Probabilmente se proviamo a chiedere a 10 persone a caso cosa sia il Grande Fratello, almeno 9 di queste, se non tutte e 10, risponderanno che si tratta di una trasmissione TV in cui un gruppo di persone viene chiuso per un periodo di tempo sotto il costante sguardo di varie telecamere.
Ecco, effettivamente il Grande Fratello è quello, ma è anche ben altro!
Purtroppo una trasmissione trash messa in onda da ben 25 anni da Canale 5 e ispirata a un'analoga trasmissione olandese poi diffusasi in tutto il mondo ha preso il posto nell'immaginario collettivo di un personaggio immaginario di uno dei capolavori della fantascienza, il romanzo 1984 di George Orwell. 1984 è uno dei pilastri della fantascienza politica. Scritto nel 1948 (sì, lo so, l'avete notato), descrive un mondo che apparentemente è lontano dal nostro (sembra l'Unione Sovietica prima della caduta del muro di Berlino, con una spruzzata di nazismo), ma che centra in pieno il tema del controllo e della manipolazione della popolazione.
Scriviamo un po' di trama, che comunque è cosa nota.
Siamo nel 1984, più o meno. Perché più o meno? Perché definire una data non è semplice, ma ci arriviamo. Oggi fa un po' strano pensare a una storia di fantascienza che si svolge nel 1984, ma non bisogna dimenticare che il romanzo è stato scritto nel 1948.
Il pianeta, dopo una guerra atomica successiva alla seconda guerra mondiale è risultato suddiviso in 3 macrostati, l'Oceania, che malgrado il nome comprende le Americhe, il Regno Unito e l'Australua, l'Eurasia, che comprende l'ex Unione Sovietica e tutta l'Eutopa e l'Estasia che comprende il blocco Cina, Giapponee Corea. E l'Africa? Il continente africano è conteso dalle tre supernazioni.
In Oceania vice Winston Smith, il protagonista del romanzo, e noi impariamo a conoscere questo stato. In Oceania vige un regime socialista, in cui tutto è governato dal Partito. La popolazione è suddivisa nel Partito Interno, nel Partito Esterno e nei prolet, che sono la maggior parte della popolazione.
Il Partito controlla TUTTO. Nulla avviene che il Partito non voglia. E il Partito è a sua volta governato da una fantomatica figura, il Grande Fratello, il capo del Partito che tuttavia la maggior parte delle persone non ha mai visto.
Il Grande Fratello ti spia ovunque. Nelle case c'è un megaschermo nel quale ogni cittadino deve vedere e sentire quello che il Partito vuole che veda e senta e col quale il Partito può spiare la popolazione. Non esiste libero pensiero, la popolazione pensa quello che il Partito vuole. Il presente e soprattutto il passato sono ciò che il Partito vuole che siano. Non esiste più la storia, come non esistono più le notizie, perché tutta l'informazione è costantemente manipolata e modificata dal Partito in base a ciò che vuole che la gente creda in quel momento. Tanto che la storia può anche cambiare. Ad esempio l'Oceania è perennemente in guerra con uno degli altri due stati, l'Estasia o l'Eurasia ed è alleata con quello con cui non sta combattendo. Ma ogni tanto il nemico e l'alleato s'invertono e quindi tutti i libri di storia vengono cambiati in modo che non esista traccia della guerra precedente. Se oggi, ad esempio, l'Oceania è in guerra con l'Estasia, è stata in guerra con l'Estasia da sempre. Ecco perché, lo scrivevo prima, non è facile stabile in che anno si svolga il romanzo, perché nemmeno i protagonisti lo sanno con certezza.
Il protagonista, Winston Smith, cova in segreto un sentimento di odio nei confronti del Partito e del fantomatico Grande Fratello e un inevitabile desiderio di ribellione. E durante il romanzo scopriremo cosa farà per cercare la libertà.
Il romanzo si suddivide in tre parti. Nella prima ci viene sostanzialmente descritta la vita in Oceania e la vita di Winston. Nella seconda a Winston accade qualcosa che gli stravolgerà la vita e nella terza ne paga ne conseguenze. Non scrivo altro, perché se non l'avete mai letto, rischiamo degli spoiler.
1984 descrive una distopia estrema, dove il controllo della società raggiunge limiti estremi e quasi impensabili. E a una lettura superficiale potrebbe sembrare un mondo lontano anni luce dalla nostra realtà. Ma è realmente così?
