Non mi risulta che esistano molte pellicole dedicate agli uomini primitivi, forse è un argomento che interessa poco. Lasciamo stare i Flintstones che sono un'altra cosa. Mettere in scena dei tizi sporchi e vestiti di pellicce probabilmente non deve sembrare ai produttori particolarmente interessante. O forse le informazioni su questo lontano periodo della nostra storia sono talmente poche e spesso basate su supposizioni che nessun sceneggiatore si è preso la briga di scriverci sopra una trama.
Comunque questa volta un certo Daniele Sebastian Wiedenhaupt (alla prima esperienza come sceneggiatore, precedentemente attivo solo come produttore o assistente alla produzione) si è cimentato nell'impresa.
Alpha - Un'amicizia forte come la vita si svolge nell'Europa di circa ventimila anni fa, nel Paleolitico superiore, la terza parte della cosiddetta "età della pietra antica", durante l'ultima glaciazione. Era già presente l'Homo sapiens che, anzi, proprio nel Paleolitico superiore iniziò a diffondersi e non era ancora nata l'agricoltura, per cui gli esseri umani erano nomadi, dediti alla caccia e alla raccolta. Gli strumenti utilizzati erano appunto ottenuti dalla pietra e l'oggetto forse più utile e famoso erano le taglienti punte delle lance di pietra scheggiata. Gli uomini vivevano in tende di ossa e pelli e, insomma, tutta quella roba lì che si studia in terza elementare.
Un film sugli uomini primitivi, ma non questi! |
Ma oltre a farci vedere la vita degli uomini primitivi del Paleolitico, Alpha - Un'amicizia forte come la vita dedica praticamente l'intera pellicola a un' altro evento che caratterizzò quel periodo: l'addomesticamento del lupo e la "nascita" del cane. Sia chiaro, nessuno sa, né può sapere come siano andate realmente le cose, ai tempi non c'era la scrittura, per cui nessuno ci ha descritto come sia avvenuto questo processo e, quando la scrittura è arrivata, ormai i lupi erano già stati addomesticati e i cani vivevano già con gli esseri umani. I reperti più antichi risalenti ai primi lupi addomesticati sono un po' più recenti del periodo descritto dal film, ma gli studiosi ritengono che il processo sia partito prima.
Questi sono uomini primitivi |
Comunque Wiedenhaupt ha trasformato in sceneggiatura quella che è probabilmente la sua idea su come l'uomo si sia avvicinato al lupo.
Ma un po' di trama, senza spoiler, la scriviamo o no?
Il protagonista è Keda (Kodi Smit-McPhee), il figlio del capo di una tribù di uomini primitivi che si stanno apprestando a partire per la caccia a dei bisonti. Per trovare i bisonti dovranno percorrere chilometri e chilometri e dall'esito della spedizione dipenderà la sopravvivenza di tutta la tribù. I cacciatori sono tutti gli uomini adulti e i ragazzi ritenuti pronti per l'impresa, fra i quali, ovviamente, Keda.
E anche questi |
Già raggiungere il luogo in cui si trovano i bisonti si rivelerà un compito non da poco, dato che ai tempi il navigatore satellitare non sempre prendeva bene, le mappe erano rare e i segni del CAI sui sentieri erano piuttosto scarsi. Una volta giunti a destinazione diventerà ancora peggio, perché i bisonti non sono proprio del tutto convinti di farsi macellare, che a loro della sopravvivenza dell'Homo sapiens importa poco.
Insomma, le cose non vanno proprio come previsto e il gruppo di cacciatori, pensando che Keda sia morto e non riuscendo a raggiungere il suo corpo, lo abbandonano. Il ragazzo, al risveglio, si ritrova solo, in un ambiente ostile dove di esseri viventi ce ne sono pochi e quei pochi appena ti vedono tentano subito di divorarti, a smillanta chilometri dalla sua tribù e con la minaccia dell'arrivo della neve. In questa situazione disperata Keda conoscerà il lupo Alpha.
Giuro, non ho messo spoiler. Per quelli basta guardare il trailer.
Insomma, come siano andate realmente le cose non lo sappiamo e non lo sapremo mai, ma l'idea di Wiedenhaupt alla fine funziona ed è credibile. Non sono abbastanza esperto per capire se la ricostruzione messa in piedi dal regista Albert Huges sia sufficientemente coerente col periodo storico descritto, ma errori grossolani che facciano storcere il naso non ne ho visti, anche se io della preistoria non so nulla di più di quello che si studia in terza elementare e me lo ricordo solo perché l'anno scorso ho aiutato mio figlio a studiare. Comunque l'impotenza dell'uomo nei confronti delle forze della natura si percepisce tutta, così come le difficoltà della vita degli uomini primitivi. Alcuni episodi sono probabilmente un po' esagerati, ma credo sia stato necessario per spettacolarizzare il tutto, anche perché la trama avanza su binari piuttosto prestabiliti e non accade nulla di diverso da quello che ci si potrebbe aspettare. Anche senz'aver visto il trailer.
Il regista Albert Hughes aveva lavorato fino a questa pellicola sempre in coppia col gemello Allen (qui sul blog c'è anche una recensione del poco riuscito Codice Genesi. Fra i loro lavori risulta anche La vera storia di Jack lo squartatore con Johnny Depp), ma recentemente i due devono aver deciso di intraprendere strade indipendenti. Il primo è stato Allen che ha diretto nel 2013 la pellicola Broken City con Mark Wahlberg, Russell Crowe e Catherine Zeta Jones, poi è stata la volta di Albert. Per la verità Alpha - Un'amicizia forte come la vita è stato girato nel 2016, ma per motivi imponderabili l'uscita in sala si è fatta attendere a lungo.
Se la cava piuttosto bene il giovane attore australiano Kodi Smit-McPhee che ai tempi non aveva neanche vent'anni, il quale, insieme al lupo Alpha (il cane attore si chiama Chuck) regge sulle sue spalle quasi l'intera pellicola. L'età non deve trarre in inganno. Stiamo parlando di uno che a oggi ha già recitato in una quindicina di pellicole e forse qualcuna di più, oltre a qualche serie TV. Fra le sue interpretazioni rientrano anche The road di John Hillcoat al fianco dei Viggo Mortensen e X-Men-Apocalisse dove ricopre il ruolo di Kurt Wagner/Nightcrawler.
Insomma, dai, un film per la famiglia decisamente guardabile.
Nessun commento:
Posta un commento