martedì 29 novembre 2022

Code 8


 
Code 8 è un lungometraggio di fantascienza girato da Jeff Chan e sceneggiato da Chris Pare con protagonisti i fratelli Amell, ripreso da un cortrometraggio dello stesso regista e stesso sceneggiatore e con gli stessi attori girato qualche anno prima e che ha funzionato da trailer per raccogliere fondi per quella che sarebbe stata poi la pellicola definitiva. Una pellicola che a sua volta avrebbe dovuto dare il via a una serie TV. Che tutto sommato è un sistema anche piuttosto ingegnoso.
 
Ma quindi di cosa parla?

Siamo in un mondo molto simile al nostro, forse nel futuro. Esistono da sempre (o da quando non si è ben capito) delle persone dotate di poteri speciali, i Dotati. Queste persone sono state usate per riuscire a fare lavori che le persone normali non sarebbero riuscite a fare. Tuttavia col tempo i Dotati, da sempre mal visti dalla cittadinanza e dal governo di turno, sono passati in secondo piano, soppiantati dai robot.

Nel frattempo è iniziato un secondo sfruttamento dei Dotati, dato che si è scoperto che dal loro midollo spinale è possibile ricavare una potente droga, la psyke.

Connor Reed (Robbie Amell) è un Dotato in grado controllare i campi elettrici. E anche piuttosto potente. Connor lavora come manovale a chiamata ed è in cerca di soldi per curare la madre, anche lei Dotata e gravemente malata. Per questo incontra Marcus Sutcliffe (Greh Bryk), un boss del crimine, anch'egli ovviamente Dotato affiancato da Nia (Kyla Kane), una ragazza Dotata che pare la sua schiava e che è in grado di occuparsi della sua salute grazie ai suoi poteri. Entra quindi a far parte della squadra di Dotati (che qui sembra che tutti siano Dotati!!!) di Garrett Kilton (Stephen Amell, fratello di Robbie. L'attore, non il personaggio), impegnata in rapine.
Fra doppi giochi e piani che non vanno come ci si aspettava, la trama di Code 8 si evolverà verso un finale sempre più drammatico.

L'intera operazione, che mira alla serialità, sembra voler costruire una sorta di ambientazione simile a quella degli X-Men, anche se, per i mezzi in campo e stile sembra strizzare più un occhio alla serie TV Alphas, andata in onda in due stagioni nel 2011 e nel 2012, poi interrotta a causa del calo degli ascolti. Forse per caso il protagonista, interpretato da Robbie Amell, ha qualche somiglianza fisica con Cameron Hicks interpretato da Warren Cristie una decina di anni fa, anche se i poteri dei due personaggi sono profondamente diversi. Ma queste sono paturnie mie.
 
Complessivamente l'idea funziona, anche se ormai le persone coi poteri sono diventati un argomento un tantino inflazionato e la trama, pur non avendo nulla di trascendentale, risulta abbastanza solida. O, almeno, non troppo debole. Certo, si tratta di un'opera di puro intrattenimento, che non ha nulla di più e probabilmente non pretende di avere nulla di più e come tale va giudicata. E, se devo essere sincero, come tutta la situazione del protagonista tenda a peggiorare nel corso del film, devo dire che non è riuscita nemmeno male e alla fine ho anche empatizzato con lui.

Forse la scelta degli attori non è stata il massimo, ma occorre ricordare che tutta questa operazione aveva più l'obiettivo di creare una serie TV e non a caso l'ho paragonato più ad Alphas che alla serie di film degli X-Men. La scelta degli attori non è stata il massimo per il semplice motivo che nessuno di questi fornisce prestazioni degne di nota, né nessuno di questi ha il carisma per il grande cinema. Malgrado complessivamente mi stia anche simpatico, mi accorgo che questa è la seconda volta che scrivo queste cose in merito a Robbie Amell, dato che avevo già notato la sua mancanza del necessario carisma del protagonista in Arq.

Una pellicola con personaggi con superpoteri, che si guarda senza troppe pretese.

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