Sì, va bene, una volta le serie TV le schifavo, mentre adesso sembra che anche queste stiano occupando una parte non più irrilevante del blog. Ma che volete farci, qua non ci sono regole.
E poi, francamente, provate a guardare nelle etichette là in fondo al post... Visto cosa c'è scritto? Tempo! E allora anche una vile serie TV può avere diritto al suo spazio qui, se tratta di viaggi nel tempo. E a dir la verità Travelers lo fa in un modo suo, tutto sommato anche abbastanza originale.
Tutta la serie si svolge ai giorni nostri, malgrado si fondi sui viaggi nel tempo. I viaggiatori, travelers appunto, provengono dal futuro, un'epoca non ben precisata in cui la nostra specie non se la sta passando troppo bene a causa di quello che è successo nel passato e quindi un'intelligenza artificiale chiamata "Il Direttore" invia indietro nel tempo degli agenti speciali con lo scopo di cambiare gli eventi in modo da evitare che il futuro sia così fosco.
Il viaggio è abbastanza bizzarro, perché gli agenti non arrivano nel passato in carne e ossa, ma il viaggio riguarda solamente le menti, che vengono trasferite nel corpo di persone che stanno per morire. In questo modo si evita di "uccidere" le menti e le personalità degli ospiti, che vengono cancellate, ma essendo in procinto di morire... morirebbero comunque.
I viaggiatori non possono modificare tutta la storia dell'umanità, perché il trasferimento è reso possibile solamente dagli smartphone (vabbè...) e quindi più indietro del XXI secolo è impossibile andare. Ciascun viaggiatore, che ha studiato la storia dell'ospite tramite le informazioni che ha trovato in internet, dovrà vivere nel suo corpo, cercando di non stravolgergli la vita, in modo da rimanere sotto copertura.
Protagonista della serie è una squadra di viaggiatori che, come tutte le squadre, è composta da cinque membri: Grant MacLaren (Eric McCormack che è anche produttore della serie, nonché regista di un paio di episodi), il capo della squadra, nonché un agente dell'F.B.I. nel XXI secolo; Marcy Warton (MacKenzie Porter), il medico della squadra che si ritrova in una donna con un ritardo mentale; Carly Shannon (Nesta Cooper), la stratega e una madre separata; Trevor Holden (Jared Abrahamson), l'ingegnere e un atleta del liceo; Philip Pearson (Reilly Dolman), lo storico e un ragazzo eroinomane. Più o meno protagonisti e centrali nella trama anche tre non viaggiatori: David Mailer (Patrick Gilmore), assistente sociale di Marcy prima del trasferimento; Kathryn MacLaren (Leah Cairns), moglie di Grant e Jeff Conniker (J. Alex Brinson), poliziotto ed ex marito di Carly.
La prima puntata è una presentazione dei personaggi principali che arrivano nel XXI secolo e ci dà un'idea di come saranno le successive puntate. E all'inizio c'è anche una certa dose di mistero che non guasta, anzi, contribuisce a rendere più accattivante la serie. Perché quello che stanno facendo i protagonisti non ci viene spiegato, dobbiamo capirlo un po' alla volta. Per la verità all'inizio non è nemmeno del tutto chiaro chi siano i "buoni" e chi siano i "cattivi". Ma su questo poi torneremo.
Solo che da subito iniziano anche i problemi. Intanto del futuro non sappiamo praticamente nulla, solo che gli umani del futuro hanno parecchi grattacapi e se non riusciranno a sistemare le cose ai giorni nostri sarà sempre peggio. E poi c'è il fatto che una storia che parla di viaggi nel tempo, un po' di caos temporale lo deve fare, o no? Almeno, io da appassionato di viaggi nel tempo, che ho letto e guardato decine di storie di questo tipo me lo aspetto. Mi aspetto di non capirci più niente, fra linee temporali che si accavallano, paradossi, personaggi che agiscono in epoche diverse autoinfluenzando le proprie azioni e via dicendo. Insomma, la stessa roba che succede nelle storie con dei viaggi nel tempo che sì, è sempre la stessa roba, ma è anche il motivo per cui noi appassionati di viaggi nel tempo amiamo questo tipo di storie. E invece no. La squadra di MacLaren, e tutte le altre squadre pure, perché sembra che di viaggiatori ce ne siano parecchi, fa cose di vario tipo, a volte anche non del tutto chiare, ma il risultato di queste cose non si vede. Come mai il XXI secolo viene cambiato, ma il futuro resta lo stesso? È il principio di autoconsistenza di Novikov? Sarebbe stata una deriva interessante. I viaggiatori arrivano nel passato per cambiarlo, in modo da evitare che il futuro sia quello che è e strada facendo si scopre, invece, che il futuro è quello che è proprio a causa dei viaggiatori. Certo, sarebbe stata la svolta più semplice, ma non sempre di semplice realizzazione. E invece non va così. In genere le missioni della squadra riescono. E allora? Perché la squadra di MacLaren riesce a cambiare il passato (e quindi si presume che anche delle innumerevoli altre squadre riescano nelle rispettive missioni), ma il futuro rimane sempre una merda? In una puntata mi sembra che anche i protagonisti addirittura se lo chiedano! Perché non è cambiato niente? Dato che questo quesito probabilmente ce l'hanno tutti, anche gli stessi autori, ci viene fatto capire che la linea temporale è cambiata, tanto è vero che lo storico del gruppo inizia ad avere dei problemi, perché le informazioni che ha non sono più del tutto corrette e nel futuro si è creata anche una fazione di antagonisti, cosa che i protagonisti non sanno, perché quando sono andati nel passato questa fazione non esisteva. Eppure tutto questo non porta in sostanza a nulla di concreto dal punto di vista dei paradossi temporali. Solo qualche antagonista nel corso delle puntate, ma anche se questo torneremo.
