Come promesso, ecco la terza parte della mia personale recensione dei
romanzi di Shannara. In questo gruppo inserisco idealmente tutti i
romanzi che vengono prima del Primo re di Shannara, quindi la trilogia
del Demone (Il Demone, Il Cavaliere del Verbo e Il Fuoco degli Angeli),
scritta fra il 1997 e il 1999, la trologia La Genesi di Shannara (I
figli di Armageddon, Gli Elfi di Cintra e L’esercito dei Demoni),
scritta fra il 2006 e il 2009 e Le Leggende di Shannara (L’ultimo
cavaliere e Il potere della magia), scritti nel 2010 e nel 2011.
La trilogia del Demone si discosta dai restanti libri di questa terza
parte e, a dir la verità, si discosta da tutta la restante produzione
di Shannara. Si tratta di 3 romanzi urban fantasy che si svolgono ai
giorni nostri e che, apparentemente, non hanno alcun legame con la saga
principale. In effetti è anche possibile che Brooks li abbia scritti
inizialmente non necessariamente con l’obiettivo di ricollegarli alla
saga. I 3 romanzi rientrano sicuramente tra la migliore produzione di
Brooks in assoluto. La scrittura è diversa, più adulta e brutale e il
nuovo genere urban fantasy riesce molto bene allo scrittore di Sterling.
Nella trilogia del Demone veniamo a scoprire che nel nostro mondo esiste
la magia. E’ sempre esistita, ma chi la possedeva è sempre stato
accorto e ha cercato di non farsi scoprire. Scopriamo anche che esiste
un’eterna lotta fra bene (il Verbo) e male (il Vuoto). I campioni del
Verbo sono i Cavalieri, esseri umani che riescono a usare la magia
utilizzando un bastone magico ricoperto di rune e che combattono le
creature del Vuoto, i Demoni. I Demoni vivono in mezzo a noi, mascherati
da umani, e cercano di spingere l’umanità all’autodistruzione, con la
violenza, le guerre e l’inquinamento. I protagonisti sono Nest
Freemarck, una ragazzina dotata naturalmente di poteri magici, e John
Ross, un Cavaliere del Verbo.
I Demoni vogliono far passare Nest dalla loro parte e John ha il compito
di proteggerla. Il secondo romanzo, che si svolge 5 anni dopo, ci
presenta un John disilluso, che ha abbandonato la causa e,
inconsapevolmente, si sta facendo corrompere da un Demone. Sarà proprio
Nest a farlo rinsavire e impugnare nuovamente il bastone per tornare in
guerra contro il Vuoto. Il terzo romanzo introduce il Variante, una
singolarità della magia, che si è manifestata nella forma di un bambino.
Il Vuoto lo vuole a tutti i costi e saranno Nest e John a doverlo
coraggiosamente ed eroicamente difendere.
Nel 2006 Brooks scrive il primo collegamento fra la trilogia del Demone e
la saga di Shannara, con la nuova trilogia della Genesi. I Demoni hanno
vinto, quasi tutti i Cavalieri del Verbo sono stati sconfitti e il
pianeta è devastato. I pochi umani sopravvissuti si sono rifugiati in
delle fortezze che sorgono all’interno delle principali città, ma i
Demoni, a capo di eserciti di ex-uomini, una a una le conquistano,
trucidando gli occupanti e rapendo i bambini e qualche adulto per
sottoporli a orrendi esperimenti.
La trilogia contiene tre linee narrative che andranno più volte a
intrecciarsi. Una è quella di Logan Tom, uno degli ultimi Cavalieri del
Verbo rimasti in vita e in assoluto uno dei migliori personaggi di
Brooks. Logan Tom non assomiglia minimamente ai ragazzini frignoni della
saga di Shannara. Seppur pieno di dubbi a causa della sua storia
difficile, Logan è una macchina da guerra, una vera e propria furia.
