Nel terzo romanzo della saga avevamo lasciato i ragazzi di Emond's Field e tutti gli altri personaggi principali nella Pietra di Tear, la fortezza dell'omonima città, ove Rand aveva dimostrato al mondo di essere il Drago Rinato e aveva impugnato la potentissima spada che non è una spada Callandor. Questo quarto romanzo parte proprio da dove si era fermato il precedente. Abbiamo Rand, il protagonista principale dell'intera saga che, svelata la sua natura al mondo deve decidere cosa fare, i suoi amici Mat e Perrin, anch'essi fondamentali nella lotta contro l'Ombra, che devono scegliere quali strade percorrere e le tre future Aes Sedai, Egwene, Nynaeve ed Elayne, ancora in caccia delle Aes Sedai rinnegate dell'Ajah Nera.
Dopo i primi capitoli di assestamento, partono tre diverse linee narrative che si svilupperanno nel corso dell'intero romanzo. La prima è quella di...
Rand che viaggerà verso il Deserto Aiel per seguire il Popolo del Drago (gli Aiel) diventandone il condottiero e far avverare le profezie sul suo conto che nel tempo trascorso all'interno della Pietra di Tear ha studiato attentamente. Con Rand anche il riluttante Mat, Moiraine e Lan, Egwene, intenzionata ad apprendere dalle Sapienti Aiel le capacità di vaggiare nei sogni e gli Aiel Rhuarc ed Aviendha.
Il secondo gruppo è quello costituito da Perrin che, con al fianco Faille, Loial e gli Aiel Gaul, Bain e Chiad (queste ultime due sono Fanciulle della Lancia) si reca nei Fiumi Gemelli, attaccati da Trolloc e parzialmente occupati dai Manti Bianchi. Qui troverà due Aes Sedai coi relativi custodi, Verin e Alanna.
Del terzo gruppo e relativa linea narrativa fanno parte Nynaeve ed Elayne, che si recheranno a Tanchico alla ricerca delle Aes Sedai dell'Ajah Nera, accompagnate da Thom e Juilin e alla quali si uniranno il capitano Bayle Domon con tutti i suoi marinai e la Seanchan Egeanin.
Sono presenti anche alcuni capitoli dedicati alla Torre Bianca, dove è possibile seguire le vicende dell'Amyrlin Seat Siuan Sanche, di Min, Gawyn e Galad.
Già da questa breve presentazione del romanzo (quasi 1000 pagine nell'edizione che ho letto io) pare evidente come la trama abbia ormai assunto un livello di complessità elevato e il numero di personaggi (ho citato solamente quelli principali) sia lievitato in maniera impressionante. Va detto che i personaggi, pur essendo numerosi, sono per lo più ben caratterizzati e non mancano le evoluzioni.
Così finalmente vediamo Rand iniziare a comportasi da Drago Rinato e assumere il ruolo che ci si aspetta da lui, anche se pare farlo in maniera imprevedibile. Vediamo Perrin trasformato, suo malgrado, in un capo e un condottiero. Vediamo Egwene, Nynaeve ed Elayne, soprattutto le ultime due, sempre più prese dal ruolo di Aes Sedai. Solo Mat, per il momento, pare essere un passo indietro, anche se l'abbiamo visto molto più protagonista nel romanzo precedente.
Ma L'ascesa dell'ombra è anche un romanzo che, seppur possa risultare illeggibile per chi non ha letto i precedenti, per l'enorme numero di personaggi (molti dei quali incontrati nelle opere precedenti), per la trama complessa e per l'ambientazione sempre più dettagliata, si rivela comunque, nello stesso tempo, avvincente per le continue minacce che i protagonisti devono affrontare (per lo più Trolloc e Myrddraal, ma anche qualche Draghkar) e approfondito nelle relazioni fra i personaggi. Forse non è eccessivo definire L'ascesa dell'ombra come il migliore fra i primi quattro romanzi.
Non manca qualche nota negativa, altrimenti Jordan avrebbe toccato la perfezione.
Ad esempio viene da chiedersi quanti Trolloc esistano, dato che ormai i protagonisti, nei quattro romanzi, ne hanno uccisi migliaia e migliaia. Forse qui Jordan avrebbe dovuto scrivere qualcosa di più. Praticamente in ogni luogo in cui si trovano i protagonisti, a un certo punto si assiste a un attacco di Trolloc. E' vero che la Progenie dell'Ombra, come si apprende proprio in questo romanzo, ha trovato il modo di viaggiare velocemente, ma spero che Jordan trovi altri espedienti per minacciare i protagonisti nei prossimi capitoli della saga.
Un'altra tirata d'orecchi per l'autore è l'aura di "immortalità narrativa", chiamiamola così, che i personaggi principali hanno acquisito. Leggiamo le imprese di questi soggetti che viaggiano da un punto all'altro del continente, affrontando orde di nemici, creature magiche e ogni altro tipo di difficoltà, ricevendo anche ferite mortali o quasi, ma alla fine si salvano sempre. Non è che i personaggi debbano per forza morire tutti, ma la tensione sarebbe certamente più elevata se ogni tanto qualcuno fallisse.
L'ascesa dell'ombra è veramente un bel romanzo, peccato per una traduzione non sempre all'altezza, con errori palesi, tipo nomi di personaggi sostituiti o frasi confuse o che non rispecchiano fedelmente ciò che l'autore voleva scrivere nella lingua originale.
Nessun commento:
Posta un commento