C'è poi il problema del deus ex machina. Troppe volte la situazione si fa ingestibile e la trama, apparentemente irrisolvibile, viene risolta da un intervento del Direttore, a volte nemmeno del tutto chiaro, lasciando un po' l'amaro in bocca. E' interessante, infatti, quando nelle storie i protagonisti si trovano in una situazione disperata e apparentemente senza uscita, ma in un qualche modo, con qualche trovata geniale, alla fine riescono a farla franca (fra l'altro a volte non senza conseguenze). Se però la fanno franca con un intervento esterno, alla fine tutto questo porta a una specie di anticlimax.
Per trovare una novità rilevante, che fra l'altro risolve entrambi i problemi, occorre aspettare l'episodio 7 della stagione 2. Senza fare spoiler, qui abbiamo i protagonisti che si trovano in una situazione veramente critica e il Direttore tenta di salvarli inviando come può dei viaggiatori nel passato, ma questi, per una serie di motivi, finiscono ogni volta per fallire e il Direttore è costretto a inviarne degli altri. E quindi ogni volta vediamo un viaggiatore che riprova a eseguire la missione, sapendo cosa non ha funzionato coi viaggiatori precedenti. Per la prima volta la serie diventa veramente una serie incentrata sui viaggi nel tempo! Peccato che tutto sia ridotto a questo episodio.
C'è però un'altra strada che inizialmente la trama non prende. I viaggiatori devono nascondersi nel XXI secolo e prendere l'identità delle persone che hanno sostituito. Questo però genera una serie di problemi, perché i viaggiatori hanno una conoscenza solo sommaria degli ospiti e, soprattutto, non sanno esattamente come si vive nel XXI secolo. E poi i viaggiatori devono prendere l'identità di un estraneo, il ché comporta sostituirsi a lui anche nella sua vita personale, anche dal punto di vista quotidiano e affettivo. Immaginiamo di trovarci all'improvviso nel corpo di un'altra persona. Ci siamo informati in merito alla vita di questa persona, ma un conto è esserci informati e un altro è agire al posto suo. Parlare col padre di questa persona come se fosse nostro padre. Interagire con qualcuno che ha una conoscenza intima di questa persona, come può essere la moglie, ecc. E a dir la verità questa strada è più interessante di quella delle non sempre chiarissime missioni e infatti dalla seconda stagione all'interazione col mondo degli ospiti viene dedicato molto più tempo rispetto alla prima stagione. Peccato che qui gli sceneggiatori abbiano deciso di non calcare troppo la mano. Cioè, come sempre il tema viene affrontato, ma solo in parte, non sfruttando appieno le opportunità che la trama sembrava offrire. Sono fondamentalmente tre i personaggi che hanno risvolti di trama di questo tipo: Grant MacLaren per quanto riguarda il rapporto con la moglie, Carly Shannon che prima di ospitare il viaggiatore era sposata con un poliziotto alcolizzato e violento e aveva un figlio piccolo e Marcy Warton che, a differenza degli altri due, inizia ad avere un rapporto con un abitante del XXI secolo proprio in seguito all'arrivo del viaggiatore nel suo corpo. Anche Trevor Holden potrebbe avere delle vicende personali con risvolti interessanti, fra l'altro con diverse possibilità narrative che si aprono nel corso degli episodi, ma per un qualche motivo gli sceneggiatori hanno deciso di non approfondirli. Resta ai margini da questo il solo Philip Pearson. Il personaggio resta fra i protagonisti e a volte è lui a essere al centro della trama del singolo episodio, ma non inizia particolari rapporti con gli abitanti del XXI secolo. Anche perché, essendo lo storico del gruppo, conosce alla perfezione tutti gli eventi che per gli abitanti del XXI secolo sono il futuro. Fra l'altro proprio questo renderebbe Philip un personaggio estremamente interessante, che, con le linee temporali che si alterano a causa dei cambiamenti causati dai viaggiatori, è costretto a dei periodici aggiornamenti, che tendono a fargli un po' di confusione in testa. Ma anche qui gli spunti interessanti, che sarebbero addirittura due, l'avere un personaggio che conosce il futuro e l'avere un personaggio che inizia a fare confusione fra linee temporali diverse, vengono introdotti, ma non approfonditi e sostanzialmente lasciati per strada.
