mercoledì 19 luglio 2023

Tyler Rake 2

 

Facciamo una premessa. Non stiamo parlando di cinema d'autore, ma di cinema di genere anzi, in questo, caso, di un genere particolare, il cosiddetto "cinema da menare" che, se vogliamo, per i puristi non è proprio il massimo. E, per di più, parliamo anche di un film prodotto da una società di streaming e distribuito solo in streaming. Un film, quindi, che al cinema non ci è nemmeno arrivato. Ebbene, detto questo, non resta che dire che Tyler Rake 2 è un grande film. Senza pretese, eh!

Già il primo capitolo era stato un ottimo lavoro e qui siamo rimasti sullo stesso livello. Magari leggermente sotto, ma siamo lì. Sempre fatte le dovute precisazioni.

In questa pellicola, così come in quella precedente, non c'è niente di più di un massiccio Chris Hemsworth che picchia o spara o fa entrambe le cose dall'inizio alla fine. E un po' le prende anche, ma sono di più quelle che prendono gli altri, quando si ha a che fare con Tyler Rake. Questo film non vuole essere niente di più, ma ci riesce bene.

Soprattutto se hai visto la prima pellicola e sai perché ha avuto successo, non ti aspetti niente di più di quello che Tyler Rake 2 ti propina.

Andiamo con la trama, va là.

Avevamo lasciato il supermercenario dal cuore tenero Tyler Rake che era precipitato, ferito a morte più e più volte, da un ponte su un fiume in India, in non ricordo quale città. O forse è il Bangladesh. Una cosa che avrebbe fatto morire chiunque, così come gli innumerevoli colpi che aveva preso. Lasciati i panni di Thor, adesso Chris Hemsworth interpreta un personaggio completamente umano, anche se deve aver mantenuto qualcosa della quasi invulnerabilità del dio nordico trasposto nei fumetti da Stan Lee. Una scena dopo i titoli di coda aveva fatto pensare che Tyler si fosse salvato. Forse. Anche perché chi aveva prodotto la pellicola si voleva lasciare le porte aperte per proseguire, in caso di successo.

Ebbene, dimenticate quella scena, perché gli autori sono poi andati in un'altra direzione. Tyler Rake, senza morire, ha galleggiato mezzo morto lungo il fiume, è stato ritrovato e alla fine soccorso dalla sua organizzazione di mercenari che, dopo averlo rattoppato, l'ha fatto tornare a casa, in prepensionamento o comunque in attesa di riprendersi.

Ma Tyler Rake tornerà presto in azione, perché uno sconosciuto, che poi è Idris Elba, lo contatta per conto dell'ex moglie, la quale gli chiede di andare a salvare la sorella e i due figli. Perché la cognata di Tyler ha sposato uno dei più grandi mafiosi della Georgia che ora è in prigione, insieme alla moglie. L'altro più grande mafioso della Georgia, che è il fratello, lo vuole andare a recuperare, ma le due missioni, quella di Tyler e quella del mafioso, non possono certo andare a braccetto. Ad aiutare Tyler ovviamente ci sarà la solita squadra, della quale l'alleato principale è la fidata amica Nik Kahn (una Golshifteh Farahani che a tratti continua ad assomigliare ad Ambra Angiolini).

Più o meno la trama è questa e dentro questo contesto Chris Hemsworth ci ricorda che sì, possiede anche una vena comica che fra l'altro gli riesce molto bene, ma dopo l'abuso di comicità di Thor: Love and Thunder, lui è un attore perfetto per il cinema da menare. E con quella fisicità le scene d'azione riescono eccome.

 

Più o meno questa è l'espressione di Chris Hemsworth per buona parte della durata del film

Per la verità questa volta la trama è anche piuttosto debole, banale e lineare. Non che prima fosse particolarmente elaborata, ma questa volta lo è ancora meno. Ci sono i cattivi, che sono proprio cattivi e spietati. Ci sono i "buoni", che sarebbero mercenari (e nella realtà sappiamo che i mercernari non sono proprio degli stinchi di santo, come abbiamo visto nella guerra in Ucraina, ma accettiamo, con la sospensione dell'incredulità, questa figura del mercenario ideale che ci propone Netflix). Ci sono tantissime persone che muoiono, perché alla fine, per salvare 3 persone, si compie una strage. Ci sono avversari che vengono gettati addosso a Tyler Rake e anche ad Ambra Angiolini letteralmente a secchiate, giusto per venire massacrati. Ci sono tanti effetti speciali. E anche in questo caso c'è un finto piano sequenza che tutto sommato riesce bene. Sam Hargrave, regista di entrambi gli episodi, sembra cavarsela che questo genere di pellicole (non a caso ha un passato da stuntman e in molti film del Marvel Cinematic Universe si è occupato del coordinamento di tutti gli stuntman impiegati.

Tyler Rake e Ambra Angiolini
 

E dato che quelli di Netflix, piattaforma nata con le serie, sanno benissimo che la serialità al giorno d'oggi funziona eccome, hanno intuito che Tyler Rake ha ancora delle potenzialità e quindi ci hanno fatto capire che il passaggio dal sequel a una serie (di episodi da serie TV o di lungometraggi è tutto da vedere) è sicuramente nei piani dell'azienda californiana.

Il finale lascia quindi intendere che vedremo ancora Tyler Rake, che si è preoccupato di avere sempre Ambra Angiolini al suo fianco, continuare a massacrare i cattivi di turno.

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