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mercoledì 11 gennaio 2017

L’ultimo cacciatore di streghe

Pur essendo, come sempre, una recensione scritta in ritardo rispetto all’uscita al cinema, questa volta ho ridotto i tempi, dato che L’ultimo cacciatore di streghe è un film del 2015. La pellicola è il quarto lungometraggio diretto dal regista Breck Eisner del quale conoscevo solamente l’horror fantascientifico La città verrà distrutta all’alba, remake del 2010 dell’omonimo film del 1973 di George A. Romero. L’ultimo cacciatore di streghe si qualifica come un film fantastico o, addirittura, fantasy urbano e quindi rientra fra i generi che più apprezzo, con un piccolo rischio di fondo: se il fantasy rende bene (a seconda degli autori) nei romanzi, non sempre l’esito è altrettanto positivo al cinema.
Ma veniamo alla storia.
Si parte da un episodio che si svolge in un periodo imprecisato del Medioevo. Un gruppo di cacciatori di streghe di cui fa parte Kaulder (un Vin Diesel con un’insolita lunga barba), dopo aver attraversato a piedi degli impervi picchi innevati, giunge a un gigantesco albero che ospita al suo interno la Regina delle Streghe e i suoi accoliti. L’obiettivo del gruppo è uccidere la Regina che, con le sue arti magiche sta diffondendo la peste fra la popolazione. Le motivazioni della malvagia regina non sono del tutto chiare, comunque, dopo uno scontro in cui molti cacciatori ci lasciano le penne, Kaulder, che impugna una fiammeggiante spada infuocata, riesce a uccidere la Regina, la quale, però lo maledice strappandogli il cuore e condannandolo alla vita eterna.

Non del tutto certi di aver compreso lo scopo della maledizione, si riprende ai giorni nostri. Kaulder, proprio grazie alla maledizione della Regina, è diventato un espertissimo cacciatore di streghe che stermina o cattura i suoi avversari con abilità ed esperienza, sotto la guida della Chiesa cattolica (perché? il gruppo di cacciatori medioevali lavorava già per conto della Chiesa? Ciò non viene spiegato). Kaulder viene assistito dal 36° Dolan (l’eterno Michael Caine), un prete che funge da supervisore della sua attività. Il 36° Dolan è anche il migliore amico di Kaulder, nonché l’unico assistente che ha avuto nella sua lunga vita di cui si fidi. Ma il 36° è ormai un vecchio e la Chiesa ha nominato il 37° Dolan, Elijah Wood/Frodo. Ma anche le streghe col trascorrere dei secoli sono cambiate. Oltre al fatto che ci sono anche gli stregoni (non è chiaro se ci siano sempre stati), le incantratrici hanno stretto un patto con la Chiesa: sono libere di utilizzare le loro arti magiche, a condizione di non utilizzarle sugli esseri umani. Quando qualcuno trasgredisce, ecco arrivare Kaulder, che cattura la strega (o lo stregone) e la consegna al consiglio delle streghe per essere imprigionata.
Guardate come sono cattiva!
Tutto qui? Ovviamente no. Alcune streghe (e alcuni stregoni, anzi, soprattutto uno stregone, Belial, ben interpretato dal quasi sconosciuto attore islandese Ólafur Darri Ólafsson) stanno lavorando per portare in vita la Regina delle Streghe, il cui ritorno è collegato proprio alla malediazione di Kaulder. Il cacciatore di streghe, seppur aiutato dalla giovane strega Chloe (Rose Leslie), dovrà faticare non poco e prendere delle sonore legnate per aver ragione dei suoi avversari.
Ecco a voi il cacciatore! No, non ci crede nemmeno Chloe sullo sfondo…
Alla fine è un buon film? Decisamente no. Partiamo dal protagonista, Vin Diesel, che ce la mette anche tutta per impersonare al meglio il cacciatore, ma che, pur avendoci abituato ai suoi personaggi duri, ormai inizia a essere un cinquantenne anche un po’ in sovrappeso. E poi, diciamocelo, non ha una faccia fantasy! Non è adatto, non rende. Lasciamogli fare le sue corse sulle auto truccate. Ma sono anche le motivazioni dei vari personaggi che risultano alla fine deboli. Cosa sono le streghe? Esseri umani che sanno utilizzare la magia? Creature non umane? Nemmeno un accenno a una spiegazione. La Regina delle Streghe cosa vuole fare? Nel medioevo diffondeva la peste per fare cosa? Sterminare la razza umana e dominare il pianeta? E il suo obiettivo una volta tornata in vita qual è? Kaulder l’affronta all’interno di una sorta di visione del futuro in cui si trova in una citta deserta, con auto e palazzi abbandonati e la natura che si è ripresa le strade. La Regina è forse un’estrema ecologista? Si cita inoltre la storia (i roghi delle streghe perpetrati dalla Chiesa nel medioevo), ma si tratta di una trama morta. Kaulder si limita a dire che quello fu un errore, perché quelle non erano veramente streghe. E poi non si torna più sull’argomento. E il 37 Dolan? Occhio, spoiler. Tradisce Kaulder perché è un figlio di una strega (e di uno stregone), ma lui non sa utilizzare la magia. E quindi? Riportare in vita la Regina gli può far avere la magia? Altra trama morta e un personaggio che non si riesce ad amare né a odiare. Forse il personaggio più interessante dell’intero film è il 36° Dolan, il buon vecchio e carismatico Caine, il quale, però, finisce in uno stato di morte apparente già all’inizio del film, a causa di Belial, per risvegliarsi solo poco prima del finale. Quindi il suo particolare rapporto con Kaulder non viene sfruttato a dovere.
Anche il 37° Dolan ha qualche dubbio…
Complessivamente si tratta di un film che parte da alcune premesse che avrebbero anche potuto essere valide, ma né le idee su cui si è sviluppato, né tantomeno la sceneggiatura raggiungono la sufficienza. E dire che, in caso di successo al botteghino, c’era l’intenzione di sviluppare un franchise, con una serie di film. Intenzione che si percepisce chiaramente durante la visione di tutta la pellicola. Non credo che produrranno un sequel.

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