martedì 15 dicembre 2020

E' già ieri


Era il 1993 quando usciva nei cinema Ricomincio da capo, commedia fantastica scritta e diretta da Harold Ramis (il dott. Egon Spengler di Ghotbusters) e interpretata da Bill Murray (il dott. Peter Venkman di Ghostbusters) e Andie MacDowell, da un soggetto di Danny Rubin, dove uno scorbutico meteorologo rimaneva bloccato in un loop temporale che lo costringeva a ripetere all'infinito la stessa giornata. Costato ai tempi oltre 16 milioni di dollari, ne incassò al botteghino più di 70, ma soprattutto divenne negli anni una pellicola cult, citata e ripresa da innumerevoli altri autori. Solo questo blog sono stati recensiti Auguri per la tua morte (che fra l'altro cita proprio Ricomincio da capo), Ancora auguri per la tua morte, Arq, Edge of tomorrow e mettiamoci pure il complesso Triangle, che in vario modo hanno utilizzato più o meno e con espedienti vari lo stesso tema.
A riprendere la pellicola di Ramis ci ha provato anche Giulio Manfredonia undici anni dopo, il quale, nel remake italiano della pellicola, ha affidato la parte che fu di Bill Murray ad Antonio Albanese.
La trama non è esattamente la stessa, anche se il giochino è sempre uguale.
Filippo Fontana è un famoso conduttore televisivo di trasmissioni di zoologia. Ma è anche una pessima persona, un arrogante che disprezza tutto ciò che lo circonda.
La produzione, proprio per punire le sue intemperanze, decide di spedirlo in una piccola isola delle Canarie per fare un servizio su uno stormo di cicogne che stranamente ha nidificato nell'isola spagnola. Al secondo giorno sull'isola il lavoro di Filippo è già terminato, ma una forte mareggiata gli impedisce di raggiungere l'aeroporto di Tenerife e tornare a casa, costringendolo quindi a rimanere una seconda notte in quel luogo lontano dalle grandi mete turistiche.
Sarebbe solo una piccola seccatura, peccato che la mattina seguente Filippo si trovi a ripetere esattamente la stessa giornata e sarà così per parecchio tempo.
Si tratta di un film molto vecchio, peraltro remake di una pellicola ancora più vecchia, ma mi fermo qui, perché gli spoiler sono sempre odiosi.
E' già ieri è una buona pellicola?
Certo che sì, anche perché è ottima anche la base da cui Manfredonia parte e comunque il regista italiano ci mette del suo, come ci mette del suo anche Antonio Albanese.
Le opportunità fornite dalla possibilità di far ripetere a un personaggio la stessa giornata sono innumerevoli e permettono alla sceneggiatura di svilupparne ampiamente le varie sfaccettature caratteriali. Perché nella maggior parte dei film di questo tipo (vabbé, fra le già citate pellicole, lasciamo da parte Arq e Triangle che sono un po' particolari e probabilmente hanno altri obiettivi), alla fine vediamo un protagonista che è una persona che possiede innumerevoli difetti che trasformarsi lentamente. Ripetere all'infinito la stessa giornata all'inizio sembra un incubo, poi un'opportunità per fare diversamente ciò che è già stato fatto e alla fine un'occasione per meditare sulla propria vita e capire cosa si è sbagliato, per crescere e diventare una persona diversa, una persona migliore. Non fa quindi eccezione E' già ieri, pellicola che sfrutta la particolare comicità di Antonio Albanese, ma non si discosta dal modello di Ramis del 1993.
Manfredonia ci fa conoscere alcuni personaggi che, come nella vita del protagonista, inizialmente sono delle comparse, poi, pur ripetendo sempre le stesse cose, diventano sempre di più degli amici, magari inconsapevoli, dato che per loro è sempre la prima volta che vedono Filippo, mentre per Filippo ormai sa tutto della loro vita e delle loro abitudini e, per uno di questi, anche della sua morte.
Così come nell'originale di Ramis, non manca una non facile storia d'amore con un'abitante dell'isola, in un qualche misterioso modo collegata alla perenne ripetizione della giornata.
E' già ieri è un film che, così come l'originale, fa divertire, ma anche pensare. Certo, l'originalità manca del tutto, ma si tratta di un remake, non ci si poteva aspettare altro. 

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