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lunedì 7 gennaio 2019

Hellfire Club - Dampyr n. 226

L'Hellfire Club è il nome di una serie di club sorti in Gran Bretagna nel '700 cui partecipavano soggetti altolocati con abitudini piuttosto libertine e considerate socialmente immorali. Ne facevano parte personaggi potenti della politica e dell'economia, ma non è mai stato semplice individuarne totalmente gli iscritti. Il primo Hellfire Club fu fondato dal duca di Wharton, mentre quello più famoso fu fondato da Francis Dashwood. Questa è la storia. Per la verità non sono un esperto, basta consultare Wikipedia.
Dall'Hellfire Club di Dashwood, che vediamo anche rappresentato da Fabrizio Longo, Nicola Venanzetti è partito per creare una trama avvincente, orrorifica e a tratti anche piuttosto perversa che, pur rimanendo un albo isolato (è collegato a una macrotrama del fumetto che ormai è conclusa) sono sicuro che verrà ricordato.
L'Hellfire Club, infatti, si rivela essere ben di più di un esclusivo ritrovo di ricchi libertini e risulterà legato a una potente e malvagia creatura, che ovviamente non rivelo.
E così dall'Hellfire Club di Dashwood del '700 si arriva ai giorni nostri e a un nuovo Hellfire Club, la cui "signora" è ancora avida di sangue, dolore e potere.
A rimestare nel torbido, accanto ad Harlan, abbiamo il quasi onnipresente Kurjak e il ritorno del detective Simon Fane.
Della trama non scrivo di più, altrimenti lo spoiler diventa inevitabile, dato che l'albo è uscito da pochi giorni.
Nicola Venanzetti è uno sceneggiatore recentemente entrato a far parte della squadra di Dampyr. Il suo esordio avvenne nel 2014, col numero 176, Oltre la soglia. L'abbiamo poi rivisto negli albi 203, La sorgente di vita e 213, Capodanno celtico, entrambi del 2017. Questo è senza dubbio il suo miglior albo, con una trama veramente inquietante e disturbante, requisiti perfettamente azzeccati per una serie horror!
Peccato solo per la breve vita narrativa dell'antagonista di turno, che avrebbe avuto le potenzialità per dare a lungo del filo da torcere ai nostri eroi.
Molto buono anche il lavoro di Fabrizio Longo che disegna perfettamente i soggetti sensuali e perversi ideati da Venanzetti. Anche Fabrizio Longo è un acquisto relativamente recente per questa serie, dato che fino ad ora l'avevamo visto solamente in due albi, il 217, Yossele il muto del 2018 e ancora prima nello speciale 12, La Porta dell'Inferno del 2016. Dato il lavoro fatto con quest'albo, spero ardentemente di rivederlo sulle pagine di Dampyr.
Decisamente gustose anche le anticipazioni contenute nella rubrica "dal buio" per l'anno appena iniziato. La serie è più viva che mai e ci aspetta un 2019 che si prefigura memorabile.

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