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mercoledì 16 marzo 2022

Bright

Siamo negli Stati Uniti, più o meno nella nostra epoca, ma in una realtà alternativa in cui il nostro pianeta è abitato, oltre dalla nostra, anche da altre razze, principalmente elfi ed orchi, ma anche altre che nel corso del film non vediamo o vediamo molto poco. Gli elfi, che sono anche in grado di utilizzare la magia, occupano le classi sociali più agiate, mentre gli orchi, all'opposto, sono gli ultimi. Gli umani, invece, li troviamo un po' ovunque.

Nick Jakoby (Joel Edgerton) è uno dei primi orchi a essere entrati in un corpo di polizia e viene affianco al veterano umano Daryl Ward (Will Smith), proprio con l'obiettivo di limitare il sentimento xenofobo che imperversa nella società. 

Daryl, come la maggior parte degli altri umani, non è immune all'intolleranza verso gli orchi. Oltretutto si è verificato anche uno spiacevole episodio.

Calma, non sto facendo spoiler, siamo ancora al pregresso, nulla di quello che sto scrivendo si è svolto nel corso del film. Durante una normale operazione di polizia, Nick avrebbe favorito la fuga di un malvivente orco, il quale, come tutti ritengono, avrebbe sparato a Daryl, rischiando di ucciderlo. Proprio da qui inizia la pellicola, con Daryl che torna in servizio dopo una lunga convalescenza e, suo malgrado, deve riprendere a lavorare con Nick. I due, quindi, sono tutt'altro che una coppia affiatata.

Durante una normale ronda notturna Daryl e Nick scoprono l'esistenza di una potente bacchetta magica che si pensava fosse andata distrutta o perduta. E invece è in possesso di Tikka (Lucy Fry), una ragazzina elfa. Peccato che la creatrice della bacchetta, la strega elfa Leilah (Noomi Rapace), insieme ad altri letali elfi, sia intenzionata a tornarne in possesso e sia disposta a tutto per farlo. Ma le insidie non finisco qui, perché anche un gruppo di orchi cercherà di entrare nella partita, così come un gruppo di latinos e Nick e Daryl si troveranno al centro di un affare politico ben più ampio. E dovranno anche imparare a collaborare fra di loro, dato che non solo non sono mai riusciti a farlo, ma devono anche chiarire l'episodio della sparatoria.

Non sono tantissimi gli esempi di urban fantasy e ancora meno quelli del cosiddetto fantasy contemporaneo, ossia il fantasy che si svolge ai giorni nostri. Ancora più rari, anche perché complessi, sono i casi di fantasy strutturato in maniera classica, con elfi, orchi e compagnia bella, magie, oggetti magici, ecc.) che si svolgono in un contesto moderno. Complessi, perché nell'immaginario collettivo gli orchi o gli incantesimi siamo abituati a vederli in un certo contesto e fa strano invece trovarseli fra automobili e palazzi moderni. Ma il cinema non ha limiti!

E così, dopo i primi passaggi in cui è necessario prendere le misure a questa pellicola, a un certo punto ci si abitua a vedere un orco che guida un'automobile della polizia e tutto diventa più scorrevole. Che poi dopo un po' risulta evidente una scelta ben deliberata: gli orchi sono chiaramente le classi sociali più disagiate e sono vittima del razzismo o, quantomeno, dell'intolleranza da parte delle altre razze. Non è quindi molto diverso da quello che si sarebbe potuto vedere in un film identico a questo, ma senza orchi ed elfi, con persone di colore, latinos, ecc. nel ruolo degli ultimi. A essere sinceri, scelta deliberata o meno, non aiuta il fatto che il collega dell'orco Nick sia un uomo di colore, dato che in una normale pellicola di questo tipo e con questi obiettivi ci saremmo aspettati probabilmente Will Smith a interpretare la parte che invece in questo caso è intepretata da Joel Edgerton.

Comunque il contesto, seppur insolito e in ogni caso non privo di imperfezioni, sembra funzionare. Il problema sembra invece essere la trama che non decolla mai completamente e non diventa mai totalmente coinvolgente. Ma questa è ovviamente un'opinione personale. Non so se alla fine il mio giudizio non del tutto positivo sia dovuto alla scelta del fantasy contemporaneo che, pur funzionando nelle sue premesse, rimane troppo ruvido per tutta la durata della pellicola o se derivi dalle pieghe prese dalla trama, ma la conclusione è quella sensazione che si ha quando si scarta il pacco di un regalo che finisce per contenere una sorpresa che non è ciò che si desiderava.

Sì, bello, ma passiamo al prossimo.

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