Giulio Boccaletti ha un curriculum invidiabile: laureato in fisica all'Università di Bologna e con un dottorato a Princeton, è ricercatore onorario della Smith School di Oxford, Senior Fellow del Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici ed è stato ricercatore del MIT, Chief Strategy Officer di The Nature Conservancy e si è occupato di sicurezza idrica per conto di vari Governi e istituzioni internazionali. Stiamo parlando, probabilmente, di uno dei più grandi esperti del pianeta di acqua che, dopo aver pubblicato il libro Acqua. Una biografia, ha recentemente dato alle stampe, alla fine del 2023, il suo nuovo lavoro, Siccità. Un paese alla frontiera del clima.
Strano parlare di siccità in Italia dopo la gigantesca e incredibile alluvione della Romagna del 2023 e le tante alluvioni più puntali e circoscritte che si sono verificate nei mesi seguenti.
Eppure Boccaletti l'ha fatto, tirando un po' le somme degli ultimi eventi climatici che hanno colpito l'Italia, senza dimenticare ciò che avviene in tutto il pianeta. La maggior parte del 2022, infatti, è stato infatti per l'Italia un anno estermamente caldo e siccitoso e i mesi successivi hanno continuato a esserlo fino alla fine dell'aprile 2023, proprio prima di quel fatidico inizio maggio. E questi fenomeni non sono affatto scollegati. Se da un lato nel marzo 2022 il caldo e la scarsità di piogge avevano fatto emergere nel Po un carroarmato rimasto sommerso dai tempi della seconda guerra mondiale, poco più di un anno dopo praticamente tutti i fiumi della Romagna hanno rotto gli argini o comunque sono stati oggetto di sormonti che hanno causato l'allagamenti di vastissime aree di territorio.Alla base di questi fenomeni c'è il clima che sta cambiando e lo sta facendo rapidamente, tanto che, se non saremo in grado di far fronte a questi cambiamenti, rischieremo di soccombere più e più volte di fronte a situazioni come quelle che si sono verificate ultimamente.
Giulio Boccaletti è bravo e capace e affronta nel suo libro innumerevoli argomenti legati alla gestione dell'acqua, presente e passata, fornendo parecchi dati locali e anche mondiali, corredati da spiegazioni che non sempre sarebbe possibile avere se non si conosce come funziona la gestione dell'acqua e affiancati da considerazioni e riflessioni varie.
L'acqua è l'elemento fondamentale di tutti gli ecosistemi ed è da sempre legata allo sviluppo delle società umane che spesso hanno trasformato il territorio proprio per poter utilizzare l'acqua per permettere lo sviluppo delle proprie attività. Una trasformazione del territorio che non si è mai fermata nei secoli e nei millenni e che spesso è diventata una trasformazione internazionale, dato che molti fiumi, ad esempio, attraversano i confini delle nazioni, con tutto ciò che ne consegue, all'interno di un ciclo dell'acqua che non può essere legato solamente a qualche fenomeno locale più o meno intenso, ma che abbraccia tutto il pianeta. Un pianeta che si sta trasformando a causa dei cambiamenti climatici e per il quale l'acqua non rappresenta altro che un ulteriore strumento di trasformazione.
La lettura del testo di Boccaletti ci aiuta a capire quanto sia fondamentale avere un piano per agire subito e concretamente per far fronte ai cambiamenti climatici ed essere pronti per gestire queste nuove sfide che l'acqua ci pone, sia per quanto riguarda, ad esempio, i fenomeni di siccità, sia, all'opposto, quando di acqua ne arriva troppa e quindi diventa necessario da un lato controllare la sua potenza distruttrice e dall'altro imparare a conservarla per i periodi in cui ce ne sarà penuria.
Siccità di Giulio Boccaletti è una lettura estremamente interessante, dalla quale si capisce quato sia necessario studiare ed essere preparati per affrontare le sfide del cambiamento climatico in atto, ma non manca un difetto che gli impedisce di raggiungere i voti più alti.
Dopo tutte le informazioni, le spiegazioni e le riflessioni che Boccaletti fornisce, mi sarei aspettato anche qualche indicazione sul "cosa dobbiamo fare". Senza pretese di avere la soluzione di tutti i problemi in un testo di divulgazione scientifica di poco più di 250 pagine, forse sarebbe stato il caso di dedicare almeno un capitolo finale alla via di fuga. Perché se è vero che dobbiamo agire e lo dobbiamo fare rapidamente, concretamente e in maniera efficace, senza perderci in problemi marginali, è anche vero che dopo la lettura di un testo così valido sarebbe stato utile trovare anche qualche idea da poter perseguire. Idee che certamente non mancano a Boccaletti, ma che forse ha commesso l'errore di volere lasciare in qualche futura pubblicazione.
Nessun commento:
Posta un commento