E' arrivato il momento, ci provo. Con questo post inizio a recensire una serie mensile che leggo regolarmente, sperando di riuscire a mantenere gli impegni. Per la verità qui siamo piuttosto avanti, dato che Yossele il muto è l'albo 217 di Dampyr, ma si tratta di una serie che leggo fin dal primo numero, speciali, maxi e magazine compresi. E l'inizio non è da poco, dato che in quest'albo troviamo alla sceneggiatura uno dei due padri di Dampyr, Mauro Boselli, affiancato ai disegni da Fabrizio Longo, che danno vita a una storia fondamentale per la continuity del fumetto.
Ma bando alle ciance e diciamo due parole sulla trama, senza spoiler.
Siamo a Praga, affascinante e magica città utilizzata come base operativa dai protagonisti e teatro di tante avventure e come spesso accade Boselli ci introduce la storia che stiamo per leggere raccontandoci alcuni eventi del lontano passato...
quando il sapiente Rabbi Loew creò Yossele, il golem protettore del ghetto ebraico. Sappiamo già qualcosa di questa storia, perché il golem comparve nel lontanissimo albo n. 5, diciotto anni fa e agli albori della serie, quando il protagonista Harlan fece la sua conoscenza di Caleb Lost, l'amesha (cioè più o meno un angelo) per cui "lavora", di Nikolaus, il diavolo avversario, ma anche amico di Caleb e di Nergal, uno dei primi vampiri/maestri delle tenebre comparsi nel nostro mondo, nonché promosso a Duca dell'Inferno e capo della polizia segreta infernale. Ricordiamoci che Dampyr nasce seguendo due macrotrame principali, quella dei vampiri e quella dell'eterna lotta tra bene e male, fra amesha e diavoli. Nergal ha sempre rappresentato il trait d'union fra le due macrotrame.
Sempre per ricordare, proprio nell'albo 5 il golem venne distrutto dallo stesso Harlan, con l'aiuto di Nikolaus che fin da subito si rivelò uno dei personaggi migliori dell'intera serie, ambiguo e in grado di occupare una posizione mai del tutto definita.
Questa volta Harlan e soci, con l'aiuto dello stesso Nikolaus e di Rabbi Loew evocato in forma di spok da Nikolaus dovranno fronteggiare il leggendario e potentissimo golem di Babilonia, creato dal Rabbi Ravà, utilizzato dal redivivo Nergal e dal suo assistente/sostituto Abigor in quello che, probabilmente, sarà lo scontro definitivo fra il Dampyr e uno dei più forti maestri della notte.
Come sempre Boselli si rivela un ottimo narratore di episodi storici rivisti in chiave dampyresca, creando un'affasciante storia nella storia, nella quale scopriamo come venne creato il golem Yossele, come venne utilizzato e perché venne abbandonato. Se proprio vogliamo fare un appunto al maestro Boselli possiamo dire che sì, la storia del golem è scritta veramente bene, ma occupa ben due terzi dell'intero albo! In un albo in cui dobbiamo assistere a quello che forse sarà lo scontro definitivo fra Harlan e Nergal, alla vera e propria trama dello scontro vengono dedicate poco più di trenta pagine. Vero è che, seppur poche e inevitabilmente veloci, queste pagine vengono comunque ben gestite.
Rispettando le regole che caratterizzano tutte le trame che vedono coinvolti i personaggi infernali, leggiamo una storia in cui il doppio gioco la fa da padrone, al punto che alcuni doppi giochi non vengono nemmeno dichiarati, ma il lettore, se conosce la continuity del fumetto, li può intuire da solo.
Ma quel furbastro di Boselli, pur annunciando lo scontro finale fra Harlan e Nergal (anche se il fatto che questo scontro fosse il "finale" è stato più che altro supposto dai lettori che dichiarato dagli autori), ci ha tenuto in serbo alcune chicche sul passato del potente maestro delle tenebre, come il periodo in cui era venerato come il Dio della Morte di Babilonia e aveva ai tempi una sposa (un'umana? Una vampira non morta? Una creatura infernale?) che sarà sicuramente interessante approfondire. C'è da dire anche che l'idea su cui si è basato lo scontro è stata particolarmente originale. Dopo 216 albi regolari, 13 speciali e 9 maxi (che contengono in tutto 24 storie), abbiamo letto innumerevoli scontri fra Harlan e maestri delle tenebre vari, più o meno potenti, scontri che forse troppo spesso di sono risolti a favore del Dampyr grazie a espedienti fortuiti un po' troppo ripetitivi. Ecco, questa volta lo scontro fra Harlan e il maestro di turno (e che maestro!) si è svolto in maniera decisamente originale. Di più non posso scrivere, altrimenti diventa uno spoiler.
Restano un po' nello sfondo i compagni di Harlan, Emil Kurjak e Tesla. Svolgendosi la storia a Praga, non era possibile non farli comparire, ma dato il poco spazio a disposizione per ciò che si svolge nel presente, era difficile fare di più.
Ottimo il lavoro grafico fatto da Fabrizio Longo, abile nel disegnare sia i personaggi, sia gli ambienti, dal vecchio e malandato ghetto ebraico di Praga agli Inferi.
Buona anche la copertina di Riboldi.
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