Come accade sempre in questa saga, anche per questo nuovo romanzo, il quinto, la narrazione degli eventi riprende esattamente da dove si era fermata la precedente, anche se in questo caso cambiano le linee narrative. Rimane ovviamente la linea narrativa di Rand che, anzi, in questo romanzo trova parecchio spazio, cosa non scontata nei romanzi precedenti, malgrado Rand sia il protagonista principale. Continuano le vicende del Drago Rinato nel Deserto Aiel. Ora che Rand è diventato il capo degli Aiel, deve imparare a gestirli, oltre che affrontare i ribelli guidati da Couladin. Proprio questi inizieranno a marciare verso le Terre Bagnate, ossia i territori civili come vengono chiamati dagli stessi Aiel.
Se grande spazio viene lasciato finalmente a Rand, va detto che restano un po' in ombra gli altri personaggi ormai noti che lo accompagnano, con l'eccezione di...
Aviendha della quale non si può dire nulla senza rischiare spoiler, ma ormai il lettore dovrebbe aver capito tutto e Mat, che, pur risultato sempre indissolubilmente legato a Rand e sempre riluttante, finalmente diventa protagonista ed eroico suo malgrado. Un po' di spazio viene lasciato anche, ma solo a tratti, a Moiraine. Va detto che ormai il numero di personaggi ha raggiunto valori importanti e risulterebbe difficile trattarli tutti allo stesso modo. Inevitabile, in questo caso, concentrarsi su Rand, personaggio che sta avendo l'evoluzione più importante.
Ormai, infatti, non resta più nulla del timido pastore dei Fiumi Gemelli, ma vediamo un personaggio sempre più forte, sia nell'uso dei poteri, coi quali sta diventando una specie di bomba atomica, sia nel carattere. E i cambiamenti lo rendono sicuramente più interessante, candidandolo a diventare uno dei più grandi eroi dell'intera letteratura fantasy. Almeno di quella che ho letto io, ma da quello che si trova in Internet, quest'opinione è condivisa anche da altri.
Non meno rilevante, anche se meno palese, è la trasformazione di Mat che, anche se non lo vuole, sembra sempre più destinato a diventare un grande condottiero. Sono sicuro che nei prossimi romanzi ne vedremo delle belle con Mat. O almeno lo spero.
La seconda linea narrativa, anche come capitoli a essa dedicati, è quella di Elayne e Nynaeve, che, sempre accompagnate da Thom e Juilin, continuano il loro viaggio attraverso il continente. Ora che sanno cos'è successo alla Torre Bianca, sono alla ricerca delle Aes Sedai ribelli. Si aggiungono al gruppetto, durante questo romanzo, altri personaggi, come Birgitte, un'eroina del passato conosciuta dalle due Ammesse nel mondo dei sogni, il Tel'aran'rhiod, e poi giunta nel mondo reale e il rude soldato Shieranese Uno. Rivediamo anche un altro soldato dello Shienar, Masema, qui veste piuttosto... "diversa".
La terza linea narrativa, solamente accennata nel romanzo precendente e, comunque, minore in questo romanzo, è quella di Min, Siuan e Leane. L'ex Amyrlin Seat e la Custode degli Annali sono ormai state quietate e accompagnate da Min tramano vendetta contro la Torre Bianca e la nuova Amyrlin Seat Elaida.
In tutte e tre le linee narrative vediamo come l'intero continente sia ormai in subbuglio.. Le guerre e le ribellioni sono sorte praticamente ovunque e dove non ci sono, le hanno portate gli Aiel fedeli a Couladin.
Stranamente non vediamo, nemmeno in un capitolo, la linea narrativa di Perrin a Faile che, invece, furono tra i principali protagonisti del romanzo precedente. E' la prima volta che uno dei tre personaggi principali non compare in un intero romanzo.
Jordan non sbaglia la quinta e anche questo volume si rivela un'ottimo romanzo. E' opinione di molti lettori che la saga a un certo punto perda un po' di mordente, ma per fortuna ciò non è ancora accaduto. I fuochi del cielo è un romanzo totalmente avvincente e a tratti veramente epico. Mi hanno fatto storcere il naso solamente alcuni dei capitoli dedicati a Elayne e Nynaeve, dove i puerili screzi fra le due donne mi sono sembrati ripetitivi e francamente non necessari.
Anche in questo caso, per onestà, non ometto di scrivere qualche critica.
Finalmente non vediamo più le orde di Trolloc che vengono gettate a secchiate contro i protagonisti. Jordan deve essersi accorto che il giochino non poteve più funzionare. Anche perché ormai abbiamo visto Rand distruggerne decine e decine con l'uso del potere. Ciò che invece non si coglie o, almeno, sono stato io a non coglierla, è la minaccia costituita dagli Aiel ribelli. Sembra che Rand abbia il controllo di tutti i clan degli Aiel e gli unici che gli si oppongono sono gli Shaido guidati da Couladin, la cui fila si sono ingrossate dall'arrivo di qualche Aiel che non crede in Rand. Detta così sembrerebbe che gli Aiel di Rand siano in grado di annientare gli Shaido e per di più, quando li affrontano, sono affiancati da eserciti di Cairhien e Tear. Eppure la battaglia è campale, gli Shaido si rivelano un osso duro e, seppur sconfitti, i sopravvissuti riescono a scappare e si presume che torneranno. Quindi o gli Shaido sono di gran lunga il clan più corposo di tutti gli Aiel (tipo la metà di tutti gli Aiel?) oppure coloro che non credono in Rand sono parecchi. Probabilmente la verità è la seconda, ma Jordan non è stato troppo bravo a descrivercelo. Anche perché Couladin si crede lui stesso il Car'a'carn (colui che viene con l'alba, come gli Aiel chiamano il Drago Rinato) e quindi questo scontro avrebbe potuto essere gestito meglio.
Un'altra pecca è il fatto che la "battaglia campale" venga solo parzialmente descritta. Sappiamo ciò che ha fatto Rand (costretto però a stare ai margini utilizzando solo l'Unico Potere "da lontano") e leggiamo dell'episodio di Mat (che però è ottimamente descritto), ma una descrizione un po' più ampia della battaglia ci stava. Non mi disturbano le insistenti descrizioni di tutti i dettagli degli abiti femminili come invece accade per altri lettori, ma in un fantasy classico ed eroico, mi aspetto che le più grandi battaglie vengano descritte!
In compenso lo scontro finale fra un incazzatissimo Rand e il pericoloso Reietto Rahvin entusiasma. E poi il Fuoco Malefico è di una potenza devastante!
Attenzione che ci sono anche delle morti (o apparenti morti) eccellenti...
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