Eccoci finalmente al romanzo che ci conduce alla “metà” della lunga
saga del Libro Malazan dei Caduti di Steven Erikson, Maree di
Mezzanotte. Romanzo che, come sempre quando si ha a che fare con
Erikson, ci stupisce. Dopo 4 romanzi pubblicati abbiamo due macrolinee
narrative che si svolgono su due continenti diversi e se dopo la Casa delle Catene
ci aspettiamo di tornare su Genabackis per riprendere le vicende di
Anomander Rake, Paran e i restanti Arsori di Ponti sopravvissuti,
Kruppe, Gruntle, ecc., lo scrittore canadese ci spiazza con un nuovo
continente, una nuova macrolinea narrativa e decine e decine di nuovi
personaggi. Per di più Maree di Mezzanotte si svolge prima dei romanzi
letti fino ad ora.
Ma andiamo a un breve riassunto della trama. Il continente è quello
di Lether che si trova sostanzialente dalla parte opporta del pianeta in
cui si svolgono le vicende della saga lette fino ad ora. La maggior
parte degli eventi di questo romanzo riguardano l’Impero, umano, di
Lether e le tribù dei Tiste Edur, razza molto simile a quella dei Tiste
Andii conosciuta nei romanzi precedenti, ma, a differenza di questa,
legata all’ombra anziché all’oscurità. L’unico personaggio noto che
troviamo in questo romanzo è il Tiste Edur Trull Sengar, che avevamo
conosciuto nella Casa delle Catene.
In effetti la Casa delle Catene termina con Trull che inizia a
raccontare la sua storia al T’lan Imass Onrack e quindi Maree di
Mezzanotte potrebbe essere visto come il racconto di Trull, anche se
solo una piccola parte del romanzo è dal suo punto di vista.
L’Impero di Lether è uno stato che molto assomiglia ai nostri stati
reali. E’ un impero in cui tutto è dominato dall’economia, un’economia
fredda e spietata che tende a fagocitare e ditruggere tutto. Tanto è
vero che una delle classi sociali dell’impero, una delle più umili e
sfortunate, è quella degli Indebitati, ossia individui che per un
qualche motivo hanno contratto debiti che poi non sono più riusciti a
saldare in tempo e che, per il funzionamento sociale del mondo in cui
vivono, non riusciranno mai più a saldare. Ma l’Impero di Lether è anche
un impero fatto di corporazioni e lotte per il potere. Ed è anche un
impero che ha conquistato i popoli vicini, assogettandoli alle proprie
regole economiche.
I pochi che stanno sopravvivendo all’Impero di Lether sono i Tiste
Edur, una popolazione antica, suddivisa in tribù, che fonda la propria
società su valori come l’onore e il rispetto. I Tister Edur, tuttavia,
sono minacciati dal vorace Impero Lether e, se vogliono sopravvivere,
sono costretti a riunirsi per affrontare la minaccia esterna. Questa è
l’occasione per Hannan Mosag, uno dei capi tribù, per diventare il capo
supremo di tutti i Tiste Edur.
Come sempre ciò che avviene nel presente narrato da Erikson è
inscindibilmente legato agli eventi del passato e alle trame delle
divinità. Il popolo dei Tiste Edur, infatti, è un popolo che porta in
dote un passato doloroso. Ciò che si viene a scoprire all’interno di
Maree di Mezzanotte è che i Tiste Edur lasciarono la terra dei Tiste,
guidati da Scabandari Occhiodisangue (un Soletaken Eleint) e in
compagnia di un gruppo di Tiste Andii guidati da Silchas Ruin, fratello
di Anomander Rake. Tiste Edur e Tiste Andii furono a lungo alleati
durante la conquista del continente di Lether, contro i mostruosi
K’Chain Che’Malle, fino a quando Scabandari tradì Silchas Ruin,
pugnalandolo alla schiena e imprigionandolo in un’Azath e gli Edur
perseguitarono gli ex-alleati Andii. Inoltre l’antico Canale dei Tiste
Edur, il Kuradl Emurlahn, è da tempo spezzato, difficilmente accessibile
e sparso in tutto il mondo.
Hannan Mosag, per riunire tutte le tribù Edur sotto il suo controllo,
non sta semplicemente utilizzando il potere del Kurald Emurlahn, ma ha
stretto un patto con il Dio Storpio, che gli ha fornito a lui e a tutti i
suoi maghi immensi poteri. La guerra di conquista dell’Impero di Lether
nei confronti dei Tiste Edur si trasformerà, quindi, nel suo esatto
contrario, con gli Edur che diventeranno una minaccia per l’impero. Non
senza complicazioni. Hannan Mosag incaricherà i tre fratelli Sengar,
Fear, Trull e Rhulad, di recuperare una spada forgiata dal Dio Storpio.
Ma gli eventi vorranno che sia Rhulad a diventare il possessore della
spada del Dio Storpio, non Hannan Mosag. E qui mi fermo, perché il
rischio spoiler diventa troppo.
Maree di Mezzanotte è anche un romanzo ricco di personaggi dal peso
notevole. E’, infatti, in questo romanzo che conosciamo Tehol, una sorta
di genio pazzo, surreale ed esilarante, che vuole distruggere l’Impero
di Lether utilizzando ciò su cui l’impero stesso di basa, l’economia.
Conosciamo anche il suo servitore Bugg (che si rivelerà essere…) e i due
ci offriranno alcuni dei dialoghi più incredibili e geniali dell’intera
saga. Conosciamo anche la drammatica storia dei tre fratelli Sengar,
che si concluderà nei romanzi seguenti, l’assurdo Ublala Pung,
l’incredibile spadaccino Brys Beddict, l’affascinante morta vivente
Shurq Elalle, lo spocchioso Errante, il Dio Antico, Signore delle
Mattonelle che, nella forma di magia primordiale presente nel continente
di Lether, corrisponde al Signore del Mazzo e tanti altri.
Ma Maree di Mezzanotte è un romanzo che affronta la narrazione
attraverso strane vie. Così, quando ci aspettiamo una descrizione della
guerra fra Impero di Lether e le tribù di Tiste Edur, ci spiazza,
saltando in avanti nel tempo, raccontandoci solamente l’epilogo ritenuto
da Erikson più interessante e, cioè, cosa accadrà quando gli Edur
entreranno nella capitale.
Si tratta nel complesso di un romanzo insolito, che riesce ad
allargare ulteriormente i confini di un mondo già immenso e che, questo
si può capire solo leggendo i restanti romanzi, introduce i primi
elementi che porteranno alla conclusione della saga.
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