Per la verità questo genere, ormai abbondantemente inflazionato, non mi appassiona più di tanto, ma sono arrivato a questo film per la storia del loop temporale, argomento che su quest blog troverà sempre spazio.
Dopo il capostipite del filone, Ricomincio da capo (che qui viene citato), periodicamente la persona destinata a dover rivivere una determinata giornata torna al cinema.
Questa volta, però, gli autori del soggetto e della sceneggiatura, Scott Lobdell e Christopher Landon, quest'ultimo anche regista, hanno voluto mischiare i generi e hanno inserito il loop temporale in un film horror, senza dimenticare l'umorismo, che negli ultimi anni ogni tanto ha contaminato lo slasher.
In Auguri per la tua morte seguiamo le disavventure di Tree (Jessica Rothe), una studentessa del college
bella, superficiale e piuttosto stronza, che si sveglia la mattina del suo compleanno dopo una colossale sbronza nella stanza del dormitorio in cui vive Carter (Israel Broussard), uno studente bravo ragazzo.
Mentre Tree se ne torna al suo dormitorio e poi vive la sua giornata, ci fa conoscere una serie di vari personaggi fino alla sera quando, camminando per strada per raggiungere una festa, finisce per essere uccisa da un uomo che indossa un'inquietante maschera che sarebbe la mascotte della squadra locale di un qualche sport (una cosa molto americana, insomma). In pratica è la tipica storia di uno slasher che più slasher non si può e siamo appena a un quarto d'ora di film.
Ma ecco la novità.
Tree, appena uccisa, si risveglia nuovamente nella stanza di Carter, la stessa mattina in cui è iniziato tutto. Ha la memoria di ciò che è successo (per la verità all'inizio crede di avere solamente dei continui déjà vu), ma non tutte le altre persone attorno a lei.
E così la ragazza, una volta resasi conto di ciò che le sta accadendo, dovrà iniziare a capire chi è il suo assassino. Anche perché, per quanto lei cerchi di cambiare le carte in tavola, la giornata termina sempre col suo omicidio, convinta che, se ne scoprirà l'identità e riuscirà a passare indenne la giornata, potrà uscire dal loop.
Insomma dai, è questa roba qui.
I rischi di fare una cagata ci sono tutti e, devo essere sincero, ho guardato questa pellicola senza troppe pretese, consapevole che sì, almeno c'è un loop temporale.
E invece...
E invece c'è da dire che la sceneggiatura è veramente frizzante, mai banale e azzeccata. Landon riesce ottimamente a gestire la ripetizione, fornendo sia nuovi elementi per rileggere determinati eventi già visti, sia riscrivendoli con le variazioni apportate da Tree alla sua giornata.
E poi tutto funziona.
Funzionano le scene thriller, poche per la verità, funzionano la parti comiche o divertenti, molte, funziona la crescita e la trasformazione morale di Tree che, come in ogni film di questo tipo che si rispetti, coglie l'occasione del loop temporale per diventare una persona migliore, oltre che, in questo caso, cercare di non farsi ammazzare.
Va detto, però, che se tutto funziona così bene, oltre agli indubbi meriti del regista, non bisogna sottovalutare la prova decisamente sopra le righe di una Jessica Rothe piacevolmente in overacting. Una Jessica Rothe che si carica sulle spalle praticamente tutta la pellicola e riesce alla grande a gestire le varie anime di questo film.
Chissà se nella volontà di Landon e Lobdell, con l'espediente del loop temporale, c'era un voler far vedere come tutti i film di questo genere sono una ripetizione e alla fine risultano un po' tutti uguali o se questo sia solo un pensiero mio dopo la visione della pellicola.
In ogni caso Auguri per la tua morte è stata un'operazione ben riuscita e aspetto di vedere con piacere il sequel.
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