Mi capita spesso, osservando le reazioni delle persone a delle notizie o degli eventi, di notare che la gente sembra non avere più la memoria del passato. Non dico la memoria dell'antica Grecia o dell'Impero Romano, ma la memoria di com'era il mondo anche solo qualche decennio fa. Vedo reazioni nell'opinione pubblica, spesso influenzate da politici, che chi fanno chiedere con stupore se certa gente non sia nata ieri.
Ecco che a una lettura più attenta il mondo di 1984 non risulta poi così diverso da quello di oggi. Il nostro è solamente infiocchettato e reso più appetibile. Se vogliamo essere estremi, è solamente più subdolo.
Noi non abbiamo il Grande Fratello che ci spia da ogni angolo e la psicopolizia che cerca di individuare tutte le possibili forme di eresia, noi da questo punto di vista siamo liberi o abbiamo l'illusione di esserlo. Eppure pensiamo negli ultimi anni al fenomeno della diffusione delle notizie false, le fake news, scientemente costruite e capillarmente distribuite, che tanto hanno influenzato l'opinione pubblica in moltissimi temi importantissimi. Un esempio banale? Circa un anno fa la mia auto ha deciso di passare a miglior vita e io ho acquistato una nuova auto, elettrica. Molte persone con cui ne ho parlato prima di fare l'acquisto mi hanno messo in guardia per via del pericolo di incendio. Perché? Tutte le statistiche dicono che le auto elettriche hanno un rischio di incendio inferiore alle termiche, eppure si è diffusa fra l'opinione pubblica la falsa informazione, veicolata dai social, che le auto elettriche prendano fuoco. E qualcuno che ha lavorato per diffondere questa informazione avrà ovviamente avuto degli interessi ben precisi.
Sempre per fare un altro esempio banale, vi sarà capitato di fare una ricerca in internet di un qualche prodotto, ad esempio un paio di scarpe o un libro e avrete notato che da quel momento si saranno moltiplicate le pubblicità che vi arrivano via social per farvi acquistare proprio quel prodotto o uno simile. Ciò che facciamo nel mondo virtuale assume sempre più rilevanza nella nostra vita, ma il mondo virtuale è controllabile molto più facilmente della nostra vita reale.
Ma torniamo al primo esempio. La nostra percezione della realtà e i nostri ricordi. E soprattutto i ricordi collettivi, la storia. Non è una banalità dire che la storia la scrivono i vincitori. La storia è il nostro passato, ma il passato serve per insegnarci qualcosa o per confermare quello che qualcuno vuole che pensiamo? E allora la cosa più semplice è manipolare quel passato al fine di renderlo quello che vogliamo. Non a caso in questo periodo particolare va alla grande il revisionismo storico. Un modo di rivedere il passato e riscriverlo a uso e consumo di una determinata ideologia politica. Così come sta vivendo un periodo difficile l'informazione. Troppo facile e banale mettere il bavaglio all'informazione libera. È molto più semplice creare un'informazione fasulla e funzionale alle idee che si vogliono diffondere fra la popolazione e veicolarla capillarmente tramite quel sistema di controllo delle masse che sono i social.
"Il problema, per essere più precisi, è un problema di istruzione. Si tratta di modellare le coscienze del gruppo direttivo e del più ampio gruppo esecutivo che gli sta immediatamente sotto. La coscienza delle masse ha solo bisogno di essere influenzata in modo negativo" scrive Emmanuel Goldstein in "Teoria e prassi del collettivismo oligarchico", pseudobiblion immaginato da Orwell.
E ancora...
"O'Brien sorrise debolmente. 'Tu non sei un metafisico, Winston' disse. 'Fino a questo momento non hai mai considerato cosa si intende per esistenza. La metto in un modo più chiaro. Il passato esiste concretamente nello spazio? C'è da qualche parte un luogo, un mondo di oggetti solidi dove il passato sta ancora accadendo?'
'No'
'Allora dov'è che il passato esiste? Sempre che esista.'
'Nei documenti. Viene scritto.'
'Nei documenti e...'
'Nella mente umana. Nei ricordi umani.'
'Nei ricordi. Molto bene. Noi, il Partito,controlliamo tutti i documenti e controlliamo tutti i ricordi. Quindi controlliamo il passato.'"
E infatti uno dei motti del Partito è: "chi controlla il passato controlla il fututo: chi controlla il presente controlla il passato."
Quindi sì, non siamo esattamente nel mondo di 1984, ma siamo così sicuri che il nostro mondo sia molto diverso?


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