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mercoledì 22 dicembre 2021

La fine


 
La fine (How it ends nell'originale inglese) è una pellicola del genere catastrofico girata nel 2017 e distribuita esclusivamente sulla piattaforma Netflix l'anno succesivo e, quindi, è un film ultrarecente per gli standard di questo blog.

Protagonisti di questo film che dopo poco si trasforma in un insolito road movie sono Theo James, attore e modello inglese noto per aver recitato nella serie cinematografica non conclusa di Divergent e negli ultimi episodi di Underworld e Forest Whitaker, che non sto a scrivere in qualti film è possibile vederlo, altrimenti riempio il blog solo con questo.

Siamo a giorni nostri, a Seattle e Will (Theo James) e Samantha (Kat Graham) sono una giovane coppia in procinto di sposarsi e avere un figlio. L'unico problema è Tom (Forest Whitaker), il padre di Samantha, un ex militare e un uomo molto rigido, che ha un rapporto conflittuale con Will. Il ragazzo parte per Chicago (che è quasi dalla parte opposta della nazione) per andare a cena dai suoceri e chiedere formalmente e ufficialmente la mano dell'amata Samantha. La cena, ovviamente, andrà molto male e sconsolato Will il giorno dopo ne parla al telefono con Samantha, in attesa di prendere l'aereo per tornare da lei. Solo che mentre stanno parlando succede qualcosa, si sentono dei rumori, lei dice di avere paura, la comunicazione subisce dei disturbi e poi cessa completamente. Mentre nei telegiornali parlano di un qualche evento catastrofico non del tutto precisato avvenuto nella costa ovest, in seguito al quale non si hanno più informazioni da quelle aree, all'aeroporto tutti i voli vengono cancellati.

Will non sa che fare e torna dai suoceri. Qui Tom, uomo tutto d'un pezzo e pronto a tutto, gli propone di partire in macchina per andare a recuperare Samantha. E così parte il road movie, nel bel mezzo di una nazione sull'orlo di una catastrofe, dove la gente, che deve aver capito che è successo qualcosa di irrimediabile, ha già iniziato una lotta all'ultimo sangue per la sopravvivenza. Perché si sa, quando c'è in ballo la propria vita, l'essere umano riscopre i suoi istinti più bestiali ed è capace di tutto.

La sceneggiatura è accorta e gioca sul fatto di non farci capire praticamente mai cosa stia accadendo. Qualsiasi cosa sia è molto grave. Ci sono terremoti, strani fenomeni in cielo, un caldo anomalo e altri segnali difficili da interpretare. E le autorità, praticamente assenti, come se quello che è successo e sta succedendo avesse disintegrato prima di tutto le strutture di comando, non comunicano nulla, lasciando la popolazione in balia degli eventi, con le conseguenze che ne derivano. All'inizio si vedono anche dei caccia militari in volo fra i palazzi di Chicago, aumentando ulteriormente la confusione per lo spettatore.

Fin qui, infatti, la pellicola funziona. Tutto è messo in scena perfettamente e l'angoscia viene trasmessa nel modo giusto. Funziona anche la tensione fra i due protagonisti. Tom e Will non si sopportano, ma convivono uniti loro malgrado dal legame con la figlia del primo e fidanzata del secondo.

Solo che...

Solo che il film funziona proprio solo fino a qui. Tutti gli episodi che i due si troveranno a vivere sembrano appiccicati fra loro senza troppo impegno tanto da risultare quasi slegati. Così restano slegate e incomplete le sottotrame di alcuni dei personaggi incontrati, fra cui l'amica di Will probabilmente rimasta vedova e la ragazza indiana che per un po' si unisce ai due nel viaggio disperato, senz'aggiungere nulla alla trama principale e rappresentando essa stessa una trama morta.

E poi c'è il problema di Theo James. Sarà anche un bell'attore, ma per fare questo mestiere e, soprattutto, per fare il protagonista occorre anche saper recitare. O almeno essere uno di quegli attori con un carisma tale da bucare lo schermo, a prescindere dalle capacità recitative. Per fare un esempio, Mel Gibson forse ha capacità recitative anche inferiori ad altri attori, ma la sua presenza in scena catalizza l'attenzione di tutti. E proprio per questo è diventato negli anni un'icona del cinema. Anzi, probabilmente lo è diventato fin da subito. Icona del cinema che non potrà mai diventare Theo James, che con la sua monoespressione e il suo scarso carisma non riesce a reggere sulle sue spalle la pellicola. Per sua fortuna almeno per parte del film viene supportato da un ben più tosto Forest Whitaker.

E quindi La fine ricade in quei tanti film che pur partendo da discrete premesse, non riescono poi a confermarsi e lasciano, giunti alla conclusione, un senso di delusione.

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