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giovedì 31 agosto 2023

Flatliners - Linea mortale


La pellicola Flatliners, della cui storia parliamo dopo, parte con un breve prologo in cui vediamo una giovane Courtney (Ellen Page) in auto con la piccola sorella Tessa (Madison Brydges). Le due vengono coinvolte in un incidente, a causa di una disattenzione della sorella maggiore.

Ritroviamo Courtney anni dopo, specializzanda in medicina all'interno di un ospedale, che coinvolge altri specializzandi, Sophia (Kiersey Clemons) e Jamie (James Norton) in un rischioso esperimento pre morte. Nei sotterranei della clinica, in un reparto vuoto approntato per le emergenze, i due ragazzi dovranno fermare il cuore di Courtney e rianimarla dopo un minuto, registrando nel frattempo l'attività encefalica rilevata con una risonanza magnetica. Il risveglio si rivela più complesso del previsto e i due riescono solo grazie all'intervento di un'altro specializzando, Ray (Diego Luna). Si unirà al gruppo, subito dopo il risveglio, una quinta specializzanda, Marlo (Nina Dobrev).

L'esperimento funziona e sembra che il cervello di Courtney abbia svolto parecchia attività mentre era clinicamente morta. In quel minuto, che in realtà è stato un po' di più, la ragazza ricorda di aver viaggiato con la mente. La cosa incredibile è che l'esperienza la porta, oltre a essere più euforica, anche a ricordare alla perfezione informazioni del passato, come la capacità di suonare il pianoforte oppure tutte le nozioni che ha letto nei libri di medicina.

Affascinati da questi "poteri", un po' alla volta anche gli altri ragazzi voglio sottoporsi all'esperimento, prima Jamie, poi Marlo e infine Sophia. L'unico a non farsi uccidere e poi rianimare è Ray, che continua ad aiutare gli amici, ma considera sbagliato ciò che stanno facendo.

Solo che oltre ai "superpoteri", Courtney inizia a vivere delle allucinazioni orrorifiche sempre più intense. Cosa che, però, non rivela agli altri ragazzi i quali, in serie, inizieranno ad avere gli stessi problemi, anche se le allucinazioni (ma sono veramente allucinazioni?) di ciascuno sono diverse da quelle degli altri e riguardano il proprio passato.

E quindi un po' alla volta i ragazzi, in maniera sempre più drammatica, dovranno fare i conti con ciò che hanno risvegliato (o addirittura portato fuori) dal loro inconscio.

Senza scendere ulteriormente nei dettagli, che poi diventano spoiler, questa pellicola del 2017 richiama piuttosto bene la trama dell'originale del 1990 della quale è un remake, attualizzandolo. Ma come il film del 1990 non ebbe immediatamente successo, diventando poi un piccolo cult negli anni seguenti, anche questo (che poi non è diventato un cult) ha raccolto subito delle risposte un po' freddine da parte del pubblico.

Le scene thriller, per la verità non tantissime, ma più che sufficienti per catalogare la pellicola in questa categoria, sono effettivamente fatte generalmente bene e devo dire che non mancano i classici salti sulla poltrona, indispensabili in un film thriller che si rispetti. E a un certo punto anche l'angoscia della situazione che si va creando, unita a un colpo di scena che non ci si aspetta affatto (soprattutto se si ricorda la pellicola originale del 1990) devo dire che non è mica male. Peccato che il film resti claudicante su tutto il resto.

Per esempio, perché Courtney fa ciò che fa?

Certo, ovviamente è sopraffatta dal senso di colpa per la morte della sorella, evento per il quale lei chiaramente si sente colpevole e questo, senza tanti giri di parole, ci viene fatto capire fin dall'inizio, dal prologo. Ma per quale motivo dovrebbe ritenere che un'esperienza pre morte dovrebbe metterla in contatto con la sorella defunta? Per quale motivo ritiene che ci sia la possibilità di poter parlare con lo spirito di un morto? Magari sarebbe stato interessante farci capire il perché di questa ossessione per questo tipo di pericoloso esperimento.

