Il sottogenere sopravvissuti rappresenta uno storico filone della fantascienza nel quale un evento di vario genere ha devastato il nostro pianeta e i pochi fortunati o sfortunati rimasti in vita cercano di sopravvivere come possono, non solo in un ambiente ormai ostile, ma dovendo anche fare i conti con un'umanità degenerata.
Non sempre, però, la causa della distruzione del pianeta risulta così centrale come nel romanzo di Arpaia. In genere si tratta solo di un espediente per giustificare un'ambientazione post apocalittica e invece qui diventa oggetto fondante della trama.
Il protagonista è Livio, un anziano ex professore e ricercatore di neuroscienze che, all'interno di una carovana di migliaia di disperati, sta risalendo a piedi l'Italia e poi l'Europa ormai devastate e desertiche, con l'obiettivo di raggiungere i paesi scandinavi, gli unici Stati europei di questo pianeta Terra terribilmente surriscaldato dai cambiamenti climatici, in cui sia ancora possibile condurre una vita accettabile.
martedì 22 gennaio 2019
giovedì 17 gennaio 2019
Sunshine
Dopo tutte queste recensioni di pellicole appena uscite al cinema, questo blog non lo riconoscevo più e così ho pensato di recuperare lo spirito originario, andando a riprendere questo film del 2007 del sempre ottimo Danny Boyle.
Boyle, che dopo il clamoroso Trainspotting del 1996 aveva realizzato altre interessanti pellicole, fra le quali The Beach e 28 giorni dopo, lavorò per un anno al fianco di Alex Garland (scrittore del romanzo da cui fu tratto The Beach, sceneggiatore di 28 giorni dopo insieme a Boyle e in seguito regista di Ex Machina) alla scrittura di questo film.
Un po' di trama, senza spoiler.
Siamo nel 2057 e il Sole si sta spegnendo. Cioè, è ancora caldissimo, ma i suoi raggi sono più deboli e non sono più sufficienti per scaldare la Terra, che quindi si sta raffreddando pericolosamente, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie umana.
Boyle, che dopo il clamoroso Trainspotting del 1996 aveva realizzato altre interessanti pellicole, fra le quali The Beach e 28 giorni dopo, lavorò per un anno al fianco di Alex Garland (scrittore del romanzo da cui fu tratto The Beach, sceneggiatore di 28 giorni dopo insieme a Boyle e in seguito regista di Ex Machina) alla scrittura di questo film.
Un po' di trama, senza spoiler.
Siamo nel 2057 e il Sole si sta spegnendo. Cioè, è ancora caldissimo, ma i suoi raggi sono più deboli e non sono più sufficienti per scaldare la Terra, che quindi si sta raffreddando pericolosamente, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie umana.
Il potere e la gloria - Dragonero n. 68
Primo albo di Dragonero scritto da Gabriella Contu e uno dei pochi non sceneggiato dai due padri Vietti ed Enoch.
In un Erondar alle prese con la ricostruzione, dopo che la veloce, ma devastante guerra con gli elfi neri lo ho distrutto non solo fisicamente, ma anche socialmente, sono molte le persone che, prive di scrupoli, cercano di sfruttare questo periodo di incertezze e instabilità per i propri interessi. E così Myrva, in quanto esperta e brillante Tecnocrate viene rapita per... se volete saperlo compratevi l'albo, che è ancora in edicola.
Alla sua ricerca partiranno il fratello Ian e il nuovo capo degli scout, Briana, nei pericolosi territori dell'Enclave della Montagna, dove incontreranno gli irrequieti Figli di Olhim.
In un Erondar alle prese con la ricostruzione, dopo che la veloce, ma devastante guerra con gli elfi neri lo ho distrutto non solo fisicamente, ma anche socialmente, sono molte le persone che, prive di scrupoli, cercano di sfruttare questo periodo di incertezze e instabilità per i propri interessi. E così Myrva, in quanto esperta e brillante Tecnocrate viene rapita per... se volete saperlo compratevi l'albo, che è ancora in edicola.
Alla sua ricerca partiranno il fratello Ian e il nuovo capo degli scout, Briana, nei pericolosi territori dell'Enclave della Montagna, dove incontreranno gli irrequieti Figli di Olhim.
mercoledì 9 gennaio 2019
Il cuore dell'inverno
Orma Jordan lo conosciamo. Per quanto i capitoli della lunghissima saga La Ruota del Tempo siano romanzi autoconclusivi, ogni romanzo inizia esattamente dov'è finito quello precedente, senza soluzione di continuità fra l'uno e l'altro. Anche questo nono volume, Il cuore dell'inverno, non si sottrae alla ferrea regola di Jordan e così, dopo poche pagine, anche se dovesse essere trascorso del tempo dalla lettura del romanzo precedente, ci si immerge rapidamente nelle affascinanti atmosfere ideate dallo sfortunato scrittore di Charleston.
Anche questo romanzo è strutturato tramite linee narrative che accompagnano i vari personaggi o gruppi di personaggi, con l'aggiunta di alcuni capitoli scritti dal punto di vista di personaggi minori o, addirittura, di antagonisti.
Anche questo romanzo è strutturato tramite linee narrative che accompagnano i vari personaggi o gruppi di personaggi, con l'aggiunta di alcuni capitoli scritti dal punto di vista di personaggi minori o, addirittura, di antagonisti.
lunedì 7 gennaio 2019
Hellfire Club - Dampyr n. 226
L'Hellfire Club è il nome di una serie di club sorti in Gran Bretagna nel '700 cui partecipavano soggetti altolocati con abitudini piuttosto libertine e considerate socialmente immorali. Ne facevano parte personaggi potenti della politica e dell'economia, ma non è mai stato semplice individuarne totalmente gli iscritti. Il primo Hellfire Club fu fondato dal duca di Wharton, mentre quello più famoso fu fondato da Francis Dashwood. Questa è la storia. Per la verità non sono un esperto, basta consultare Wikipedia.
Dall'Hellfire Club di Dashwood, che vediamo anche rappresentato da Fabrizio Longo, Nicola Venanzetti è partito per creare una trama avvincente, orrorifica e a tratti anche piuttosto perversa che, pur rimanendo un albo isolato (è collegato a una macrotrama del fumetto che ormai è conclusa) sono sicuro che verrà ricordato.
L'Hellfire Club, infatti, si rivela essere ben di più di un esclusivo ritrovo di ricchi libertini e risulterà legato a una potente e malvagia creatura, che ovviamente non rivelo.
Dall'Hellfire Club di Dashwood, che vediamo anche rappresentato da Fabrizio Longo, Nicola Venanzetti è partito per creare una trama avvincente, orrorifica e a tratti anche piuttosto perversa che, pur rimanendo un albo isolato (è collegato a una macrotrama del fumetto che ormai è conclusa) sono sicuro che verrà ricordato.
L'Hellfire Club, infatti, si rivela essere ben di più di un esclusivo ritrovo di ricchi libertini e risulterà legato a una potente e malvagia creatura, che ovviamente non rivelo.
Iscriviti a:
Post (Atom)