La serie di pellicole dedicate ai robot che si trasformano è da sempre fatta di film con grossi robot che si picchiano, inseguimenti, esplosioni, gente che spara, cose che esplodono e almeno una gnocca. Da notare che nell'elenco, da sempre rispettato, manca una cosa: la trama.
E, infatti, anche questo quinto capitolo non si discosta dalle rigide regole seriali. Ma veniamo al dunque e partiamo proprio dalla trama, anche se in questo caso chiamarla tale è un eufemismo.
I robottoni trasformabili sono sul nostro pianeta da moltissimi anni, fin dai tempi di re Artù, Merlino e compagnia bella...
per la verità mi è subito venuto in mente che nel capitolo precedente ci era stato detto che c'erano fin dalla preistoria, ma è comparso Michael Bay che mi ha dato un scappellotto e mi ha detto di guardare e non pensare.
Comunque c'erano re Artù i cavalieri della tavola rotonda che stavano combattendo contro qualcuno che non ho ben capito, ma non importa ai fini della trama, e stavano perdendo. E quindi Merlino (che curiosamente è interpretato da Stanley Tucci, che nel quarto capitolo è tutt'altro personaggio!) ha ricevuto in dono da un robot un pezzo di metallo gigante che nelle sue mani si è ridotto di dimensioni ed è diventato il suo bastone. Con quello in mano Merlino può controllare, no, può fare, ehm... niente, torna Bay a darmi uno scappellotto. Comunque il bastone non serve a niente, perché i robot, che sono dodici e hanno comunque deciso di aiutare re Artù, si uniscono a formare un drago gigantesco e sbaragliano gli avversari.
Poi si fa un salto ai giorni nostri. Tutti i Governi della Terra hanno dichiarato fuorilegge i Transformers (tranne Cuba, così, senza motivo, tanto per fare qualche battuta che non fa ridere), che più o meno è come l'inizio del quarto film. C'è questa forza speciale internazionale che va a caccia di robot (che con una cannonata muoiono), aiutati dal colonnello Lennox (uno dei pochi personaggi presenti fin dal primo film) e da un transformers (ma non erano fuorilegge? Sì, ok Michael, niente scappellotto, smetto di pensare e guardo!)
Poi c'è Mark Wahlberg, che insieme e Bumblebee e agli altri autobots ridicoli del quarto cerca di salvare il salvabile, fuorilegge pure lui. C'è Izabella, che è una ragazzina che ha perso i genitori e ora vive con alcuni robote finirà per far parte dello strampalato gruppo di Wahlberg. C'è Vivian, la professoressa meno credibile del cinema, nel ruolo di gnocca di turno, leggermente somigliante a Megan Fox (ho scritto leggermente. La Fox è comunque di un altro livello). E poi c'è l'immortale Anthony Hopkins, un nobile inglese mezzo matto, assistito da un robot mezzo matto pure lui, che sa tutto sui transformers, perché fa parte di una setta che... non lo so dai, sa tutto e basta. Vediamo anche le foto di quando Bumblebee ha partecipato alla seconda guerra mondiale contro i nazisti. Che non è possibile, perché bumblebee arriva sulla Terra nel primo film. Va bene Michael, la smetto. Ma è più forte di me.
D'accordo, è inutile cercare di raccontare questo film, perché non c'è nulla da raccontare.
La trama alla fine, riassumendo, è questa: i robot, sempre più stupidi, si menano in continuazione. Gli umani un po' si alleano coi robot e un po' li vogliono distruggere. Il creatore dei Transformers, che poi è una creatrice e si chiama Quintessa (Quintessa?), arriva e vuole distruggere la Terra e mettere al suo posto Cybertron (letteralmente). E poi c'è gente che spara (anche se non si capisce a cosa), cose che esplodono e battute che non fanno ridere. Tutto qui. Per due ore e mezza.
Diciamo la verità, io sono affezionato ai Transformers e da bambino ho trascorso giornate intere a giocarci, ma questi film, soprattutto questo, sono delle vere cagate. Perché sì, vedere dei robot che si picchiano, della gente che spara e delle cose che esplodono è anche divertente, ma fino a un certo punto. Se in due ore e mezza di film non mi mettono un briciolo di trama che sia un filo coerente, poi a vedere robot che si picchiano, gente che spara e cose che esplodono, dopo un po' diventa noioso.
Non è che ho grandi pretese, ma una sceneggiatura che sia un tantino più sensata di quello che potevo pensare io quando avevo sei anni ci deve essere.
E poi non si può guardare un film costantemente con il timore che arrivi Michael Bay a prenderci a ceffoni perché ci siamo messi un attimo a pensare, dai!
Vabbè, comunque Transformers 5 è questa roba qui:
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