Dopo aver scritto qualcosa (recensito è forse un po’ troppo) su tutti
i libri della saga letteraria (i 22 che ho letto io,
qui,
qui e
qui), non si poteva non
scrivere qualche commento anche per la serie TV The Shannara
Chronicles, tratta dal romanzo Le Pietre Magiche di Shannara di Terry
Brooks. Lo scrittore statunitense, per la verità, era da anni che
proponeva i suoi libri come soggetto per un’opera del grande schermo.
Finalmente la proposta è stata accettata, anche se per un’opera
destinata al piccolo schermo (e, aggiungo io, Brooks avrebbe fatto
meglio ad attendere ancora…).
La trasposizione su pellicola della saga di Brooks è partita
stranamente dal secondo libro e non dal primo. Ciò è stato spiegato
dallo stesso Brooks ed è legato al fatto che nel primo romanzo i
protagonisti sono solo uomini. Io aggiungerei che il primo romanzo
assomiglia troppo al Signore degli Anelli, ma sono illazioni… Comunque
Le Pietre Magiche di Shannara è forse il migliore romanzo dell’intera
saga e può essere letto anche a prescindere dal primo, quindi va bene
così.
Io generalmente odio le serie TV, ma questa è tratta da un romanzo
che mi è piaciuto molto, facente parte di una saga che ho amato (poi ho
finito per odiarla, ma questo è un altro discorso, i primi romanzi
restano validi) e in più è fantasy, come potevo non vederla?
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Wil Ohmsford con una delle espressioni più intelligenti, mentre cerca di
capire, guardando una Pietra Magica, se la serie avrà un senso |
A essere sinceri fin da subito si è palesato un elemento di
preoccupazione: il produttore della saga era MTV, un canale televisivo
statunitense il cui target sono principalmente adolescenti (da non
confondere con Videomusic, il mitico canale musicale italiano che solo
quelli che hanno qualche anno come me possono ricordare, poi acquistato
da Cecchi Gori e trasformato in TMC2. Oggi MTV trasmette in Italia nelle
frequenze che un tempo furono di Videomusic… Quanti ricordi, ma non
divaghiamo!). Le Pietre Magiche di Shannara come tutti i romanzi della
saga ha molti protagonisti che sono dei ragazzi, ma, rispetto ad altri,
si presta di più al cosiddetto
teen drama. Il romanzo originale non ha nulla a che vedere con i romanzi
young adult (ma è diventato obbligatorio usare termini inglesi?) tanto in voga oggi, ma la scelta della produzione è stata quella.
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Amberle con una delle sue espressioni tipiche |
La seconda perplessità è quella della lunghezza. Il romanzo di Brooks
non è lunghissimo, come avrebbero potuto trasformarlo in una serie TV?
La Compagnia dell’Anello, nella versione estesa comprendente tutte le
scene poi tagliate è lungo 228 minuti, quasi 4 ore. Se fossero episodi
di 40 minuti l’uno, tagliando con l’accetta, diventerebbero quasi 6. Per
farne 10 dalle Pietre Magiche di Shannara occorre inventare qualcosa.
