lunedì 5 novembre 2018

Mistero alle Bermuda

Spieghiamo subito cosa ci fa qui questo filmetto, che già dalla copertina si capisce che è poca roba.
In Internet gode di una certa popolarità il film del 2009 Triangle di Christopher Smith, pellicola fantascientifica dedicata ai viaggi nel tempo e, trattandosi di un argomento spesso presente in questo blog, ho cercato di recuperalo. Il problema è che io sono un tipo molto distratto e così, pensando di recuperare Triangle di Christopher Smith, mi sono imbattuto in Mistero alle Bermuda di Lewis Teague del 2001, pellicola il cui titolo originale è The Triangle e ci sono cascato.
Fin da quand'ero un bambino ho sempre sentito parlare di questo famigerato Triangolo delle Bermuda, una porzione dell'Oceano Atlantico a forma di triangolo ai cui vertici stanno il sud della Florida, l'isola di Porto Rico e, appunto, l'arcipelago delle Bermuda all'interno del quale si sono o si sarebbero verificate misteriose sparizioni di navi e aerei.
E' una stronzata?
Sì, è una stronzata. In realtà quella è una zona molta trafficata sia per quanto riguarda il traffico aereo, sia per il traffico navale e il numero sparizioni (cioè navi che sono affondate o aerei che sono precipitati, gli ultimi eventi dei quali, fra l'altro, avvenuti nel dopoguerra e poi più nulla) è esattamente in linea con quello di altre zone analoghe del pianeta.
Il problema è che un certo Charles Berlitz nel 1974 scrisse un libro (Bermuda, il triangolo maledetto) nel quale imputò tali avvenimenti a fenomeni paranormali di varia natura. Berlitz è uno che un paio di anni dopo scrisse anche un libro sul mistero di Atlantide e altre menate varie negli anni successivi. Era uno scrittore, non uno studioso, ma aveva capito che i suoi libri di fantasia avrebbero avuto molto più successo se li avesse pubblicati facendo pensare che trattassero eventi veri. Non a caso un certo Larry Kusche appena un anno dopo pubblicò The Bermuda Triangle Mystery: Solved, un libro molto più scientifico di quello di Berlitz nel quale spiegò chiaramente che non esisteva alcun triangolo maledetto, molte delle "sparizioni" elencate e descritte da Berlitz erano avvenute altrove e anche nei casi veramente avvenuti nel cosiddetto Triangolo delle Bermuda i fatti erano stati manipolati per ottenere un alone di mistero anche quando il mistero non c'era!
Il libro di Berlitz, pur contenendo innumerevoli sciocchezze per di più sbugiardate appena un anno dopo, ebbe un successo enorme, tanto che in tutto il mondo si iniziò a parlare del Triangolo delle Bermuda e nacquero le teorie più assurde e farlocche, tanto che ancora oggi se ne parla. Anzi, probabilmente sono di più quelli che pensano che effettivamente nel Triangolo delle Bermuda siano successe cose strane di quelli che sanno che è tutta un'invenzione, una fake. E' incredibile come un libro contenente notizie false sia riuscito a creare una leggenda mondiale così duratura e prolifica. La cosa non dovrebbe stupirci, dato che in Italia le fake news hanno portato addirittura al Governo della nazione due partiti che nelle fake news sguazzano da anni utilizzandole a piacimento per demolire gli avversari e creare consenso attorno a loro.
Comunque, posto e appurato che il Triangolo delle Bermuda e i suoi misteri sono una stronzata, se ci limitiamo a considerare la cosa come una finzione e l'accettiamo come tale, effettivamente si tratta di una finzione affascinante. Dalla fine degli anni settanta a oggi sono stati prodotti innumerevoli film che si sono occupati del Triangolo delle Bermuda, utilizzandolo come argomento principale o semplicemente citandolo. Nella pagina dedicata su Wikipedia, ad esempio, sono citate oltre venti opere cinematografiche incentrate sul Triangolo. Non credo che esistano tante altre "leggende" recenti che possano vantare un simile seguito!
Perché questo pippone?
Perché alla fine il Triangolo ha fregato anche me, dato che mi ha fatto vedere un film diverso da quello che volevo vedere.
Ma di Mistero alle Bermuda ne vogliamo scrivere o no?
