Partiamo dai titoli di coda.
Perché proprio dai titoli di coda? Perché sì, dai, andiamo a rovescio.
In tutta la pellicola ci sono fondamentalmente tre personaggi, tutti femminili, Figlia (Clara Rugaard quando diventa una ragazza, per la maggior parte del film), Donna (Hilary Swank) e Madre, che è un robot. Eppure nei titoli di coda compare anche un certo Luke Hawker. Ma chi è?
E' il robot. E' l'attore che ne ha indossato il costume, ma che di fatto non vediamo mai in viso! Nella storia del cinema ci sono altri precedenti simili piuttosto famosi.
Comunque, curiosità a parte, parliamo un po' della trama, che è il trailer a spiegarcela bene. Anzi, a essere sinceri dopo aver visto il trailer mi sono chiesto se non ci avessero messo praticamente tutto il film, riassunto. Ma in realtà non è proprio così.
Siamo in un imprecisato futuro. L'umanità è stata presumibilmente sterminata o quasi dai robot e il mondo esterno è praticamente invivibile. Noi però il mondo esterno, almeno fino quasi alla fine, non lo vediamo, perché tutto il tempo siamo in un bunker sotterraneo.Qui si trova Madre, un robot che dispone di una notevole collezione di embrioni umani. Ne prende uno e tramite una macchina lo fa crescere e sviluppare e in 24 ore nasce Figlia, una bambina che il robot Madre si accinge ad accudire.
La vita di Figlia si svolge serena, ma solitaria e malinconica all'interno del bunker, con unica compagna il robot Madre che si occupa di lei, la nutre, la fa crescere e la istruisce. Le spiega anche che ci sono altri "fratellini" che lei farà nascere quando sarà il momento.
Tutto procede così finché Figlia diventa una ragazza e arriva nel bunker Donna. Donna viene dal mondo esterno, è ferita e ha bisogno di cure. Sarà proprio Donna a mettere, come si dice, la pulce nell'orecchio di Figlia. I robot non sono quello che Figlia crede (che poi ne conosce solo uno). I robot hanno sterminato gli esseri umani e anche Figlia deve scappare dalle "attenzioni" di Madre. E così tutti i punti di vista di Figlia cambiano.
Il film è stato prodotto con un budget ridotto e fa dell'arguzia e della trama, piuttosto che della spettacolarità, il suo punto forte. E sì, c'è ancora vita nel mondo della fantascienza. Non è facile fare oggi film di fantascienza originali e per di più parlando di robot in guerra con gli umani, genere abbastanza inflazionato che, verrebbe da pensare, ormai quello che aveva da dire l'ha detto. Poi l'originalità può anche essere quella che è, perché il tema è quello, però anche una trama non del tutto originale può essere resa bene o meno bene, a seconda della bravura del regista e di chi ha scritto la sceneggiatura. In questo caso la pellicola, di produzione australiana, ha pure un regista, Grant Sputore e uno sceneggiatore, Michael Lloyd Green che sono più o meno degli esordienti.
E quindi I am mother ha un'anima e ce l'ha eccome. Ma non solo. E' una pellicola che ambisce a fare quello che di solito fanno le storie di fantascienza (quella vecchia, quando gli effetti speciali erano ancora agli albori e non era su quelli che si puntava): far pensare. In questo caso il tema affrontato da I am mother è etico, ma è solo alla fine che si capisce dove vuole arrivare il regista.
Grant Sputore che, come scrivevo, con I am mother è al suo primo film, lascia in maniera abile e certosina all'interno della pellicola numerosi indizi che vanno a costruire quello che si capirà solo alla fine. Ci sono molti particolari che spiegano tutto, ma nello stesso tempo Sputore non indugia in spiegoni inutili. Non c'è un solo istante in cui qualcuno inizi a spiegare in favore di spettatore. Anche Donna quando avrebbe tutti i motivi per spiegare a Figlia la verità, facendo anche un favore a chi sta guardando il film, in realtà non lo fa, lasciando che sia lo spettatore a capire quello che deve capire. Poi una certa ambiguità di Donna è anche funzionale alla trama. Il film non si svolge in medias res, anzi, l'introduzione con la nascita o, per meglio dire, la creazione di Figlia ci viene fatta vedere tutta, ma non s'indugia mai con spiegazioni di troppo.
