C'è questo romanzo di Josh Malerman del 2014 dal titolo La morte avrà i tuoi occhi (Bird box nell'edizione originale inglese) che narra una storia di un futuro post apocolattico nel quale delle misteriose entità, probabilmente degli alieni, hanno invaso la Terra e hanno decimato il genere umano. Questi alieni, se visti con gli occhi dagli esseri umani, spingono la nostra specie al suicidio. A parte alcuni soggetti che, anziché suicidarsi, presi dal delirio cercano di fare in modo che altri umani che in un qualche modo si sono salvati, vedano gli alieni e si suicidano.
Nel 2018 il romanzo è stato trasposto in un film distribuito da Netflix, sempre dal titolo Bird box, con la regia di Susanne Bier, una regista danese famosa per lo più in patria, con protagonisti, fra gli altri, Sandra Bullock e John Malkovich, che non hanno bisogno di presentazioni e che riprende abbastanza fedelmente il romanzo originale.
Questo per fare l'esperto, ma in realtà io non ho letto il libro e non sapevo dell'esistenza della pellicola del 2018.
Dato il successo ottenuto dalla prima pellicola, è sorta l'idea di realizzare uno spin off ambientato in un altro luogo (Barcellona) nel quale si svolgono altre vicende, con altri personaggi, ma contemporanee a quelle del film originale. Una sorta, quindi, di sidequel. E dato che questo secondo film si svolge a Barcellona, regista e cast sono spagnoli. Pare che ci sia l'idea, non so quanto confermata, di produrre altri spin off/sidequel ambientati in altre località.
Più o meno le cose che avvengono sono le stesse: le persone (e anche gli animali) sono obbligate a muoversi bendate, perché se vedono queste misteriose entità all'istante si suicidano. Salvo alcuni soggetti che, invece di suicidarsi, cercano in tutti i modi di far sì che anche gli altri vedano gli esseri alieni. Esattamente come nella pellicola originale.
Vivere senza poter vedere |
Dato che l'inizio è in medias res, di sopravvissuti ce ne sono pochi e quei pochi si sono attrezzati come possono a fare in modo di resistere in questa situazione assurda, col costante timore di incontrare quei pazzi che, dopo aver visto gli alieni, cercano in tutti i modi di completare lo sterminio dell'umanità.
Principale protagonista, nonché punto di vista della narrazione, sia presente, sia di quasi tutti i flashback del passato è Sebastián (Mario Casas) che già dopo una decina di minuti dall'inizio del film ci fa capire che i due sceneggiatori, nonché registi, Álex e David Pastor hanno voluto mischiare un po' le carte in tavola, perché... no dai, non lo posso rivelare, sarebbe uno spoiler clamoroso, anche se si capisce quasi subito.
Non avendo letto il libro e non avendo visto il film originale non posso valutare questa pellicola se non in maniera a sé stante e devo dire che nel complesso tutto il sistema ideato, così come l'espediente insolito del protagonista che come ho scritto non rivelo, reggono eccome. A tratti Bird box Barcelona (e probabilmente anche l'originale) ricorda E venne il giorno, la pellicola non del tutto riuscita del genere sopravvissuti di M. Night Shyamalan, ma complessivamente funziona meglio. Fra l'altro uno degli espedienti utilizzati e, da quello che ho capito, utilizzato anche nel film capostipite, è quello di non far mai vedere gli alieni o comunque le misteriose entità allo spettatore. Visione che sicuramente avrebbe fatto precipitare la tensione che invece la pellicola riesce a creare. Cosa siano queste entità resta un mistero dall'inizio alla fine. Ci accorgiamo della loro presenza solamente perché i materiali di piccole dimensioni che si trovano a terra, quali foglie, sassi, piccoli rifiuti come bicchieri di carta, frammenti di vetro, ecc., si sollevano come se fossero senza gravità. Tutto qui. Succede anche una cosa strana. Queste creature, presumibilmente aliene, possiedono un potere immenso (quantomeno per raggiungere il loro obiettivo, che sembra essere eliminare tutti gli esseri umani del pianeta), ma di fatto non riescono a interagire fisicamente con gli esseri umani. Basta infatta chiudersi in una casa con le finestre oscurate e già si è salvi. Queste misteriose creature aliene non sono in grado di aprire porte o rompere vetri, ad esempio. Quelli, infatti, che daranno più filo da torcere ai sopravvissuti saranno proprio gli umani che alla visione degli alieni non si suicidano, ma agiscono per loro conto. Dato che gli alieni non fanno nulla si fisico, infatti, per sopravvivere sarebbe sufficiente muoversi in strada sempre perennemente bendati (ovviamente con tutte le cautele necessarie). Ma cosa si fa quando si incontra uno degli altri che poterbbe venir lì e tirarti via la benda?
Come ho già scritto, non conosco gli originali, né il romanzo, né il film, quindi non so quale linea sia stata tenuta, ma in questo spin off spagnolo si è scelto di inserire anche la religione, forse perché la Spagna, nazione scelta come ambientazione, è un terriorio piuttosto credente. Non a caso, infatti, uno degli "antagonisti", se così li vogliamo chiamare, anzi, il loro capo, è un prete che vede queste creature in maniera divina e a un certo punto sembra quasi aver creato una nuova religione a loro dedicata.
C'è inoltre questa bizzarra scelta che riguarda il protagonista che, ripeto, non posso svelare, che da un lato rende difficile empatizzare con lui, almeno fino a un certo punto, dall'altro rende più insolita la narrazione.
Forse per chi ha visto Bird box, Bird box Barcelona può essere un po' ripetitivo, dato che quello che avviene in questa pellicola non deve essere molto diverso da quello che è avvenuto nella prima pellicola. Resta comunque un film fantascientifico del genere sopravvissuti godibilissimo, con importanti tratti thriller/horror che magari non fanno saltare sulla sedia, ma riescono ugualmente a tenere lo spettatore sufficientemente incollato allo schermo.
Non so se faranno altri Bird box ambientati in altre località, il meccanismo potrebbe alla lunga diventare noioso, senza invetare qualche variante originale, ma questo primo tentativo è a mio avviso sicuramente riuscito.
Nessun commento:
Posta un commento