venerdì 29 novembre 2024

Old


Non è trascorso molto tempo da quando recensivo un altro film di M. Night Shyamalan, Bussano alla porta, un film con buone idee, ma solo parzialmente riuscito. Molto poco riuscito.

Questa volta le buone idee di Shyamalan non sono tutte farina del suo sacco, dato che la pellicola è tratta dal romanzo a fumetti Castello di sabbia, ma Shyamalan si è occupato della trasposizione cinematografica e della sceneggiatura, mettendoci comunque del suo.

Una breve trama, poi andiamo ai commenti. Tanto quello che scrivo qui lo potete vedere anche nei trailer disponibili in rete.

Guy (Gael García Bernal) e Prisca (Vicky Krieps) sono due coniugi con due figli, Maddox (Alexa Swinton) di 11 anni e Trent (Nolan River) di 6. Guy e Prisca stanno per separarsi, ma non sanno come dirlo ai figli e hanno deciso di fare un'ultima vacanza di famiglia in un resort in un'isola tropicale.
Il direttore del resort suggerisce alla famiglia e a pochi altri ospiti di trascorrere una giornata in un'esclusiva spiaggia isolata dell'isola immersa in una riserva naturale e i quattro vengono accompagnati da una navetta della struttura. Qui conoscono gli altri ospiti che hanno avuto il privilegio di vedere la spiaggia: Charles (Rufus Sewell), la moglie Chrystal (Abbey Lee), la madre Agnes (Kathleen Chalfant) e la figlia di 6 anni Kara (Kyle Bailey); Jarin (Ken Leung) e la moglie Patricia (Nikki Amuka-Bird) e il rapper Mid-Size Sedan (Aroon Pierre).

Tutto paradisiaco? Sì, certo, solo che la spiaggia ha un problema. Il gruppo di turisti si accorge ben presto che lì il tempo scorre molto velocemente e sembra impossibile andarsene, dato che chi ripercorre a ritroso l'unico sentiero di accesso viene colto da un terribile e irresistibile mal di testa e torna indietro per poi svenire.

Basta mi fermo, se volete sapere di più, guardatevi il film!

Funziona?

Dipende. Un po' come capita sempre, quando si ha a che fare con le pellicole di Shyamalan.
 
Funziona perché, soprattutto se non avessi visto il trailer e non sapessi già, più o meno, cosa sta accadendo, fino a un certo punto del film ci si sente straniati, perché la situazione pare inspiegabile. Poi, va detto, fin dall'inizio, quando il gruppo arriva nella spiaggia e anzi, già quando arriva nel resort, si riesce a palpare una strana e inquietante atmosfera. Perché sì, quel resort paradisiaco e a buon mercato non regge tanto e poi la spiaggia... Tutto troppo bello e perfetto per essere vero. E poi Shyamalan infila qua e là degli elementi che ci mettono la pulce nell'orecchio più e più volte, facendoci capire che qui di paradisiaco c'è ben poco.

Quindi, M. Night, 1 a 0 per te, le atmosfere sono veramente perfette.

Poi c'è da dire che quando s'inizia a capire cosa sta avvenendo (più o meno, diciamo che si sta capendo che i personaggi invecchiano, poi tutto quello che sta attorno lo si capirà alla fine), inevitabilmente la pellicola perde una parte del mistero, ma il ritmo rimane piuttosto buono. Peccato che alcuni espedienti siano un po' tirati per i capelli (come spesso capita con Shyamalan) e soprattutto le reazioni di alcuni personaggi non siano del tutto convincenti. Anche se è difficile dire come reagirebbe una persona in una situazione irreale come quella. Ecco, se da un lato sono probabilmente ben gestiti i comportamenti dei bambini, che nel giro di poche ore si trovano a essere prima adolescenti, poi adulti (non è uno spoiler, è tutto nel trailer!), risultano poco credibili gli adulti, che vedono i propri figli crescere in poche ore di anni e anni e quasi non se ne rendono conto! E poi Shyamalan fa un po' il furbo, perché per allungare un po' lo stupore, quando un personaggio palesemente cresciuto viene visto da un adulto che ci rimane di stucco, lui non ce lo fa vedere. Peccato che si sia capito comunque tutto, quindi questo espediente alla fine non sembra avre un valido perché.

Alla fine questa pellicola, praticamente come tutte quelle di Shyamalan, risulta un film imperfetto, un film che ti fa arrabbiare proprio perché e imperfetto, ma allo stesso tempo un film che non ti dispiace di aver visto, perché poi in fondo, ci riconosci dentro lo stile tipico del regista e, ancora un volta, ammetti che sia riuscito a inquietarti.

Nessun commento:

Posta un commento

Powered By Blogger