Peccato che lo si veda veramente scatenare la sua selvaggia potenza solo
all’inizio del primo romanzo. Riceverà dal Verbo il compito di trovare e
proteggere il Variante, così come John Ross molti anni prima. La
seconda linea narrativa è quella di Falco e degli altri ragazzi chiamati
Spettri, che, rimanendo al di fuori delle fortezze, si aggirano fra le
città in rovina, sopravvivendo come possono, scappando da Demoni,
ex-uomini e mutanti. La terza linea narrativa è quella di Angela Perez,
un altro Cavaliere del Verbo, forte e tenace, ma non come Logan Tom,
come lei stessa ammetterà. Lei riceve l’ordine di ritrovare gli elfi,
che dall’antichità si sono sempre tenuti nascosti agli esseri umani.
Anche La Genesi di Shannara è una trilogia cruda e brutale, di un genere
misto urban fantasy fantascientifico, nel quale Brooks sembra trovarsi
particolarmente bene. A parte qualche situazione risolta con trovate non
proprio azzeccate e alcuni rapporti fra i personaggi troppo
semplificati, come il puerile innamoramento fra Logan Tom e l’elfa
Simralin, nel complesso la trilogia è avvincente ed emozionante. I
collegamenti con la saga di Shannara ci sono, si capisce che i mutanti
diventeranno le nuove razze, ma ancora siamo lontani dal mondo di
Shannara.
Malgrado l’ottima trologia che si svolge ai giorni nostri e
l’altrettanto ottima trilogia fantasy/fantascientifica (fra le due
Brooks ha scritto anche le pessime trilogie del Viaggio della Jerle Shannara e del Druido Supremo di Shannara che si svolgono molto tempo
dopo) escono le Leggende di Shannara, due volumi che avrebbero dovuto
legare definitavamente la trilogia del Demone con Shannara. E qui Brooks
ha smesso di scrivere per la gloria, sfornando due libri solo per
incassare. Non è nemmeno riuscito a farne una trilogia. Al termine della
trilogia precedente gli ultimi umani sopravvissuti, qualche mutante e
gli elfi, grazie alla magia del Variante, si erano rifugiati in una
valle impenetrabile, mentre il resto del pianeta veniva distrutto dalle
esplosioni nucleari. Qui, in un mondo che è diventato praticamente
fantasy, alcune centinaia di anni dopo, i discendenti escono dalla valle
e fanno i conti con ciò che è rimasto del mondo. Soprattutto con
l’ultimo dei Demoni, che vuole terminare l’opera di distruzione
dell’umanità e un esercito di troll (mutanti che vengono ora chiamati in
questo modo) che vogliono… non si capisce bene, distruggere tutto,
perché serviva qualcuno che lo facesse.
Nelle Leggende ritorna il Brooks monotono e ripetitivo, che usa e riusa
tipi di personaggi già visti, cambiandone praticamente solo il nome.
Personaggi con motivazioni anche piuttosto deboli e discutibili che
viaggiano avanti e indietro con poca logica e poco realismo, all’interno
della valle e al di fuori di essa. Personaggi che si sacrificano senza
motivo per qualcuno che hanno appena conosciuto, altri che fanno cose
del tutto senza senso, ma solo perché utili alla trama. Eventi buttati
lì senz’alcuna ragione, come il drago che alcuni personaggi a un certo
punto vedono. Si tratta di un clamoroso errore, dato che: 1) gli unici
draghi esistenti dovrebbero essere imprigionati oltre il Divieto; 2)
anche i draghi che riusciranno a uscire dal Divieto, lo faranno
solamente molte centinaia di anni dopo; 3) i personaggi lo riconoscono
subito come un drago, anche se non è chiaro se sappiano esattamente cosa
sia una creatura di quel tipo; 4) il drago non ha alcuna funzionalità
per la trama, se non tornare senza senso alla fine, solo perché serve
che lo faccia. Il potere della magia è, forse in assoluto, uno dei
peggiori romanzi di Brooks e questa trilogia mancata è la goccia che mi
ha fatto abbandonare definitivamente la saga di Shannara.
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