Di questo film ne avevo parlato poco tempo fa, qui, quando avevo recensito una raccolta di racconti dell'immenso Philip Dick, fra i quali Ricordiamo per voi del 1966 e dal quale era già stata tratta un'altra pellicola nel 1990, Atto di forza, con Arnold Schwarzenegger, Rachel Ticotin e Sharon Stone, con alla regia nientemeno che Paul Verhoeven.
Già il film di Verhoeven si era allonanato in parte dal racconto originale di Dick, come spesso capita con lo scrittore americano che nei suoi racconti ha avuto delle idee geniali che poi sono state sviluppate in seguito da altri. Questa nuova opera di Len Wiseman, un vero e proprio remake, si discosta ulteriormente sia dalla pellicola di Verhoeven sia, ovviamente, dal racconto originario, rivedendo in una chiave sua, alcune scelte dell'opera di Verhoeven e cercando di rendere più attuale la pellicola del 1990.
Comunque, per andare alla trama...
siamo alla fine del XXI secolo e il pianeta Terra è diventato inabitabile a causa di una guerra mondiale chimica.
E quindi si va su Marte.
No, non divaghiamo, su Marte ci andavano o ci volevano andare il Douglas di Dick e quello di Verhoeven. In questo caso non ci viene detto che ci sia vita al di fuori del pianeta. Perché due zone in realtà si sono salvate. Una è l'Unione Federale di Britannia, che comprende l'ex Regno Unito e l'Europa nord-occidentale. L'altra è la Colonia, che si trova in Australia, un territorio subalterno alla nuova Britannia.
Nell'Unione Federale di Britannia vivono i ricchi e nella Colonia vivono i poveri che spesso vanno a lavorare dalla l'altra parte. Come fanno? Con un avveniristico sistema di trasporto, chiamato "La Discesa", "The Fall" nell'originale, che attraversa letteralmente il pianeta, passando vicino al nucleo.
Proprio nella Colonia vive Douglas Quaid (Colin Farrell il cui cognome del personaggio nel racconto di Dick era Quail, poi modificato già nel primo film) il quale ha quasi tutte le notti lo stesso incubo. Si trova all'interno di una struttura dalla quale sta cercando di scappare insieme a una donna (Jessica Biel) che forse è la sua compagna. Alla fine, cioè al risveglio, solo la donna riesce a salvarsi (forse), mentre Douglas viene catturato.
Sogno a parte, che per Douglas non sembra aver alcun significato, nella vita reale il nostro protagonista vive in un piccolo appartamento di una megalopoli che richiama molto Blade Runner, dove piove molto e la città è divisa in livelli. Malgrado la vita abbastanza sfigata, Douglas e sua moglie Lori (Kate Beckinsale) sembrano felici e innamorati. Ma Douglas è inquietato da questi strani sogni e da altro che non ci viene ben spiegato.
E così mentre è al lavoro nell'Unione Federale di Britannia, perché Douglas è uno di quelli che tutti i giorni attraversano il pianeta, si fa convincere da un nuovo collega ad andare alla Rekall, un'azienda specializzata a impiantare ricordi nei suoi fasulli nel cervello dei suoi clienti. Hai una vita di merda? Non importa, se paghi avrai comunque dei ricordi meravigliosi. Come dice il collega di Douglas, Bob (John Cho) i ricordi migliori sono quelli che mi hanno dato loro.
Sole che al momento dell'impianto, dove Douglas ha chiesto di volere un passato da agente segreto, succede un casino. Si scopre che Douglas ha già avuto un impianto di memoria che non sapeva di avere, arriva la polizia, c'è una sparatoria, Douglas riesce a cavarsela come si fosse un vero agente segreto iperaddestrato e scappa dalla moglie. E da qui tutta la sua vita precipita, Duoglas non sa più chi sia, né chi siano le persone al suo fianco.
Douglas e Melina particolarmente espressivi... |
Le atmosfere che cercano di richiamare Blade Runner non mancano, così come non mancano richiami a The cube in un'assurdo inseguimento fra ascensori cubici che si muovono nelle tre dimensioni.
Cohaagen e Lori |
Quando si fa una remake è inevitabile essere paragonati al film originale e in questo caso il paragone è con una pellicola che di sicuro è un po' datata, ma è stata diretta da un fenomeno come Paul Verhoeven il quale l'ha resa celebre e immortale. Ecco, salta subito agli occhi che Len Wiseman non è Paul Verhoeven, per quanto il regista californiano ci metta il massimo impegno. Non a caso le atmosfere oscure non mancano, atmosfere che Wiseman era già stato bravo a realizzare nelle sue prime due pellicole, Underworld e Underworld: Evolution (Wiseman è stato anche sceneggiatore di Underworld - La ribellione di Lycans, prequel della serie e del terzo capitolo Underworld - Il risveglio, nonché produttore dell'ultimo capitolo, Underworld: Blood Wars. Una curiosità che non c'entra nulla con Total recall - Atto di forza. Kate Beckinsale, protagonista principale di tutte le pellicole della serie tranne il prequel, chiese di inserire fra gli attori anche il suo attuale compagno, Michael Sheen, che poi diede vita al bel personaggio di Lucian. Peccato che poi la Beckinsale lasciò Sheen per poi sposare Wiseman! La coppia ha resistito fino al 2016, in tempo per riuscire a realizzare l'ultimo capitolo della serie e, nel 2012 Wiseman ha inserito la moglie in questo remake).
Ma veniamo agli attori.
Colin Farrell è sicuramente in bravo attore che, fra l'altro, aveva già incontrato le trame di Dick in Minority Report, al fianco di Tom Cruise. Però non sempre in questo caso mi è sembrato adatto a interpretare il protagonista di un film che si rivela più che altro di azione pura com'è Total recall - Atto di forza. Non dimentichiamoci che nella pellicola originale Daouglas era interpretato dall'iconico Arnold Schwarzenegger.
Anche le due attici, Jessica Biel e Kate Beckinsale non sembrano sempre al meglio. A parte il fatto che nel film si assomigliano pure (cosa forse voluta da Wiseman per aumentare la confusione), la prima dimostra in questo caso di possedere doti recitative non certo eccelse, mentre la seconda non sembra del tutto a suo agio nel ruolo della cattiva. L'esperto Bryan Cranston interpreta il villain della pellicola, Vilos Cohaagen. Cranston riesce a dare il volto a un personaggio malvagio come Cohaagen e probabilmente riesce ad avere anche il giusto carisma, ma forse non abbastanza. Il capo dei ribelli è invece Bill Nighy. L'attore britannico, che ha recitato in decine e dicine di film, è uno di quegli autori ai quali bastano pochi fotogrammi per dimostrare tutto il suo peso e il suo carisma. Forse per questo Wiseman decide di dedicargli così poco spazio.
Per fortuna c'è anche lui... |
Alla fine Total recall - Atto di forza perde un po' gli spunti interessanti sia del racconto di Dick, sia del primo di film di Verhoeven rivelandosi più che altro un film d'azione con dispendio di effetti speciali che, va detto, sono per lo più ben fatti.
La mia non vuole essere una bocciatura, ma diciamo che l'opera di Wiseman finisce per ridursi a puro e semplice intrattenimento senza nessuna vocazione più alta.
Sapete cosa vi dico?
A forza di scriverne, mi è venuta voglia di riguardare Atto di forza di Paul Verhoeven!
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