L'ucronia, dal greco "non tempo" o "nessun tempo", è un genere narrativo che spazia dalla fantascienza alla narrativa fantastica e che mescola le carte, ipotizzando che la storia reale abbia seguito un percorso alternativo, diverso da come lo conosciamo, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
Anche se il termine ucronia è piuttosto recente, è stato coniato nel 1857 da Charles Renouvier, sono molte le opere letterarie, anche precedenti, in cui gli autori si sono divertiti a giocare con la storia. Il primo a sperimentare un'ucronia è stato addirittura Tito Livio, prima della nascita di Cristo, in cui, in uno dei libri della storia di Roma, ipotizzò che Alessandro Magno avesse conquistato territori muovendosi verso ovest, quindi verso il Mediterraneo, e non verso est.
Di ucronie ne sono state sviluppate negli anni decine e decine ed abbracciano tutta la storia del nostro pianeta. Cosa sarebbe successo se i dinosauri non si fossero estinti (ad esempio il Libro degli Yilané di Harry Harrison, ma anche i più famosi Viaggio al centro della Terra di Jules Verne e Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle, dove abbiamo dinosauri che esistono ancora o, addirittura, nell'opera di Herrison, dei dinosauri che si sono evoluti in bipedi simili a noi)? Oppure è possibile trovare ucronie che ipotizzano variazioni della storia antica (come non citare L'ultima tentazione di Cristo di Nikos Kazantzakis in cui Cristo rifiuta la croce, da cui è stato tratto l'omonimo film di Martin Scorzese con Willem Dafoe, Roma Eterna di Robert Silverberg in cui l'Impero Romano non è mai caduto o Basil Argyros di Harry Turtledove in cui è l'Impero Bizantino a non essere mai caduto). Sposandoci al medioevo è possibile citare America vichinga di James Eriksson, dove il continente americano è stato colonizzato dai Vichinghi.
Nelle ucronie che giocano con la storia più recente, fra le più interessanti ci sono quelle che ipotizzano che Napoleone non sia mai stati sconfitto (ad esempio La morte di Napoleone di Leys Simon) e tutte quelle che hanno generato il sottogenere dello steampunk, una sorta di fantascienza in cui lo sviluppo tecnologico è stato alimentato dalla forza del vapore, un futuro come lo si sarebbe potuto immaginare nell'Ottocento (tanto per citarne una: La macchina della realtà di William Gibson e Bruce Sterling).
Ma l'ucronia tipica e forse più eplorata è quella in cui la Germania nazista ha vinto la seconda guerra mondiale. Per quanto l'opera di Philip K. Dick sia, per questa specifica ucronia, quella più famosa, sono molte le opere che hanno esplorato la stessa storia alternativa (Il signore della svastica di Norman Spinrad, Fatherland di Robert Harris o La notte della svastica di Katharine Burdekin. Quest'ultima, per la verità, fu scritta nel 1937, quindi prima degli eventi ipotizzati. Magari oggi la possiamo considerare un'ucronia, ma ai tempi era più corretto considerarla un'opera di fantapolitica). Anche Winston Churchil scrisse un romanzo ucronico sul tema, Se Hitler avesse vinto la guerra.
Nel romanzo di Dick la Germania ha conquistato l'Europa, parte dell'Unione Sovietica e dell'Asia. Il resto dell'Asia è stato invece conquistato dal Giappone, mentre gli Stati Uniti, sconfitti, sono suddivisi in tre diverse nazioni: una parte orientale soggiogata alla Germania, una occidentale soggiogata al Giappone e una centrale con funzione di cuscinetto fra le due. Dick cita anche l'Italia, che, però, ha avuto un ruolo di secondo piano rispetto agli altri due stati dell'Asse ed è a capo di un suo impero che comprende i balcani, la Turchia e il nord dell'Africa. Il resto dell'Africa, invece, è stato conquistato dalla Germania, ove ha tentato il più grande genocidio della storia.
Il romanzo di Dick, però, comprende anche un romanzo nel romanzo, La cavalletta non si alzerà più, scritto dallo scrittore immaginario Hawthorne Abendsen, nel quale viene descritta una storia alternativa alla storia alternativa, una sorta di pseudobiblium all'interno del romanzo. Romanzo che si rivela, però, esso stesso un'ucronia non solo per i protagonisti del romanzo di Dick, ma anche per noi, dato che anche la storia di Abendsen è alternativa rispetto alla nostra realtà (la guerra è stata vinta da Stati Uniti e Inghilterra che sono diventate due potenze in competizione fra loro).
La svastica sul sole è un romanzo non facile, pieno di personaggi, alcuni dei quali riveleranno un'identità diversa nel corso della narrazione. E' un romanzo che, ricordiamo, è stato scritto nel 1962, in piena guerra fredda, sfrutta la Germania e il Giappone della sua storia alternativa per descrivere a suo modo l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti del mondo reale, nell'epoca in cui visse Dick.
La svastica sul sole è forse uno dei libri più filosofici di Dick, nel quale ogni personaggio ha un suo ruolo ben preciso e simbolico, all'interno della propria trama che incontra le altre, senza però incrociarsi. Nel romanzo è presente un ulteriore libro, l'I Ching. Vero motore della trama, l'I Ching, che i personaggi continuamente consultano, è forse il più antico oracolo esistente, giunto a noi dall'antica Cina, contribuisce a dare alla trama del romanzo una chiave filosofica e mistica.
Credo che La svastica sul sole sia un romanzo, nella sua costruzione, piuttosto anomalo e, forse, per la fantascienza cui siamo oggi abituati, anche abbastanza insolito, ma nel complesso mi sento di promuoverlo.
Non a caso negli ultimi 35 anni sono molte le opere cinematografiche tratte o ispirate ai lavori di Dick (come non citare Blade Runner, Atto di forza o Minority Report, tanto per andare sui più famosi), ma a lungo si è evitato di utilizzare questo romanzo così insolito. Solo nel 2015 gli Amazon Studios hanno prodotto la serie TV The man in the high castle, ispirata al lavoro di Dick (il titolo è quello dell'originale in inglese del romanzo).
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