizzato, con motivazioni deboli, ma l'attrice non mette nulla in più.
C'è poi la questione Joker. Intanto il personaggio viene inserito nel film senza alcun senso. Io credo che se le scene in cui compare venissero totalmente tagliate, la trama della pellicola non cambierebbe di una virgola. E poi c'è la recitazione di Jared Leto. Non ho ancora capito se mi sia piaciuto oppure no, ma il suo continuo overacting rischia in ogni istante di essere fuori luogo.
In ogni caso al netto di tutte le critiche e di tutti i pasticci, la pellicola, anche se non entusiasma, si guarda fino alla fine. E a giudicare dagli incassi, 746 milioni di dollari, a fronte di 175 spesi, c'è da aspettarsi un sequel.
Speriamo che sfrutti meglio le potenzialità dei personaggi.

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