Qua siamo nell'ambito della commedia italiana, sottogenere che raramente ha trovato spazioni in questo blog e che spesso, diciamolo, mi irrita. Ma per una strana convergenza astrale mi sono trovato a vedere questa pellicola.
Andiamo alla trama.
Andrea (Andrea Di Maria) e Marco (Fabio Troiano) sono due amici inseparabili. Due sfigatissimi e inconcludenti combinaguai. Mentre il primo è un impiegato, il secondo è un attore mancato, sempre alla ricerca di un contratto che non arriva mai e che vive di espedienti, come statua vivente o come comparsa ai funerali. Attività, quest'ultima, in cui coinvolge anche l'amico Andrea e che, già a inizio film, dimostra come i due riescano a combinare disastri anche nelle situazioni più semplici. Certo, si tratta di una comicità dozzinale e piuttosto spensierata e leggera, ma la prima scena alla fine funziona e mi è venuta voglia di continuare la visione.
Marco ha avuto anche una relazione con la bella Penelope (Martina Stella), la sorella di Andrea, relazione finita male proprio a causa dell'inconcludenza del ragazzo.
Mentre Andrea e Marco sono in automobile e stanno discutendo, accidentalmente hanno un incidente col trafficante di opere d'arte Carlito (Vincenzo Salemme) e la sua guardia del corpo (Antonio Guerriero). Per ripagare il danno fatto saranno obbligati, insieme a Penelope, a portare a termine una bizzarra missione: dovranno consegnare un grosso uovo di Pasqua (siamo in agosto...) subito e senza esitazioni da Torino, dove si trovano gli amici, a una pescheria di Torre del Greco.
Sembrerebbe un compito in apparenza facile, con l'unico problema che Penelope entro il lunedì successivo si deve sposare. A complicare la storia arrivano un losco lanciatore di coltelli con le sue assistenti, intenzionato a rubare l'uovo e Chanel (Sandra Milo), la "fidanzata" francese online di Andrea, mai conosciuta di persona.
Da qui parte o dovrebbe partire un road movie dello strambo quartetto, con Andrea e Marco come sempre imbanati a fare qualsiasi cosa e pure piuttosto sfigati, Penelope sempre più incazzata con Marco che, a detta di lei, le avrebbe rovinato la vita e adesso le sta anche rovinando il matrimonio e una superstralunata Chanel con la Sandra Milo che la interpreta che prende tranquillamente la scena.
Ho scritto che "dovrebbe partire un road movie", perché, in effetti non parte. Perché le premesse ci sono tutte e la pellicola è organizzata per farlo partire, ma alla fine a conti fatti il film non è una pellicola di questo genere. Anche perché se così fosse non ci sarebbero le costanti interazioni di Carlito con gli altri personaggi. Mi è quasi sembrato che chi ha scritto la sceneggiatura (lo stesso regista Massimo Cappelli, Fabio Troiano che interpreta Marco e Beppe Lo Console) avesse più idee in testa su cosa mettere in questo film e pur essendosi accorto che non tutto ci poteva stare, glie le abbia messo ugualmente.
Però come scrivevo prima alla fine si ride. Nulla di trascendentale o di memorabile e, anzi, spesso le risate derivano da gag un po' telefonate, banali e scontate, però fanno ugualmente ridere.
E le gag, per quanto scontate, funzionano proprio perché gli attori si amalgamano bene. L'istrionico Vincenzo Salemme interpreta un Carlito alla fine parecchio complesso che permette all'attore di dar sfogo alle sue qualità. E anche Fabio Troiano e Andrea Di Maria riescono a dar corpo alla coppia di sfigati, forse con Troiano con qualche marcia in più rispetto a Di Maria (o il secondo con qualche marcia in meno rispetto al primo...), anche perché Andrea si rivela, alla lunga, poco più di una macchietta. Non ricopre ruoli comici a sé stanti Martina Stella, dato che il suo personaggio funge più che altro da spalla e banalmente Penelope ricopre il ruolo di bellona della storia, ma nel complesso non risulta fuori posto.
Chi, invece, straripa veramente è Sandra Milo, forse in uno dei ruoli più bizzarri della sua carriera, caricatura addirittura di sé stessa, il cui personaggio è talmente assurdo, stralunato e fuori dal mondo da diventare a un certo punto il faro dell'intera pellicola, nonché motore ed espediente per parecchie gag. Un personaggio che non si capisce se sia completamente spaesato e fuori dal mondo o se si riveli essere il più furbo di tutti.
Complessivamente, pur essendoci una trama di fondo ben precisa, la pellicola corre il rischio di trasformarsi in una semplice somma di gag, ma se lo scopo era far ridere senza troppo impegno, l'obiettivo è stato raggiunto.
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