Era il lontano 2009 quando usciva al cinema Benvenuti a Zombieland, il 2018 quando riuscivo a vederlo io. Uno zombiemovie insolito, con degli zombie fatti come si deve, ma una comicità che soverchia l'horror e una serie di personaggi azzeccatissimi, tutti perfettamente interpretati, che si rivelano essere l'anima della pellicola. Pellicola che, a dir la verità, soffre un po' per la mancanza di una trama solida, rivelandosi più un insieme di episodi destinati a mettere in luce le caratteristiche dei personaggi, piuttosto che una storia vera e propria. Ma comunque il lavoro di Ruben Fleischer rappresenta una notevole ventata di novità in un panorama, quello dei film sugli zombie, nel quale è difficile fare qualcosa di nuovo.
Non che al cinema non siano arrivate altre commedie zombesche (ad esempio L'alba dei morti dementi di Edgar Wright del 2004), ma quella di Fleischer sembra avere qualcosa in più pur essendo l'opera di un esordiente, senza nulla togliere all'ottimo Wright. L'alba dei morti dementi, che fra l'altro è del 2004 (diamo a Cesare quel che è di Cesare. Anzi, diamolo a Wright) è geniale, soprattutto per come sono costruite le colte battute dei personaggi, ma Benvenuti a Zombieland esteticamente e anche non modo in cui la pellicola viene narrata allo spettatore lo supera, con la voce in sottofondo di uno dei personaggi, il ricorso a episodi nell'episodio, le regole scritte in sovraimpressione, ecc.
E si sa, quando un film funziona, è obbligatorio fare un sequel. Solo che questa volta il regista ci ha messo il suo tempo, ben 10 anni, nei quali ha girato altre pellicole come 30 minutes or less, Gangster squad e Venom, nonché alcuni episodi di serie TV. E anche gli attori non sono certo stati con le mani in mano, lavorando parecchio (Emma Stone si è pure presa un Oscar, così, giusto per dire).
E così, dopo 10 anni arriva nei cinema Zombieland - Doppio colpo. Nella recensione del primo capitolo mi chiedevo come avrebbe fatto Fleischer a gestire gli attori 10 anni dopo, soprattutto Abigail Breslin, che ai tempi era poco più di una bambina. Ma il buon Ruben ha risolto semplicemente senza porsi troppi problemi, come è giusto fare in un film di questo tipo. Dal primo episodio sono trascorsi 10 anni. Tutto qui, ci viene spiegato nei primi istanti. Gli zombie ci sono ancora e si sono un po' modificati, ma non ci si perde in spiegazioni inutili. I personaggi continuano a fare quello che facevano nel primo film. I supermercati abbandonati e invasi dagli zombie sono ancora riforniti (la GDO resta efficiente anche alla fine del mondo???) e c'è ancora la luce elettrica. Com'è possibile? Ma, soprattutto, in un film come questo, è importante saperlo?
No, perché Zombieland - Doppio colpo riprende lo stile scanzonato della prima pellicola. E' come se si svolgesse subito dopo, anche se sono trascorsi 10 anni. E' come se dietro di voi, mentre siete seduti sul divano, comparisse Fleischer e vi dicesse in un orecchio di farla finita e guardarvi il film.
Non ho ancora scritto niente della trama, rimedio subito. Che poi c'è poco da scrivere.
Dicevamo, sono trascorsi 10 anni e i nostri quattro strambi personaggi si sono trasferiti alla Casa Bianca. Qui, mentre Columbus chiede a una non certo convinta Wichita di sposarlo, Little Rock ormai è cresciuta e si trova sempre più stretta in questa strana famiglia in cui Tallahassee continua a trattarla da bambina.
Eccoli tutti qua, in uno scoppiettante inizio di pellicola |
Mentre stanno ancora metabolizzando l'abbandono, Columbus e Tallahassee trovano in un supermercato la supersvampita Madison che ha vissuto praticamente per 10 anni in una cella frigo. E proprio quando sta iniziando una nuova stramba relazione fra Columbus e Madison, ecco ritornare Wichita: Little Rock l'ha abbandonata, fuggendo con Berkeley, un ragazzo incontrato per strada.
Da qui inizia un nuovo viaggio, di Columbus, Tallahassee, Wichita e Madison, alla ricerca di Little Rock.
Ed ecco la piacevole sorpresa, forse il personaggio più assurdo |
Le altre novità sono l'arrivo di Albuquerque e Flagstaff, un uomo e un ragazzo che ricordano molto Tallahassee e Columbus e Nevada, che gestisce un motel a tema Elvis Presley. Sì, perché Tallahassee non ha più la fissa dei Twinkie (sì, uno degli elementi che nel primo capitolo facevano più ridere, che stranamente non vengono nemmeno citati, sarà una questione di sponsor), ma in compenso scopriamo essere un appassionato di Elvis. E anche questo è tutto del trailer. Attenzione, come nel primo film, anche in questo caso tutti i personaggi portano il nome di una città (con l'eccezione di Nevada, che comunque è uno stato). Nel primo film alcuni di questi portavano il nome della città di provenienza (Columbus e Tallahassee), mentre Wichita e Little Rock... non ricordo, si chiamavano così e basta. In questo caso nulla viene detto in merito ai nomi. Sì, va bene Ruben, la smetto.
C'è anche lei |
E il resto è esattamente in linea col primo film. Columbus ha le sue regole che qui sono pure state ampliate (anche perché ha avuto altri 10 anni per elaborarle) e ci vengono descritte con le stesse modalità della prima pellicola. C'è l'uccisione dello zombie dell'anno (che non si capisce come faccia Columbus a sapere queste cose, ma è meglio non farsi troppe domande, lo so Ruben), c'è un'introduzione coi Metallica (For whom the bell tolls l'altra volta, Master of Puppets questa volta). C'è anche Bill Murray.
Ci sono insomma una serie di episodi che funzionano e fanno ridere contornati da poco horror (anche se gli zombie continuano a essere fatti bene) e ci sono dei buoni personaggi. I soliti del primo film (Columbus, Tallahassee e Wichita e in minor modo Little Rock) con l'aggiunta dell'ultra assurda Madison. Albuquerque e Flagstaff restano più funzionali a un singolo episodio, mentre Nevada, alla fin fine, non la vediamo più di tanto. Ah, c'è anche Berkeley, ma funge più che altro da espediente per giustificare alcuni episodi.
E loro |
E forse è proprio qui il bene e il male di Zombieland - Doppio colpo. Perché se l'altra volta Fleischer ti stupiva in continuazione, questa volta il tutto sa un po' di già visto. Non che gli episodi siano copiati dal primo film e non che siano fatti male. Ma quel qualcosa in più dell'altra volta non c'è. Non c'è nulla in meno, certo, ma forse non basta, perché era quel qualcosa in più che l'altra volta rendeva Benvenuti a Zombieland una buona pellicola, ma questa volta si parte da lì.
E' un po' come quando vai a pranzo dai tuoi genitori e tua mamma ti ha preparato come sempre i cappelletti col ragù. Certo, sono buonissimi e per me che sono romagnolo sono il massimo. Ma li mangio da quando sono nato!
Ecco Zombieland - Doppio colpo lascia proprio la stessa sensazione.
Cioè, sì, dai, mi avete capito!
Si tratta senza dubbio di un buon film, ma l'altra volta...
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