Come sempre il nuovo romanzo della saga riparte esattamente dalla trama del romanzo precedente, ripendendo le macrotrame che ormai siamo abituati da tempo a seguire.
Da un lato abbiamo Rand, ormai pienamente consapevole del suo destino e del suo ruolo, che ha accettato ciò che è e che deve fare e che sta curando tutti i dettagli di Tarmon Gai'don, l'Ultima Battaglia che lo vedrà affrontare il Tenebroso. Rand ha ormai poco tempo a disposizione, ma tante cose da fare, per radunare un esercito compatto in grado di affrontare gli eserciti di Shaitan.
Abbiamo poi la mano sinistra e la mano destra del Drago Rinato, Mat e Perrin. Mentre il primo è impegnato nella costruzione delle armi da fuoco e in procinto di partire con Thom alla volta della torre degli Eelfin e degli Aelfin, cosa che accadrà solo a fine romanzo, Perrin finalmente cerca di trovare un equilibrio nel suo essere uomo e lupo e accetta il suo ruolo, smettendo di essere il ragazzino (il ragazzone, date le dimensioni...) frignone dei Fiumi Gemelli.
Il romanzo procede rapidamente, pur nella sua lunghezza, sistemando e preparando le varie trame per quella che sarà l'Ultima Battaglia dell'ultimo volume della lunghissima saga.
Ormai i personaggi sono tutti caratterizzati e, salvo qualche personaggio minore, fra le decine e decine di personaggi inventati dal duo Jordan-Sanderson, li conosciamo come compagni di vita. Eppure non mancano alcune naturali evoluzioni, come quella dello stesso Perrin, ma anche altri. Evoluzioni che non fanno che arricchire ulteriormente questa lunga saga.
Ugualmente alle evoluzioni dei personaggi, anche le varie, molteplici e intrecciate trame progrediscono. Sembra una cosa strana da dire, per una saga di ben 14 lunghi romanzi, ma, ora che si è giunti quasi alla fine, dispiace un po' che alcune sottotrame non siano state approfondite ulteriormente. Ma, veramente, se gli autori l'avessero fatto, la saga, già lunghissima, sarebbe diventata infinita.
Considerando che La Ruota del Tempo è una saga che descrive un continente in guerra e che si prepara alla battaglia finale, epocale e definitiva (fino alla prossima era) contro le forze del male, forse quello che è mancato in tutti questi romanzi (ma magari l'ultimo mi sorprenderà) sono proprio le battaglie. Non che manchino totalmente, ma considerando la macrotrama di fondo, il lettore se ne poteva aspettare di più. Questa volta, per la verità, qualcosa c'è, ma Jordan-Sanderson sono sempre molto morigerati nelle descrizioni dei combattimenti degli eserciti.
Una cosa che in questo romanzo, invece, non manca è l'epicità. Vengono descritte numerose scene epiche che verranno ricordate a lungo e che rendono queste quasi mille pagine particolarmente gradevoli.
È adesso via col gran finale!
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