Anche i "superpoteri" acquisiti dai ragazzi non sono del tutti chiari. Certo, sono la motivazione che spinge gli amici di Courtney a provare l'esperienza della pre morte dopo il primo esperimento, ma anche qui un piccolo approfondimento non avrebbe fatto male. Anche perché a un certo punto il regista Niels Arden Oplev ci prova anche, ma poi lascia perdere.

E poi c'è la conclusione. Il modo con cui si riesce a risolvere tutto risulta un po' banale e l'apice della tensione crolla con un finale a tarallucci e vino che stride un po'. 

Se vogliamo anche sul reparto non utilizzato, ma completamente attrezzato e rifornito di materiali, macchine, attrezzature e medicinali, compresa la risonanza magnetica cui i ragazzi accedono tranquillamente e che riescono a utilizzare senza grossi problemi avrei qualcosa da ridire. Diciamo che nella realtà questa cosa forse non sarebbe proprio così, ma perdoniamo la sceneggiatura per qualche leggerezza tecnica.

Avevo preannunciato che avrei parlato della storia del film. Flatliners - Linea mortale, come ho scritto poco sopra, non è altro che un remake della pellicola Linea mortale del 1990 di Joel Schumacher, con Kiefer Sutherland, Julia Roberts, Kevin Bacon, William Baldwin e Oliver Platt. Le versioni in lingua originale hanno entrambe il titolo Flatliners.


La cosa strana è che il protagonista della pellicola del 1990, Nelson Wright, era Kiefer Sutherland, attore che compare anche nel Flatliners del 2017, come direttore dell'ospedale presso cui lavorano i cinque ragazzi, ma non si tratta dello stesso personaggio, dato che qui si chiama Barry Wolfson. Magari potrebbe essere lo stesso personaggio che per nascondere il passato ha cambiato nome, ma nulla lascia intendere che questa interpretazione possa essere corretta.

Pare che l'obiettivo fosse quello di produrre non un semplice remake, ma un vero e proprio requel. Il prof. Wolfson, oltre che direttore dell'ospedale, è il vero e proprio mentore dei ragazzi, ma in nessun caso li spinge a compiere gli esperimenti di pre morte, né è a conoscenza di quello che stanno facendo, quindi Barry Wolfson non è Nelson Wright. Non è del tutto chiaro se all'inizio il remake avesse dovuto essere un sequel della pellicola del 2017 (un requel, appunto), tanto che le prime immagini rilasciate sembravano lasciar intendere che i due personaggi interpretati da Sutherland fossero in realtà lo stesso. Cosa che invece non accade. Il regista, Niels Arden Oplev, avrebbe infatti dichiarato che i due film dovevano essere collegati e all'inizio doveva essere presente una scena di un paio di minuti in cui il prof. Wolfson parlava in modo strano della morte. Scena che poi è stata tagliata, in quanto ritenuta non efficace e utile per il nuovo pubblico cui il film è destinato. Questa la dichiarazione di Oplev "Kiefer's role is very cool as their professor, and for the older audience that remembers the old film, they're like, 'What does he know, what does he not know?' For me it's mostly an element of paying an homage to the old film, saying that we acknowledge our inheritance. We are standing on shoulders. We are reinterpreting something that was done before. But also, we had to acknowledge for the younger audience, under 25, they have no clue about the old film and that Kiefer had a role in it, because they don't know the older film!"

Quindi, in pratica, quello di Kiefer Sutherland risulta poco più di un cameo o, come dice lo stesso Oplev, un omaggio. Peccato, perché, senza neanche forzare troppo la mano, bastava qualche semplice trovata di trama per far sì che fosse proprio il personaggio di Kiefer Sutherland a spingere o almeno a influenzare Courtney a fare gli esperimenti pre morte.

Alla fine Flatliners si rivela un thriller guardabile, ma, soprattutto, un'occasione sprecata.

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