Era il lontano 1982 quando l'archeologo e antropologo Steve Rune Lundin, poi noto col nome d'arte di Steven Erikson e l'amico Ian Cameron Esslemont archeologo pure lui iniziarono a elaborare un'ambientazione fantasy per giochi di ruolo. Ai tempi avevano rispettivamente 23 e 20 anni. Dopo 4 anni l'ambientazione era diventata sempre più ampia e articolata e i due futuri scrittori avevano provato a ricavarci una sceneggiatura per un ipotetico film, che chiamarono I giardini della Luna. Tuttavia chi poteva essere interessato a una sceneggiatura del genere edita da due perfetti sconosciuti? E infatti il tentativo fallì. Ma questo non arrestò l'elaborazione dell'ambientazione e non fermò le ambizioni dei due aspiranti scrittori che, anzi, decisero di iniziare a scrivere ciascuno una serie di romanzi ambientata nel complesso mondo che avevano inventato.
Il più veloce dei due a pubblicare il primo romanzo fu certamente Erikson che nei primi anni '90, basandosi sulla stessa bozza di sceneggiatura, scrisse I giardini della Luna, primo romanzo della sua serie che poi chiamerà The Malazan Book of the Fallen, Il Libro Malazan dei Caduti. Ma siamo ancora agli albori di quello che sarebbe successo, perché Erikson riuscì a far pubblicare il suo libro solamente nel 1999.
E da qui è arrivato il successo, nonché la svolta per entrambi gli autori. Fu l'editrice Transworld a vincere i diritti per la pubblicazione del primo romanzo nel Regno Unito, dopo varie offerte provenienti anche da altre case editrici. In questa fase Erikson riusciì a firmare un contratto che prevedeva la scrittura di ben 10 volumi totali solo per la sua serie.
Ed Esslemont? In realtà Ian già prima di Erikson aveva scritto due romanzi, Notte dei coltelli e Il ritorno della Guardia Cremisi, per quella che sarebbe diventata la sua serie, Storie dell'Impero Malazan, ma riuscì a far pubblicare il primo romanzo, riveduto e corretto, solo nel 2005, poi realmente distribuito nel 2007, ottenendo un contratto per 6 romanzi in totale. Nel frattempo Erikson aveva già pubblicato La Dimora Fantasma (nel 2000), Memorie di ghiaccio (2001), La Casa delle Catene (2002), Maree di Mezzanotte (2004), I Cacciatori di Ossa (2006) e Venti di morte (2007, stesso anno di pubblicazione di Notte dei coltelli), nonché 3 racconti dedicati a due personaggi secondari, Bauchelain e Korbal Broach, Blood Follows (2002), The Healthy Dead (2004) e The Lees of Laughter's End (2007), questi ultimi ancora inediti in Italia.
Oggi Esslemont ha terminato la serie delle Storie dell'Impero Malazan, l'ultimo romanzo, Assail, è stato scritto nel 2014, e ha iniziato a scrivere nel 2016 una nuova serie, Path of Ascendancy, della quale al momento fanno già parte 3 romanzi, di cui l'ultimo scritto nel 2019 più un quarto in uscita nel 2023, serie dedicata ai personaggi di Kellanved e Dancer negli eventi antecedenti a quelli del Libro Malazan dei Caduti e anche a Notte dei coltelli, come vedremo poi.
Il prolifico Erikson, invece, ha scritto fino al 2016 altri tre racconti dedicati a Bauchelain e Korbal Broach e, nel 2011, con Il Dio Storpio, ha concluso la sua serie principale. Nel 2012 ha poi iniziato la Trilogia di Kharkanas, dedicata alle razze dei Tiste e agli eventi del passato citati in tutti i suoi romanzi, il cui ultimo romanzo, Walk in shadow, per ora non è ancora stato pubblicato, mentre nel 2021 ha pubblicato Il dio indifferente, primo romanzo della nuova Trilogia del Testimone, che si svolge dopo gli eventi del Libro Malazan dei Caduti e va a risolvere molte (ma non tutte!) trame lasciate aperte.
La storia editoriale italiana di questa... multiserie, chiamiamola cosi, è piuttosto travagliata. I diritti del Libro Malazan dei Caduti furono acquistati dalla Armenia Edizioni, una casa editrice con una cospicua sezione fantasy, la stessa che aveva pubblicato i romanzi correlati alle ambientazioni di D&D. Dal 2004 al 2011 pubblico i primi sette romanzi della saga, dividendo il terzo, il sesto e il settimo in due volumi ciascuno, così, giusto per guadagnare qualche euro in più. Fra l'altro l'Armenia Edizioni non aveva acquistato le copertine originali e ne aveva create delle sue orribili e, soprattutto, aveva commesso un clamoroso errore di traduzione nel titolo della serie, diventato La caduta di Malazan, oltre a molti altri errori di traduzione contenuti nel testi dei singoli romanzi. Ma gli appassionati di fantasy sopportano tutto. O quasi. Nel 2013 fu pubblicata la prima parte dell'ottavo romanzo, I Segugi dell'Ombra e poi l'Armenia Edizioni fallì! Solo nel 2015 altre due case editrici, la Rusconi Libri e Il Castello acquistarono ciò che restava della Armenia Edizioni e diedero vita alla Armenia srl. Dopo una lunga opera di convincimento da parte dei lettori, fra cui il sottoscritto, l'Armenia srl decise di riprendere in mano la saga di Erikson. Nel 2015 ripubblicò in un nuovo formato, con le copertine originali e il titolo corretto tutti i romanzi dal primo all'ottavo, non più divisi in due parti. Nel 2016 arrivò La polvere dei sogni e da lì a poco anche il volume conclusivo, Il Dio Storpio. Sembrava che tutto fosse finito lì, ma evidentemente le vendite non devono essere andate malissimo, perché nel 2022 finalmente l'Armenia srl ha pubblicato Il dio indifferente, ma di Esslemont pare che proprio non ne volesse sapere. Fortunatamente si è fatta avanti la Fanucci, casa editrice bene più solida e con una corposa e storica sezione fantasy, che proprio quest'anno ha dato alle stampe il primo romanzo delle Storie dell'Impero Malazan, Notte dei coltelli, affidandone fra l'altro la traduzione a un fan della saga, che quindi non è caduto negli errori della vecchia e della nuova Armenia.
