Non è semplice commentare il film Mr. Nobody di Jaco Van Dormael. Il
regista e sceneggiatore belga iniziò a dirigere cortometraggi dal 1980,
ma alla data di uscita di Mr. Nobody, 2009, aveva diretto solamente due
lungometraggi, uno nel 1991 e uno nel 1996. Van Dormael è uno che quando
deve realizzare un film, ci vuole pensare bene e si prende tutto il
tempo necessario. Questa pellicola narra le vicende della vita di Nemo
Nobody, omen nomen, in un ordine temporale sparso e descrivendo non una
sola vita, ma innumerevoli vite che avrebbe potuto vivere cambiando
alcune piccole/grandi scelte, partendo da ciò che è avvenuto prima della
nascita e fino alla sua morte, a 117 anni, nel 2092.
Il film è molto lungo, circa 2 ore e 20 minuti, più di 2 ore e mezza
nella versione estesa, e montato in un modo volutamente talmente caotico
da creare confusione nello spettatore, ma durante la visione è
fondamentale ricordasi ciò che Nemo narra, all’inizio, di quello che
avviene prima della nascita. Tutti i bambini, prima di nascere,
conoscono ciò che accadrà nella loro vita, ma al momento della nascita
un angelo cancella tutte le loro conoscenze. Con Nemo le cose non sono
andate così e l’angelo si è dimenticato di cancellare la sua conoscenza
del futuro.
Della vita di Nemo conosciamo innumerevoli versioni, tutte legate al
suo rapporto con tre donne, che conosce fin da bambine all’età di 9
anni: Anna, della quale è da sempre innamorato, Elise e Jeanne. Tutto
parte da una scelta, uno dei temi fondamentali della pellicola, che Nemo
deve fare da bambino quando i suoi genitori decidono di separarsi:
restare a vivere col padre o trasferirsi con la madre. Questa scelta
porta alla formazione di due diverse realtà alternative che, a loro
volta, origineranno altre realtà alternative a causa di altre piccole
scelte, realtà sempre condizionate da piccolissimi eventi che sembrano
rendere la vita ineluttabile. Il tutto in una narrazione che si
sofferma, in maniera non lineare, in tanti brevi episodi che si svolgono
nelle varie realtà, all’età di 9 anni, di 15 anni, in età adulta e
subito prima della morte di Mr. Nobody. Tutto ci viene raccontato dal
Nemo ultracentenario, il quale descrive le sue caotiche vite (quale sarà
quella veramente vissuta?) a uno psicologo e a un giornalista
all’interno di un reality nel quale lui è il protagonista, ultimo uomo
destinato a morire in un futuro in cui la morte è stata definitivamente
sconfitta, ma la vita ha perso la passione che la caratterizza.
Già questo basterebbe per realizzare un film memorabile, ma a Van
Dormael non basta. Anche perché a questo film ha avuto modo di pensare
per 13 anni e si vede.
Mr. Nobody è anche, infatti, un lunghissimo e accuratissimo elenco di
piccole e grandi citazioni di altre opere cinematografiche, da 2001:
odissea nello spazio a The Truman Show, da The Butterfly Effect a
Sliding Doors, tanto per citarne alcuni, ma l’elenco sarebbe molto più
lungo. Fra le citazioni anche il mito della caverna di Platone.
Ma anche questo non basta al talentuoso regista belga. Anche i punti
di vista cambiano. Quando la narrazione riguarda la vita del Nemo di 9
anni, il punto di vista è quello di un bambino di quell’età (la prima
scelta, in realtà, è quella fra due dolci in una vetrina di una
pasticceria), quando si passa al Nemo di 15 anni il punto di vista
diventa quello di un adolescente e così via. Il tutto è accompagnato
spesso dalla voce dello stesso Nemo che ci spiega le conseguenze delle
scelte o condivide comunque con noi i suoi pensieri.
Van Dormael si spinge se possibile ancora oltre, con effetti visivi
veramente validi, scene girate magnificamente, collegamenti da brivido
fra i capitoli delle varie vite, il soffermarsi sui particolari, licenze
oniriche e quant’altro il cinema possa insegnare. Non mancano anche
alcune lezioni di fisica (sul concetto di tempo, delle dimensioni, della
nascita e della fine presunta dell’universo, ecc.) date da Nemo in una
delle sue vite, in cui si occupa di divulgazione scientifica per
un’emittente televisiva.
Per un film del genere è necessario potersi affidare ad attori
veramente validi e anche qui Van Dormael non sbaglia un colpo. Sarà che
sono ben diretti, ma tutti gli attori, dai bambini, agli adolescenti e
agli adulti offrono prestazioni decisamente sopra la media. Sicuramente
spicca il versatile Jared Leto, nel ruolo del protagonista adulto e
centenario, ma perfetti sono anche tutti gli altri, Thomas Byrne (Nemo a
9 anni), Toby Regbo (magistrale nel dar vita al Nemo di 15 anni), Diane
Kruger (Anna adulta) e la sua ottima versione adolescente, Juno Temple,
e via a seguire con tutti gli altri, anche chi ha parti minori.
Mr. Nobody è un film al quale non riesco a trovare difetti e, se
anche dovessero essercene, sono comunque ben compensati dagli
innumerevoli pregi.
Qualcosa bisogna dire sulla sua storia.
Doveva essere presentato nel 2009 a Cannes, ma era pronta solo la
versione estesa, per cui la prima fu nello stesso anno, qualche mese
dopo, alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e,
pochi giorni dopo, al festival di Toronto. Ma al cinema arrivò solo nel
2010. Almeno dove arrivò. Negli Stati Uniti dove, probabilmente, i film
non americani (Mr. Nobody è di produzione belga) sono penalizzati in
fase di distribuzione, arrivò solamente verso la fine del 2013. In
Italia, dove è stato presentato per la prima volta, è arrivato nelle
sale cinematografiche solamente nel luglio di quest’anno!!!
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