I am mother solleva anche un grandissimo tema etico. E che qui si parla di etica lo si capisce in un test di Figlia. Che poi è anche uno degli indizi. Madre si occupa dell'accudimento di Figlia in tutti i modi e sotto tutti gli aspetti, quindi anche dal punto di vista dell'istruzione. E così quando Madre dice a Figlia che deve superare un test, tutti ci aspettiamo che sia una sorta di esame scolastico, tipo una verifica di storia, di fisica, di chimica. E invece no. Sono una serie di domande etiche mirate a capire come si comporterebbe Figlia se dovesse compiere delle scelte importanti come ad esempio se fosse un medico e dovesse scegliere in una situazione estrema chi salvare. E sul momento la natura del test mi ha anche abbastanza lasciato perplesso, poi alla fine tutto avrà una spiegazione. E a proposito di spiegazione del finale, una mia ipotesi, la metto in fondo, ma prima avviso, perché contiene ovviamente spoiler.
I am mother ha probabilmente anche qualche piccolo difetto, è inevitabile che sia così, ma le qualità compensano abbondanemente le mancanze. Il budget è limitato, ma devo dire che la cosa non pesa particolarmente. Ve lo ricordate Moon? La storia era completamente diversa, ma anche quello si svolgeva completamente in un ambiente chiuso (là una stazione spaziale sulla Luna, qua un bunker) e Duncan Jones ci aveva insegnato che se l'idea è buona, la sceneggiatura è ben fatta, il regista conosce il suo mestiere e gli attori fanno la loro parte, la carenza di fondi alla fine conta poco. E dire che in Moon questa carenza si vedeva eccome, mentre qui non si percepisce. Va anche specificato che in Moon probabilmente il budget a disposizione era ancora più limitato e in più è stato fatto nel 2009, mentre I am mother è di dieci anni dopo, quindi la CGI è diventata più efficiente. A dir la verità i pochi scenari esterni, soprattutto la spiaggia col relitto della nave, sembrano un po' posticci, ma ci si può passare ampiamente sopra.
Per concludere, il giudizio è estremamente positivo e questa pellicola la consiglio sicuramente agli amanti del genere, ma anche ai non amanti della fantascienza e dei robot.
Se il film non l'avete ancora visto, la recensione per voi finite qui. NON proseguite oltre. Ci sentiremo quando l'avrete visto.
Se invece l'avete già visto e vi state interrogando sul finale, allora potete continuare a giocare con me a fare delle ipotesi. Ovviamente DA QUI IN POI CI SONO DEGLI SPOILER!
Ripeto, NON PROSEGUITE OLTRE se non avete ancora visto il film.
Quello che tutti ci siamo chiesti dopo la fine dell'ultima scena è: qual è il piano dei robot? Anzi, dell'intelligenza artificiale che sta dietro tutti i robot.
Innanzi tutto occorre guardare con attenzione i primi fotogrammi. Che non è sempre una cosa facile, perché all'inizio di un film non sappiamo bene cosa dobbiamo memorizzare. Siamo dentro un centro di ripopolamento. Gli umani sono TUTTI estinti e la storia inizia dal giorno dopo. Queste informazioni sono molto scientifiche e probabilmente è proprio l'intelligenza artificiale a comunicarcele, facendoci sapere che si parte dal giorno 1 dopo l'estinzione. Nel centro di ripopolamento di sono 63.000 embrioni umani. Il robot che poi chiameremo Madre viene assemblato e inizia i suo lavoro. Preleva un embrione femmina corrispondente al codice APX01. Perché Sputore ci dice tutte queste cose? Sono dettagli, ma se ce li dice, c'è un motivo. Inizia quindi la gestazione di APX01 dentro una macchina, che dura 24 ore. Malgrado venga data alla luce una sola bambina, il centro di ripopolamento è dotato di numerose culle e di numerosi letti. E anche questo è un indizio. Poi se si chiama "centro di ripopolamento"... A questo punto vediamo la neonata crescere, diventare una bambina e interrogarsi sul perché sia sola. Perché Madre non ha fatto nascere altri embrioni? "Verrà il momento" risponde seraficamente il robot. "Una madre deve prima imparare". Altro indizio importante.