Ma dopo questo lunghissimo prologo "editoriale", ne parliamo un po' di questo romanzo?
L'intero romanzo, molto più breve di quelle di Erikson cui siamo abitutati, si svolge praticamente in una sola notte, la Luna d'Ombra, durante la quale avvengono, a città di Malaz, alcuni avvenimenti che per i lettori del Libro Malazan del Caduti sono ben noti in quanto costituiscono di fatto uno dei prologhi: l'assassinio dell'imperatore Malazan, che si svolge subito dopo il prologo dei Giardini della Luna e prima del resto del romanzo. Evento sì noto, nel senso che si sa generalmente cosa sia successo, ma la vicenda è sempre rimasta molto nebulosa. Sono diverse le storie che si intrecciano, seguendo alcuni personaggi. Uno di questi è Temper, un veterano che ha prestato servizio insieme al mitico Dassem Ultor durante la conquista di Sette Città e che i lettori hanno già conosciuto nei Cacciatori di Ossa, Venti di Morte e Il Dio Storpio, anche se si è trattato sempre di piccole parti marginali. Temper è stanco della guerra e cerca di fuggire dal suo passato; un passato però ingombrante che non lo vuole abbandonare. All'interno di Notte dei Coltelli vengono narrate anche alcune vicende proprio di quel passato di Temper e della "fine" di Dassem Ultor, uno degli altri eventi più celebri e clamorosi dell'intera multisaga, noti ai lettori di Erikson, ma che non è stato mai interamente raccontato. L'altro punto di vista principale è quello di Kiska, una ragazza che vuole uscire dalla città ed entrare nell'esercito Malazan o comunque vuole entrare a servizio dell'Impero e, facendolo, si trova coinvolta in complotti più grandi di lei. Kiska l'abbiamo vista nel romanzo I Cacciatori di Ossa, insieme al potente mago Tayschrenn, che proprio in questa occasione conosce. Il romanzo inizia con l'attracco di una nave al porto dalla quale scende un Artiglio, un agente segreto dell'impero, l'organizzazione fondata da Surly, quella che sappiamo prenderà il posto dell'Imperatore Kellanved col nome di Laseen.
Alla fine Esslemont, pur possedendo uno stile diverso da Erikson, non si discosta dai modi dell'amico con quale ha fondato l'universo di Malazan, perché è vero che Notte dei coltelli si svolge proprio nella fatidica notte in cui Surly (Laseen) prende il potere e Kellanved e il suo compagno Dancer occuperanno il canale dell'Ombra e diventeranno rispettivamente Tronod'Ombra e Cotillon, ascendenti patroni dell'Ombra, nonché fra i motori di molti degli avvenimenti successivi, ma i punti di vista e le azioni che poi verranno descritte nel romanzo non c'entrano nulla con quella vicenda che, alla fine, viene solo narrata "di striscio".
Quella, però, in cui ci troviamo immersi leggendo il primo romanzo di Esslemont è la pura ambientazione Malazan, con tutti i suoi pregi e la solita capacità di creare personaggi multidimensionali, complessi e ben caratterizzati, che si muovono in un mondo talmente dettagliato, culturalmente, geograficamente, socialmente, ecc. da sembrare che i due autori lo considerano quasi reale.
L'atmosfera di Notte dei coltelli è esattamente quella che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare leggendo i romanzi di Erikson e che ha portato al successo della saga. Magari con un po' meno filosofia e più azione, dato che il romanzo di Esslemont è molto più ridotto all'osso, rispetto a quelli del prolisso collega.
Notte dei coltelli è un discreto romanzo che gode del fatto di potersi muovere all'interno di un'ambientazione fantasy estremamente dettagliata creata proprio dall'autore, insieme a Erikson, ma, nello stesso tempo, sembra quasi uno spin-off del Libro Malazan dei Caduti, cosa che probabilmente ne rende improbabile la lettura senza conoscere l'opera di Erikson. Anche se, va detto, Notte dei coltelli può essere letto anche senza conoscere minimamente i romanzi della lunghissima saga di Malazan. Il problema è che per un non conoscitore dell'altra saga Notte dei coltelli potrebbe rimanere un romanzo interlocutorio, con una trama non del tutto chiara.
Da appassionato della saga ovviamente lo consiglio, dato che va ad arricchire ulteriormente il già sterminato mondo che i lettori hanno potuto conoscere con la saga principale.
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