Robert Jordan lavorò alla sua lunghissima saga fantasy che lo rese celebre in tutto il mondo dal 1990, data di pubblicazione del primo volume de "La Ruota del Tempo", fino alla sua morte, avvenuta nel settembre del 2007. La saga avrebbe dovuto comprendere in tutto dodici corposi volumi, ma Jordan (vero nome James Oliver Rigney) riuscì a completarne solo undici. La saga arrivò a quattordici volumi grazie al lavoro di Brandon Sanderson che chiuse il ciclo narrativo partendo dai numerosi appunti e brani lasciati da Jordan.
Dato che il mondo ideato dallo sfortunato scrittore di Charleston stava diventando sempre più sterminato ed erano sempre di più i personaggi delineati nella lunghissima e complessa trama, nel 2004 Jordan diede alle stampe un prequel della saga, avendone già progettati almeno altri due, nonché diverse storie parallele, prevedendo quindi che La Ruota del Tempo di sviluppasse anche tramite diversi spin off.
Purtroppo l'imprevista e rapida morte dell'autore ha impedito che l'immane progetto raggiungesse il pieno compimento e solo la saga principale è stata completata, con Nuova primavera che alla fine è rimasto l'unico prequel esistente.
Nuova Primavera si concentra sulle vicende di 3 personaggi che si vedranno poi nella saga principale, Moiraine Demodred, Lan Mandragoran e, in maniera minore, Siuan Sanche e si svolge molti anni prima del primo romanzo, L'occhio del mondo. Il romanzo inizia con la fine della Guerra Aiel che vede coinvolto Lan (che non è ancora il Custode di Moiraine e nemmeno la conosce) e con la predizione della nascita del Drago Rinato da parte della Custode degli Annali Gitara Moroso, davanti all'Amyrlin Seat Tamra Ospenya e, casualmente, alle Ammesse Moiraine e Siuan.
Il romanzo abbandona poi Lan per parecchi capitoli, concentrandosi sulla vita di Moiraine e Siuan all'interno della Torre Bianca, agli sforzi per diventare Aes Sedai e al loro piano per trovare il prima possibile il Drago Rinato, evento che accadrà solamente nel primo romanzo della saga.
All'interno di Nuova Primavera conosciamo una Moiraine e una Siuan ancora ragazze e molto diverse da come le avevamo conosciute negli altri romanzi. Molto meno rigide (diventeranno un'esperta e indipendente Aes Sedai la prima e addirittura l'Amyrlin Seat la seconda) e molto più insicure e "scalmanate". Lan è invece il solito inflessibile pezzo di ghiaccio, votato alla morte, pur di sconfiggere l'ombra.
In questo romanzo apprendiamo come Moiraine e Lan si sono conosciuti e com'è iniziata la ricerca del vero Drago Rinato.
Se proprio devo essere sincero mi aspettavo qualcosa di più. Protagonista principale del romanzo è Moiraine, che qui, però, più che alla glaciale ed esperta Aes Sedai che vedremo nella saga principale, assomiglia molto di più alle antipatiche Egwene o Elayne, ma per quanto riguarda la sua storia che leggiamo nella trama, non va ad aggiungere molto di più rispetto a quello che già sapevamo. E questo è il difetto dei prequel: non è facile appassionare raccontando una storia che è già conosciuta. Ci si poteva aspettare qualcosa di più per quanto riguarda le vicende di Lan, ma Jordan decide di mettere l'infallibile spadaccino in secondo piano rispetto all'Aes Sedai della quale è destinato a diventare Custode. Completa il tutto un finale troppo sbrigativo, ma questo è stato spesso un errore di Jordan.
Il commento finale è che Nuova primavera mi sembra un po' un'occasione perduta. Un compitino facile facile, fatto da Jordan con gli occhi chiusi, giusto per far contenti i fan, tanto da ricordarmi molti romanzi di Terry Brooks (anche se Jordan scrive molto meglio!). Peccato, perché malgrado tutto fosse abbondantemente noto, i margini per tirar fuori qualcosa di meglio e di meno frettoloso c'erano tutti.
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