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lunedì 25 giugno 2018

Jurassic World - Il regno distrutto

Jurassic World - Il regno distrutto è il sequel della pellicola del 2015, Jurassic World, a sua volta quarto episodio della serie Jurassic Park nata nel 1993, tratta dal fortunato romanzo di Michael Crichton e, di fatto, requel della stessa.
Sostanzialmente, quindi, questo episodio è la continuazione del quarto e per vederlo non serve conoscere tutti i film. Questo lo scrivo per quelli come me che hanno visto il primo, forse qualcun altro e ora si ritrovano questo nuovo episodio.
Che poi, anche senza conoscere l'antefatto, c'è poco da capire.
Qualcuno, pastrocchiando col DNA, è riuscito a ricreare i dinosauri e ha voluto farci dei soldi creando un centro visita in un'isola in cui è stato ricostruito il mondo dei dinosauri. Facile no? Solo che le cose ovviamente sono andate diversamente da come previsto ed è successo un casino.
Ora due protagonisti del film precedente e altri personaggi devono...
tornare sull'isola e recuperare quanti più dinosauri possibile, perché sull'isola è imminente un'eruzione vulcanica che distruggerà tutto.
Ecco, ovviamente anche questa volta c'è qualcuno mette i soldi e il guadagno davanti a tutto e anche questa volta succederà un casino. Anche perché questa volta c'è qualcuno che vuole spingersi oltre, creando non un normale dinosauro, ma un rettile superintelligente e superforte da utilizzare come arma.
Va bene, inutile nasconderlo: la trama è tanto banale quanto stupida. Perché è tutto così scontato e tirato per i capelli che, sostanzialmente, avrei potuto chiudere gli occhi per lunghi tratti del film e dire ugualmente cosa stava accadendo. Ma forse, se si guarda un requel di un film arcinoto di 25 anni fa, a sua volta tratto da un romanzo e del quale sono stati fatti già due sequel, forse non è il caso di aspettarsi troppa originalità. Che infatti non c'è!
Sì, perché Jurassic World - Il regno distrutto è un puro e duro blockbuster che più blockbuster non si può. Allora o lo si guarda facendo i fighi, criticando ogni aspetto della trama, che poi di trama ce n'è poca e i vari espedienti narrativi tirati per i capelli, al ché mi chiedo se forse non era meglio vedere un altro film, oppure si spegne la parte critica del cervello e si segue il film senza troppe pretese. Che se un film, per apprezzarlo, bisogna smettere di essere critici, significa che siamo nel puro intrattenimento senza ambizioni di sorta, ma tant'è.
E quindi?
E quindi niente, Jurassic World - Il regno distrutto è un film con dinosauri che corrono, dinosauri che camminano, dinosauri che divorano esseri umani, dinosauri che combattono fra loro. E personaggi letteralmente tagliati con l'accetta che in un qualche modo, rischiando continuamente la vita, alla fine si barcamenano in questo casino di dinosauri e di trama.
Come sempre se la cava alla grande Chris Pratt, il ricercatore più improbabile del mondo, che a un certo punto sembra più Star Lord che uno studioso, ma evidentemente Juan Antonio Bayona in cuor suo desiderava dirigere un film della Marvel e gli è scappata un po' la mano. Certo, non si tratta di un'interpretazione memorabile, ma Pratt ormai un personaggio così riesce a interpretarlo anche col freno a mano tirato. Mi ha lasciato certamente più perplesso Bryce Dallas Howard, non certo fenomenale, il cui personaggio di suo non particolarmente appariscente (al netto di tutto se nel film Claire non ci fosse stata... non sarebbe cambiato nulla!), non viene sicuramente valorizzato da un'attrice che forse avrebbe potuto fare di più. E poi ci sono gli altri due protagonisti, Franklin, interpretato da Justice Smith e la dottoressa Zia (Daniella Pineda), totalmente stereotipati, soprattutto il primo, ma almeno funzionali alla trama e protagonisti, soprattutto il primo, di qualche scenetta divertente. Molto bravi, invece, Rafe Spall e Toby Jones nei panni dei malvagi. Un cameo iniziale e uno finale anche per Jeff Goldblum che interpreta nuovamente uno dei personaggi protagonisti della prima pellicola.
Senza alti né bassi la regia di Juan Antonio Bayona, probabilmente non aiutato da una sceneggiatura che non è il massimo.
Il finale fa presagire un probabile ennesimo sequel (comunque già confermato prima dell'uscita della pellicola) e, per come si sono messe le cose, potrebbero esserci anche sviluppi interessanti.
Ecco il trailer

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