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Amberle che ricicla l’espressione di prima. Lo farà spesso nelle 10 puntate… |
E, infatti, si parte inventando. Nella prima puntata ci sono gli elfi
che devono scegliere i nuovi Eletti, cioè coloro che si occuperanno
dell’accudimento dell’albero sacro, l’Eterea e lo fanno in un’assurda
corsa bendata nei boschi. In più gli elfi vengono dipinti con un aspetto
molto più gotico di quello che ci si potrebbe aspettare (sembrano i
vampiri di Underworld! O forse anche quelli di Twilight, ma non li ho
visti). Comunque, tanto per strizzare un occhio a Hunger Games e
Divergent, la corsa, una violenta competizione fra giovani, viene vinta
da una ragazza che sarà la protagonista della serie, Amberle, una
giovane, forte e determinata elfa. E proprio qui non ci siamo. L’Amberle
del romanzo fugge dalle proprie responsabilità, è debole e insicura e
solo grazie al sostegno di Wil riesce a portare a termine il suo
compito. Solo alla fine del romanzo, dopo un viaggio che l’ha fatta
maturare, accetterà le sue responsabilità. La forza d’animo e la
determinazione che sono state date a Amberle sono state sottratte a Wil,
che così risulta nella serie TV completamente svuotato. Mi chiedo cosa
resti al Wil di Austin Butler, a parte i pettorali (che vengono fatti
vedere in continuazione, con ogni espediente…), che non credo facessero
parte dell’originale, per come Brooks se l’era immaginato. Peccato,
perché il Wil del romanzo cartaceo era proprio un bel personaggio, ben
diverso dai soliti Ohmsford gnoloni di tutti gli altri romanzi, sempre
allegro, propositivo e pronto a elaborare piani strampalati e
regolarmente non funzionano. Anche Allanon (che, francamente, scommetto
che tutti i lettori avevano immaginato ben diverso da come è stato reso
dal seppur bravo, ma sprecato Manu Bennett) risulta piuttosto svuotato,
trasformadosi in una spalla di Wil, che interviene qua e là quando
serve, peraltro raccogliendo spesso figuracce per esigenze di trama.
L’Allanon originale è invece un sapiente manovratore che conosce quello
che potrebbe essere il futuro, ma non lo rivela completamente, per
spingere i personaggi a fare ciò che devono fare. L’unico personaggio,
fra i principali, che riprende esattamente l’originale del romanzo è
l’ambigua Eretria. Anche per quanto riguarda il personaggi secondari non
va meglio. Si parte dalla famiglia Elessedil, con re Eventine e i due
figli Arion e Ander profondamente diversi, soprattutto questi ultimi, da
come erano stati pensati nel romanzo. Anche le loro storie subiscono
variazioni notevoli, con tutte le diatribe sulla successione al trono.
Altro personaggio diverso, se non assurdo, è Cephelo, padre “adottivo”
di Eretria, che cambia drasticamente da una puntata all’altra per
semplici esigenze di trama.
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Lieve variazione sul tema. La bocca è un po’ meno aperta e gli occhi
sono lucidi. E qui chiudiamo con le principali espressioni dell’attrice
Poppy Drayton |
Così si continua con episodi tratti in maniera più o meno credibile dal
romanzo alternati ad altri palesemente (e malamente) inventati, come
quello degli affioramenti di sostanze inquinanti che l’allegra comitiva
dei tre ragazzi e la scorta elfica dovranno attraversare. Ecco un altro
elemento su cui la produzione ha deciso di calcare la mano:
l’ambientazione post catastrofica. Il mondo di Shannara è un mondo
fantasy che si rivela essere il nostro mondo, trasformato da guerre e
inquinamento. Ma ciò, nella prima trilogia, è appena percettibile e
anche nella seconda quadrilogia risulta comunque secondario. Invece
nella serie TV diventa un elemento piuttosto presente nell’ambientazione
con degli scenari che, bisogna dirlo, per lo più sono fatti veramente
bene e funge anche da elemento scatenante di molti eventi importanti
della trama. Si tratta di una scelta chiaramente ispirata al successo di
alcuni film (Hunger Games, Divergent, Maze runner) tratti da romanzi
con simili ambientazioni (ma non fantasy) che, alla fine, è anche
accettabile. Se non fosse per qualche discutibile assurdità, come la
flebo, i generatori di corrente e la festa tecno con musica e luci
colorate (sigh!).
