Dunque...
Non è facile trovare un modo per iniziare a commentare questo film.
Nel 2008 usciva nelle sale un anomalo monster movie, Cloverfield, girato come se fosse un video ritrovato (found footage). Un film che non aggiungeva nulla alla trama trita e ritrita del mostro gigantesco che attacca una grande città, ma che risultava originale per come era stato girato. E con un trailer accattivante.
E quando una cosa funziona bisogna sfruttarla. Solo che J. J. Abrams non ha proprio battuto il chiodo finché era caldo, dato che il secondo film, 10 Cloverfield Lane è uscito solo nel 2016!
Ma fu un nuovo colpaccio! Perché questo secondo film, molto psicologico, riusciva ancora a volta a essere originale.
E così siamo arrivati a The Cloverfield Paradox, che è del 2018, ma io l'ho visto solo adesso e, devo essere sincero, gli altri due film me li ero anche un po' dimenticati.
Questa volta siamo in puro film spaziale. Spaziale? Quindi il mostro era un alieno! Ci arriviamo. Ma già di era capito nel secondo film, anche se I collegamenti fra il primo e il secondo risultavano molto dubbi.
La Terra è sull'orlo del collasso energetico (davvero? Negli altri due film non me n'ero reso conto) e le nazioni hanno progettato una stazione spaziale dentro la quale si dovrà avviare un gigantesco acceleratore di particelle che, se funzionerà, garantirà energia infinita. E se non funzionerà? Quello è il problema e infatti gli scienziati sono bloccati da quasi 2 anni sulla stazione. Che poi potevano anche essere sostituiti da altri, non si capisce perché siano rimasti loro.
Comunque quando stanno per avviare per l'ennesima volta l'acceleratore uno di loro ascolta un'intervista fatta sulla Terra in cui un sedicente esperto parla del Paradosso di Cloverfield e dei rischi dell'operazione che potrebbe aprire un varco all'arrivo di non ben definiti "mostri" o "demoni". Ecco, mi sono detto, va a finire che questo film è collegato a Cloverfield!
Senza farla lunga, come viene detto anche nel trailer, l'esperimento funziona a metà e la stazione spaziale viene sbalzata in un'altra dimensione. Che è fondamentalmente il motivo per cui ho voluto vedere questa pellicola. E, devo essere sincero, fin qui funziona. Ha un po' l'aspetto del B-movie, ma funziona. Ma solo fino qui.
Perché nella nuova dimensione, che dovrebbe essere uguale alla nostra, solo con qualche lieve differenza, succedono cose strane, molto strane. Intanto abbiamo imparato che se c'è qualcosa che non riusciamo più a trovare, probabilmente è dentro al russo! Poi che dentro ai muri potrebbero esserci delle persone (no, il romanzo Gli uomini nei muri di William Tenn non c'entra nulla). E infine che bisogna sempre dare ascolto a quello che tenta di comunicarci un braccio mozzato. Insomma, a un certo punto il regista ha creduto di dirigere il sequel di Punto di non ritorno e si è fatto un po' prendere. E poi alla fine cosa c'entrino i mostri che invadono la terra non risulta poi così chiaro, ma temo che qui di credibile ci sia molto poco. Anche perché poi questa fonte di energia infinita, dopo anni trascorsi a fare fisica alle superiori e all'università, mi lascia alquanto perplesso. E ancora una volta andiamo a caso, come quando uno dei personaggi dice al tedesco: "hai distrutto il bosone di Higgs". Ma dai!
Va bene, alla fine il collegamento fra i tre film è molto debole e lo accettiamo così. La trama prende le strade che vuole, perché chi l'ha scritta probabilmente voleva scrivere proprio quelle cose lì. E anche questo lo accettiamo così. Ma qui, tolta una premessa interessante, ci sono proprio delle cose che succedono a caso. Sensa slcun senso. E con degli attori che non sembrano essere sempre in parte.
Consigliato?
Insomma...
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