Poi vediamo Figlia che ormai è diventata adulta. Prima, però, compare una scritta sullo schermo alla quale non abbiamo fatto caso o se l'abbiamo fatto, nessuno si è messo a fare i calcoli. I giorni dall'estinzione di massa sono 13.867. Che diviso 365 fa quasi 38 anni! Ma figlia non ha 38 anni, ne avrà 18, se li ha o comunque non più di 20!
Sputore ci ha ingannato, ci ha fatto pensare che la bambina APX01 che abbiamo visto nascere sia la Figlia che vediamo poi durante il film, ma non è così e solo se siamo abbastanza bravi a leggere i dettagli capiamo la verità. E infatti poco oltre metà film si scopre che c'è una bambina APX01, ma anche una bambina APX02, perché ci sono le registrazioni dei test. Mentre nell'achivio degli embrioni manca anche APX03! E sapppiamo anche che APX02 almeno un test non l'ha superato.
L'intelligenza artificiale ha capito che gli esseri umani erano destinati all'autodistruzione e ha quindi deciso di anticipare semplicemente i tempi, facendo morire tutti e creando un nuovo genere umano, in grado di sopravvivere a sé stesso. La madre che deve imparare non è il robot, che la bambina chiama madre, ma è la bambina stessa! Che sarà madre di tutti gli altri embrioni. Il robot non ha preso embrioni a caso, ma sempre una femmina.
C'è poi un altro particolare che lascia perplessi. Donna racconta a Figlia che ci sono degli umani che sono sopravvissuti in delle grotte sotterranee. Ma quando poi la coduce nel luogo in cui vive, le confessa di essere scappata dalle grotte, perché l'umanità sopravvissuta, causa l'esaurimento delle risorse, stava degenerando. Alla fine Figlia uccide Madre, nel senso che distrugge il robot che l'ha accudita, ma l'intelligenza artificiale resta, dato che controlla tutte le altre macchine e infatti si manifesta in un altro robot che rintraccia Donna e, anche se non lo sappiamo, probabilmente la uccide.
Ma come aveva fatto Donna ad arrivare al bunker? Come faceva a sapere che il bunker era lì e che c'era qualcuno dentro? Come mai i robot all'esterno non l'avevano fermata e si erano limitati a ferirla? Forse perché anche Donna faceva parte del piano di Madre! Un piano perfetto che alla fine riesce, dato che Figlia supererà anche l'ultimo test (che a un certo punto sembrano essere le sue reazioni all'arrivo di Donna) e sarà pronta per far nascere tutti gli altri embrioni e ridonare all'umanità, un'umanità migliore, il pianeta Terra.
Che è un tema etico mica da poco: il bene della collettività contro il bene del singolo. L'intelligenza artificiale, che è aemotiva (si dice?) non vuole sterminare il genere umano per prenderne il posto. Anzi, vuole un genere umano migliore. Ma dal nostro punto di vista il modo per raggiungere questo obiettivo è inaccettabile.
Qualche dubbio resta in merito a Donna. Le interpretazioni possono essere molte. È realmente un'umana sopravvissuta? Madre a un certo punto le fa delle domande come se volesse scoprire dove si trovano gli altri esseri umani. Oppure anche Donna fa parte del piano? Magari è APX01 o APX02. Noi sappiamo che almeno una bambina è stata eliminata da Madre, ma non sappiamo se siano state eliminate entrambe. Non sappiamo, per la verità neppure se Madre uccide Donna oppure no e se le due scene, la resa dei conti fra Madre e Figlia e quella fra Madre e Donna siano contemporanee o consecutive.
C'è anche la possibilità che questo finale aperto sia stato messo per fare un ipotetico sequel o addirittura una serie tv, anche se mi risulta che al momento non sia stato fatto nulla.
Comunque un film che offre così tanti spunti per pensare alle sue interpretazioni è un film più che riuscito!
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