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Eretria che imita Amberle |
Le modifiche alla trama del romanzo diventano via via sempre più
consistenti col procedere delle puntate. Fra queste l’assurdo e inutile
episodio horror all’interno del Baluardo o quello di Utopia con gli
umani e i troll ispirati a Eloi e Morlock della Macchina del Tempo di
H.G. Wells (ma riusciti molto peggio). Parallelamente sono invece molti i
tagli. L’avanzata dell’orda dei demoni e le progressive schermaglie con
l’esercito degli elfi, fino alla battaglia finale alle porte di Arbolon
manca completamente. Per la verità la battaglia finale c’è, ma forse
per l’esaurimento dei fondi risulta veramente ridicola. Alcuni
personaggi sono stati completamente tagliati, a scapito di altri
inseriti malamente. Fra i tagliati è da notare l’assoluta assenza di
Stee Jans, comandante del Libero Battaglione inviato dagli umani di
Callahorn in soccorso di Arborlon, uno dei migliori personaggi
dell’intera saga di Shannara, sicuramente uno dei più epici. Così come
non compare il vecchio Hebel che nel finale del romanzo aiuta il
terzetto composto da Wil, Amberle ed Eretria a raggiungere il Fuoco di
Sangue. Tutta questa parte nella serie TV, fra l’altro diversa, viene
descritta male e frettolosamente. Tra l’altro, ci sta che abbiano
tagliato le parti della battaglia, perché avrebbero consumato troppi
fondi, che evidentemente non c’erano, ma le parti finali del viaggio di
Wil, Amberle ed Eretria no! Piuttosto che inventare episodi inutili e
farlocchi per allungare il brodo, perché non utilizzare quello che è
scritto nel romanzo? Fra i personaggi inseriti a caso troviamo lo Gnomo
Slanter, preso in prestito dal romanzo successivo, che qui è però
veramente ridicolo, nemico giurato e prigioniero per anni e anni degli
elfi, decide, con motivazioni deboli, non solo di aiutare i suoi nemici,
ma di convincere il suo popolo a impegnarsi in una battaglia suicida
contro i demoni! E poi c’è l’elfo Bandon, inserito in una linea
narrativa completamente inventata e che ha lo scopo, probabile, di
introdurre una seconda stagione, sove farà la parte del malvagio.
Una costante dell’intera serie è quella degli eventi che si svolgono,
più che altro, per sviluppare ciò che sembra essere per gli autori
l’elemento più interessante dell’intera trama del romanzo: il triangolo
amoroso Wil/Amberle/Eretria. Con Amberle che, attratta, ricambiata, da
Wil, si dimentica rapidamente il suo pretendente elfo che compare nel
primo episodio, Eretria che prova a strappare Wil ad Amberle e, in un
episodio, ci prova con Amberle stessa e Wil che non si lascia sfuggire
l’occasione e, pur avendo scelto Amberle, si lascia sedurre anche da
Eretria. Per i tre personaggi sono stati senza dubbio scelti attori
giovani e belli. Se sapessero anche recitare…
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Da notare come il coraggioso Wil mandi avanti le ragazze nel tunnel buio e misterioso… |
Una delle cose singolari è il finale aperto per la produzione di una
seconda stagione (già confermata). E’ curioso, però, che quello che,
s’intuisce, possa essere il soggetto della seconda stagione, non abbia
nulla a che fare con il successivo romanzo della saga. Nel romanzo
Amberle si sacrifica e, trasformandosi in un albero, diventa la nuova
Eterea, Wil è disperato, ma alla fine se ne fa una ragione e se ne va
con Eretria. Il romanzo successivo si svolge 25 anni dopo e i
protagonisti sono i figli di Wil ed Eretria. Nella serie TV Amberle
entra nell’albero morente attraverso una porta (!?) e sono pronto a
scommettere che nella seconda stagione in un qualche modo uscirà,
Eretria viene rapita dai troll e Wil parte a cercarla, mentre Bandon,
come detto assente nel romanzo, ormai contaminato dal male dei demoni,
fugge da Arborlon.
Evidentemente agli autori della serie TV i libri di Brooks devono essere piaciuti poco…
Un commento finale è che la serie ha secondo me mancato gli
obiettivi, per il semplice motivo che le premesse erano sbagliate. La
mia spiegazione in tre “forse”.
Se si vuole realizzare una serie TV young adult,
forse è meglio partire da una storia di quel tipo, piuttosto che da una storia diversa adattandola.
Se i soldi a disposizione sono pochi,
forse non è il caso di
mettere in scena un romanzo fantasy che, per almeno un terzo della
trama, descrive un’epica battaglia contro orde di demoni scatenati.
Se si vuole creare serialità, partendo da una stagione, ma ipotizzandone altre successive con gli stessi personaggi,
forse è meglio non partire da un romanzo la cui storia finisce al termine del romanzo stesso.
Ora vediamo cosa riusciranno a fare con la seconda stagione.
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