Non è facile scegliere l'ordine di lettura dei romanzi di David Gemmell. Intanto c'è l'ordine con cui li ha scritti. Che non è l'ordine cronologico con cui si svolgono i romanzi nel suo mondo. E che a sua volta non è necessariamente legato alle sotto saghe. Io ho scelto di leggere l'ordine di scrittura, anche per seguire l'evoluzione stilistica dello stesso autore ed è lo stesso ordine con coi propongo le recensioni sul blog.
L'ultimo eroe dei Drenai fa parte dei cosiddetti romanzi autoconclusivi, che non si inseriscono in alcun ciclo, ma cronologicamente viene dopo Le spade dei Drenai, secondo romanzo di Gemmell e a quegli avvenimenti fa riferimento, anche se fra un romanzo e l'altro è trascorso parecchio tempo e sono successe anche parecchie cose, che non vediamo narrate né ne Le spade dei Drenai, né in questo.
La trama, velocissimamente.
Ormai i Nadir hanno conquistato quasi tutto quello che potevano conquistare. Uno dei pochi territori liberi che ancora resiste è il regno di Gothir. Qui vivono quattro eroi che furono protagonisti nella battaglia del Passo di Bel-azar, dove i Nadir furono sconfitti: il formidabile spadaccino Chareos, il bestiale e gigantesco Beltzer e i due arcieri leggendari Finn e Maggrig.
Qui vive anche Kiall, un ragazzo di un piccolo villaggio che è stato assalito dai mercanti di schiavi Nadren, che oltre a fare una carneficina, hanno rapito innumerevoli donne, fra cui Ravenna, la ragazza che Kiall, non ricambiato, ama da sempre.
Kiall, per liberare la sua amata ormai venduta insieme alle altre donne e finita in territorio Nadir, cerca prima, invano, l'aiuto del conte locale e poi si ritrova in compagnia di Chareos il quale ricomporrà il gruppo degli eroi per questa impresa impossibile nelle terre dei selvaggi e spietati Nadir, dove il comandante dei barbari, Tenaka Khan conosciuto ne Le spade dei Drenai è morto da tempo ed è stato soppiantato da figlio Jungir.
Il primo romanzo del Ciclo dei Drenai di Gemmell, pur essendomi piaciuto, l'avevo trovato scritto in un modo quasi primitivo e grezzo. E se da un lato questo era uno stile dell'autore, dall'altro denotava una scrittura che necessitava di un'evoluzione. Ebbene, questa evoluzione, a mio avviso, c'è stata, perché i libri scritti successivamente (nell'ordine cronologico di scrittura, non degli avvenimenti) sono andati in crescendo e se fino al terzo romanzo, Wyalander dei Drenai, era quello che più mi aveva esaltato, adesso il primo posto è stato giustamente preso da L'ultimo eroe dei Drenai.
I personaggi introdotti, oltre a quelli descritti brevemente nel riassunto della trama, sono tanti e tutti nuovi, il conte, suo figlio addestrato da Chareos, Tanaki, figlia di Tenaka e sorella di Jungir e molti altri. Alcuni di questi hanno spazio, altri compaiono solo per poche pagine, ma tutti o quasi hanno una sufficiente caratterizzazione. A volte sono un po' tagliati con l'accetta, come è solito fare spesso Gemmell, ma non si può dire che non siano ben definiti.
Noto nel complesso una certa tendenza a ripetersi. Avevamo imparato a conoscere Dos Delnoch, la fortezza in cui in passato i Drenai erano riusciti a fermare i Nadir e che ci erano pure riusciti nuovamente ne La leggenda dei Drenai. Qui invece c'è Bel-azar, dove invece è il regno di Gothir che è riuscito a fermare i Nadir e anche qui ci sono dei personaggi epici che hanno partecipato a quell'evento. Anche qui ci sono dei personaggi come in Waylander dei Drenai impegnati in un'impresa senza speranza che comunque, strenuamente e con grande coraggio tentano l'impossibile. E ancora una volta si tratta di eroi tutt'altro che senza macchia. E anche qui abbiamo dei personaggi, solo alcuni, che sono figli o discendenti di altri personaggi visti in altri romanzi. E le ripetizioni di trama sono anche altre Eppure, a differenza di quello che avviene con Terry Brooks, che nella sua saga di Shannara a un certo punto ha iniziato a scrivere dei romanzi che sono la copia esatta dei romanzi precedenti, per il momento Gemmell sembra trovare altre strade e l'epicità va in crescendo.
L'ultimo eroe dei Drenai è un romanzo che si fa leggere tutto d'un fiato e questo, al netto di quanto ho scritto sopra, è un buon segnale. La saga non si è per ora arenata, ma gode ancora di buona salute.
Poi Gemmell, mi aspetto anche qualcosa di nuovo eh, nei prossimi romanzi!
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