Il Drago Rinato è il terzo romanzo della lunghissima saga "La Ruota del Tempo" di Robert Jordan. Dopo il primo romanzo introduttivo e il crescendo de La Grande Caccia, confesso che Jordan è riuscito veramente a spiazzarmi.
Abbiamo letto delle prime avventure dei ragazzi dei Fiumi Gemelli, dove fin da subito abbiamo capito chiaramente che Rand al'Thor sarebbe stato il personaggio principale, nonché, per quasi tutto il primo romanzo, il principale punto di vista di tutte le vicende. Così come abbiamo capito fin da subito che sarebbe stato lui il Drago Rinato.
Poi nel secondo romanzo, piano piano, anche gli altri personaggi iniziano ad acquisire importanza e anche la narrazione si sofferma un po' di più anche su di loro, col punto di vista che spessa cambia. Ma resta evidente che Rand al'Thor è il protagonista assoluto. Per di più alla fine si dichiara come Drago Rinato.
Quindi mi aspetto che il terzo romanzo, che addirittura s'intitola appunto Il Drago Rinato, sia assolutamente incentrato su Rand.
E, invece, non è così! O, almeno, lo è in modo strano.
Se da un lato tutto il terzo romanzo gira attorno al personaggio di Rand e a ciò che sta cercando di fare, ossia recuperare la Spada di Callandor, è anche vero che Rand non compare praticamente mai, se non per brevissime narrazioni e poi alla fine.
Il terzo romanzo, infatti, si concentra su Perrin e sull'evoluzione che sta avendo il suo personaggio, su Mat, che finalmente diventa protagonista e inizia a essere caratterizzato e sul gruppetto delle tre ragazze, Egwene, Elayne e Nynaeve. Nel complesso devo dire che Jordan ci ha visto giusto. Probabilmente dedicare tutto il romanzo al viaggio di Rand sarebbe diventato dopo poco oltremodo noioso. In questo modo, invece, il viaggio è stato descritto indirettamente e, in compenso, hanno assunto valore gli altri personaggi principali che, invece, nei due precedenti romanzi erano stati un po' sacrificati, soprattutto Perrin e, ancora di più, Mat. Ed entrambi si rivelano personaggi veramente notevoli, degni di veder didicato alle loro gesta altro spazio. Per quanto rimanga anche il desiderio di leggere ancora le vicende di Rand, ormai deventato potentissimo, ma del quale l'autore non ci ha certo stufato.
E' inevitabile, però, che siano stati sacrificati altri personaggi. Moiraine e Lan, ad esempio, sono poco più che comparse , soprattutto il secondo, anche se entrambi, nel poco spazio che viene loro dedicato, ancora una volta riescono a lasciare il segno. E poi anche Min non è praticamente presente. In compenso vengono introdotti nuovi personaggi che, sono sicuro, saranno importanti in futuro.
Nel complesso devo dire che Il Drago Rinato è il migliore dei primi tre romanzi.
Mi sento, tuttavia, di fare anche qualche piccolo appunto.
La Ruota del Tempo è una saga lunga quattordici romanzi più un prologo (anche se va detto che Jordan ne aveva pensati dodici più il prologo, poi quando Brandon Sanderson ha completato l'opera del compianto autore di Charleston, ha ampliato l'ultimo volume in tre. Però, leggendo i primi tre romanzi, vi è sempre più l'impressione che Jordan non avesse del tutto in testa tutta la saga, tanto è vero che il primo romanzo è quasi autoconclusivo e anche questo terzo romanzo arriva a una sorta di conclusione e a essere sinceri, anche il secondo poteva contenere una sorta di finale. Anzi, per poter continuare la storia viene utilizzato un artificio che è sì accettabile, ma anche evidente.
Un secondo appunto riguarda una certa ripetitività di alcuni temi, che al momento non è fastidiosa, ma alla lunga potrebbe diventarlo. Tutti gli uomini pensano di non poter capire le donne e viceversa. Inoltre quando uno dei tre ragazzi dei fiumi gemelli, Rand, Perrin o Mat, ha a che fare con una ragazza, è sempre impacciato e pensa che uno degli altri due avrebbe saputo cosa fare. Questa "scenetta" si ripete ormai dall'inizio.
Un'ultima considerazione, che contiene anche un timore, riguarda il gruppetto delle ragazze. Sarà una cosa mia, ma ho trovato molto meno interessanti le parti del romanzo che le riguardano e questo era accaduto anche con La Grande Caccia. Anche questo, alla lunga, può diventare un problema.
Ma lasciamo da parte le critiche. Il Drago Rinato è veramente un gran bel romanzo, che riesce ad arricchire ulteriormente una saga che già pare piuttosto vasta.
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