Ci proviamo anche con Dragonero, altra serie che seguo fin dagli esordi.
Continua alla grande la Saga delle Regine Nere, la saga bellica destinata a rivoluzionare l'ambientazione di questa serie fantasy.
Troviamo in quest'albo diversi distinti episodi che vedono protagonisti, oltre a Ian, altri importanti personaggi incontrati dall'inizio della serie.
Si parte con Yeraban Sarra, il capo degli scout, alla ricerca della difficile alleanza dei Figli di Olhim, per proseguire con il più scanzonato episodio dei fratelli scout Kyoden e Jynza, ritornati in patria, nei territori dell'Enclave dei Grandi Laghi...
anch'essi alla ricerca di alleati per l'Impero nella guerra contro le Regine Nere. Seguono i due episodi più intensi, il primo a Fhaucasaepta, sede delle Madri Guardiane, assediata dalle terribili navi volanti degli Elfi Neri e il secondo corrispondente al viaggio di Ian alla Città dei Morti, viaggio già annunciato nell'albo precedente. Gli ultimi due episodi sono intervallati da alcune pagine dedicate al quartier generale delle Regine Nere.
Incredibilmente quest'albo che ricade completamente all'interno di una lunghissima saga di guerra risulta quello nel quale probabilmente, fra quelli pubblicati fino ad ora, si combatte di meno, ma, ugualmente, risulta uno dei più interessanti.
Se, per certi versi, Il paese del non ritorno potrebbe sembrare un albo di transizione e di assestamento, fra l'invasione delle Regine Nere e la risposta dell'Impero, dall'altro si rivela un albo carico di eventi, seppur non di azione e di informazioni legate allo sviluppo della saga, ma anche all'ambientazione all'interno della quale si svolge l'intera serie.
Proprio in quest'albo si coglie (e non è la prima volta) quanto sia complesso ed elaborato il lavoro svolto da Enoch e Vietti, i due padri della serie, nella costruzione dell'enorme, puntuale e articolata ambientazione all'interno della quale si muovono Ian e soci.
Il mondo di Dragonero, infatti, risulta costituito da popoli estremamente variegati fra loro, con culture, usanze, modi di vivere e tecnologie anche molto diversi fra loro. Dagli indumenti indossati alle armi e alle armature, dagli aspetti fisiognomici alle strutture, in quest'albo possiamo vedere quanto sia grande e vario l'Erondar e quanto siano stati scrupolosi Vietti ed Enoch nella costruzione della loro creatura.
Oltretutto, finalmente ci vene fatta vedere la Città dei Morti, il luogo in cui sono rinchiusi i ritornanti, gli abitanti dell'Erondar che sono morti, ma il cui spirito, per un qualche motivo, non è stato accettato dai Khame ed è tornato ad abitare il corpo. Era dall'ormai lontano albo n. 5 che si aspettava di vedere, finalmente, i ritornanti e capire che genere di vita conducessero questi insoliti e originali non morti. Nel fantasy i non morti sono sempre presenti e non mancano nemmeno in Dragonero, fra l'altro quelli che abbiamo visto sono anche di natura diversa, ma i ritornanti sono un ulteriore tipo di non morti, anzi, forse non appartengono nemmeno a questa categoria e rappresentano sicuramente un tocco di originalità del fumetto.
Molto buoni, come sempre, i disegni di Antonella Platano che, anzi, in quest'albo ha dato vita ad alcune delle sue migliori tavole in assoluto, con degli ottimi disegni che rompono la classica gabbia bonelliana. Forse il tratto della Platano non si adatta sempre alla drammaticità di alcune parti dell'albo, ma si tratta sempre e comunque di disegni di ottima qualità.
Molto buona la copertina, anche se forse è un po' ingannevole. Ma le copertine non lo sono sempre?
Nessun commento:
Posta un commento