Per due volte ho scritto che sarei tornato sul tema dei buoni e dei cattivi. Ecco. Altra questione che lascia delusi. Chi sono esattamente i buoni? In teoria i viaggiatori, che mossi da un bene ultimo, salvare il futuro, devono prendere delle decisioni nel nostro presente, il loro passato, cambianto la linea temporale. Ma questi cambiamenti potrebbero farli sembrare dei cattivi per altri. Poi c'è "la fazione". I viaggiatori ribelli, che i protagonisti non conoscono, perché si sono originati, nel passato, solamente dopo che loro sono partiti dal futuro, che potrebbero essere, a un certo punto, gli antagonisti della serie. E anche degli antagonisti mica male, perché tutto sommato sono antagonisti che hanno delle loro ragioni e dal loro punto di vista gli antagonisti sono i viaggiatori al servizio del Direttore. Fra l'altro i protagonisti non conoscono "la fazione", ma questo gruppo di ribelli lo vediamo nascere, nel nostro presente, proprio durante la stagione. Bene ecco altri ottimi spunti. Li avranno approfonditi? Dai, è facile rispondere. Ovviamente No.
Per concludere, la serie è interessante, gli spunti sono innumerevoli e pure molto validi, anche se il più delle volte lasciati per strada e tutto sommato alla fine di ogni episodio viene voglia di vedere cosa accadrà nel successivo, che per una serie significa aver raggiunto l'obiettivo principale. Peccato che quest'effetto nella maggior parte dei casi porti verso delle delusioni. Perché molti episodi non conservano lo spunto iniziale finendo per perdersi. Altre volte l'episodio che segue uno venuto alla fine anche abbastanza bene lascia perdere completamente quanto visto nell'episodio precedente. Sono presenti innumerevoli episodi semplicemente noiosi.
Alla fine, è noto, la serie è stata sospesa causa calo di pubblico, come succede spesso con le serie TV e in questo caso, alternando in continuazione spunti interessanti a puntate deludenti, è anche facile immaginare il perché. Gli autori, però, hanno voluto dare comunque in finale alla loro opera, fra l'altro lasciando pure una porta aperta nel caso in cui qualcuno dovesse decidere di riprovare a investirci. E nel finale, seppur in modo in po' affrettato causa la fine dei finanziamenti e pure un po' sconclusionato, com'è abitudine di questa serie, accadono anche delle cose interessanti. Un personaggio e quelli a lui correlati vivono un momento drammatico che è stato ben costruito. La collegata dell'F.B.I. del protagonista (che non è una viaggiatrice, pur sapendo che i viaggiatori esistono, altra trama sostanzialmente non utilizzata) prova anche a fargli aprire gli occhi sull'esito di queste missioni e finalmente si percepisce che questa è una serie sui viaggi nel tempo. Pur il finale, quello che chiude tutto lasciando una porta aperta, nel suo essere esageratamente sbrigativo e pieno di debolezze, con una semplice serie di pochi fotogrammi che riprendono lo schermo di un PC ci fa capire perché i viaggi nel tempo sono tanto affascinanti. Anche se non mi è del tutto chiaro l'epilogo con Marcy e David, che sembra più una cosa buttata lì, con troppi buchi logici rispetto a come stava evolvendo la trama.
Sicuramente Travelers è una serie TV che può classificarsi fra i primi posti nella non certo invidiabile classifica delle occasioni mancate. In questo caso la cosa triste è che gli autori di occasioni non ne hanno mancata solo una, perché di idee valide ne hanno avute parecchie e hanno continuato ad averne fino alla fine, anche quando la barca stava già iniziado a imbarcare acqua e si capiva che sarebbe affondata. E niente, loro hanno continuato a non sfruttarle.
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