Cosa ci fa un film della serie Star Trek in questo blog? Per la verità chi lo trova fuori luogo, forse ha sopravvalutato il blog stesso. Si può guardare anche qualche pellicola leggera no?
Ma andiamo al dunque e mettiamo subito le cose in chiaro.
Mi piace la fantascienza, ma non sono un fan di Star Trek. Ho visto da bambino un certo numero di episodi della serie TV (credo la prima, quella con William Shatner e Leonard Nimoy) e forse un paio di film, ma di Star Trek so veramente poco. Devo aver visto anche qualcosa in cui al posto di Kirk c'è un certo Jean-Luc Picard (Patrick Stewart, che riconosco meglio nei panni dell'X-man Charles Xavier). So chi sono Kirk e Spock e mi potrebbero venire in mentre i visi di altri tre o quattro personaggi ai quali, però, non saprei dare un nome. So che i Klingon non sono proprio dei simpaticoni. So, infine, che l'Enterprise è il nome di una non bellissima astronave presente in tutte le pellicole.
Insomma, è abbastanza per guardare questo reboot (anzi, forse requel) senza pregiudizi.
Perché di un vero e proprio reboot/requel si tratta. Da un lato abbiamo la descrizione di come si va a formare l'equipaggio dell'astronave Enterprise o, almeno, dei personaggi principali, dall'altro, però, abbiamo la nascita di una nuova linea temporale. In sostanza ciò che è accaduto fino ad ora nei fim e nelle serie precedenti conta poco, perché in questo mondo non è mai successo. E questa mi sembra anche un'idea abbastanza furba e riuscita per rilanciare la serie, adattarla ai tempi che cambiano e superare il rischio di produrre una pellicola destinata solamente a un pubblico di affezionati.
Sicuramente l'obiettivo è stato raggiunto, dato che a fronte di un costo di 150 milioni di dollari, il film ne ha incassati oltre 385 milioni, facendo il record di sempre della saga (prima di questo erano stati prodotti 10 film, dal 1979 al 2002). Il successo poi ha portato alle realizzazione di due seguiti, Star Trek - Into Darkness, nel 2013, che come incassi lo ha battuto e Star Trek - Beyond, nel 2016, anch'esso un successo, anche se inferiore al primo. Pare ci sia in ballo anche un quarto film.
Se proprio devo essere sincero, questo film nemmeno mi ero ripromesso di vederlo, ma avendo visto un buon trailer, l'anno scorso, di Star Trek - Beyond, ho deciso di ripartire dall'inizio. Cioè dal nuovo inizio, dato che di riguardarmi tutto non ci penso nemmeno.
Non credo che questo Star Trek del 2009 sia un capolavoro del cinema e nemmeno una pietra miliare della fantascienza (tanto per fare due esempi, non stiamo parlando di Interstellar o di Moon). Eppure devo dire che le oltre 2 ore di pellicola me le sono guardate con piacere. Perché c'è l'azione quando serve (e ce n'è parecchia). Ci sono dei personaggi che funzionano. C'è un tono che riesce a essere tragico (non troppo) e nello stesso tempo scanzonato, tanto da ricordarmi un po' quella fantastica space commedy che è I Guardiani della Galassia (che comunque è stato fatto 5 anni dopo). Ci sono degli effetti mica male. E poi l'Enterprise non sarà bellissima, ma l'astronave degli antagonisti è veramente ben riuscita.
Anche gli attori vanno tutti oltre la sufficienza. Oltre ai due protagonisti, Chris Pine e Zachary Quinto che si calano perfettamente nelle parti di Kirk e Spock, abbiamo un buon villain interpretato da Erik Bana (Cap. Nero), la sempre bellissima ed efficace Zoë Saldaña (che deve avere un rapporto particolare con la fantascienza, dato che ha recitato da protagonista anche in Avatar e nel già citato I Guardiani della Galassia) nei panni di Nyota Uhura. Promossi anche Karl Urban (Dott. McCoy), Simon Pegg (Montgomery Scott), John Cho (Hikaru Sulu) e Anton Yelchin (Pavel Chekov). C'è anche un breve episodio iniziale con Chris Hemsworth nei panni del padre di Kirk e qualche scena con il vecchio Spock, interpretato dall'originale Leonard Nimoy. Forse è un po' sprecata Winona Ryder nei panni della madre di Spock. Dato che al suo personaggio viene dedicato poco spazio, si poteva anche scegliere un'attrice non nota.
La cosa più incredibile è che a Star Trek - Il futuro ha inizio sia associato anche il nome di Damon Lindelof (diventato famoso per Lost, ma sceneggiatore anche per Ridley Scott del poco riuscito Prometheus). Qui, per fortuna, presente come produttore e non come sceneggiatore.
Forse i puristi della serie avranno storto il naso. Io, che non lo sono, guarderò anche le prossime pellicole.
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