Stuart (Luke Perry, quello di Beverly Hills 90210, celebre serie TV che spopolò fra gli adolescenti alla fine degli anni '90) ha organizzato una vacanza in barca coi suoi due grandi amici, Tommy (Dan Cortese), un avvocato iperimpegnato e Gus (David Hewlett), un ragazzo da sempre affetto da problemi cardiaci. Alla gita partecipa anche Julia (Polly Shannon), la ragazza di Stuart, anche se gli altri due amici sono stati informati solo all'ultimo della sua presenza. Stuart finge di essere pieno di soldi, ma in realtà qualcosa deve essergli andato storto, dato che non ha un becco di un quattrino e gli hanno pure bloccato la carta di credito. Per questo gli risulterà impossibile noleggiare la barca prenotata e dovrà ripiegare sul catorcio capitanato da Louis (Dorian Harewood) accompagnato dal secondo in comando meno credibile di sempre, Charlotte (Olivia D'Abo).
Dove si dovrà fare questa gita in barca?
Dai, è facile: ovviamente nel Triangolo delle Bermuda.
Non sto spoilerando, tutto questo è all'inizio del film.
Qualche altro dettaglio.
Tommy già da un po' di tempo fa uno strano sogno nel quale si trova all'interno di una lussuosa nave da crociera abbandonata. Arrivato alla porta della stanza 116 vede una donna che non conosce che cerca di avvertirlo di qualcosa. Gus, invece, proprio prima di ricevere l'invito di Stuart si sta informando sulle misteriose sparizioni del Triangolo delle Bermuda e in particolare della scomparsa della nave Queen of Scots prima della seconda guerra mondiale. Ma pensa un po'.
Arrivati all'isola di San Sebastian nell'arcipelago delle Bermuda Tommy e Gus si perdono in maniera imbarazzante nel paese (che avrà quattro strade) e finiscono casualmente in una casa all'interno della quale si svolge un rito voodoo (tanto per non farsi mancare nulla) nel quale si sta evocando Bakalù (che nella realtà non mi pare esista). Gus riesce anche a farsi una foto di nascosto con le persone coinvolte nel rituale, ma nella foto si vede solo la sua immagine.
Insomma, per farla breve, i sei sfigati, dopo aver attraversato una misteriosa nebbia giallognola si troveranno alla deriva, con i motori in avaria, radio e gps che non funzionano e con davanti a loro la Queen of Scots abbandonata e anch'essa alla deriva.
I misteri, seppur presunti, del Triangolo delle Bermuda sono stati trattati al cinema a volte in maniera riuscita, a volte meno e a volte in maniera pessima. Purtroppo Mistero alle Bermuda si piazza tranquillamente in quest'ultima categoria.
Da qui in poi ci sono degli spoiler. Ma chi se ne frega, questa cagata mi sa che l'ho vista solo io!
La pellicola, infatti, si rivela una sorta di Shining (sperando che King e Kubrik non se ne abbiano a male) in cui l'albergo è sostituito dalla nave da crociera, la stanza 237 è sostituita dalla 116 e il mitico Jack Torrance interpretato dal grandissimo e iconico Jack Nicholson è indegnamente sostituito dallo Stuart del poco ispirato Luke Perry. Perché la storia è esattamente quella!
Dirò, anzi, scriverò di più. Ci sono anche un paio di momenti, forse qualcuno di più, che funzionano pure e le singole scene, se estrapolate dal film, sono fatte bene.
Peccato che nel complesso la trama sia talmente piena di buchi logici che, di buco in buco, si finisca in una voragine senza senso. Perché se viviamo in un mondo in cui quello che ha scritto Berlitz è vero, in quella porzione di Oceano Atlantico non dovrebbe andarci nessuno, meno che meno una piccola barca scalcagnata che fatica persino a mettersi in moto, eppure ci vanno! Vabbè, dai, è l'espediente del film, si chiama sospensione dell'incredulità, come quando in un corridoio buio e minaccioso un personaggio va in una direzione e uno in un'altra, separandosi (a pensarci bene nel film succede anche questo!). Ma in realtà non è nemmeno quello! Perché purtroppo Teague ha voluto metterci un po' troppa roba e alla fine deve aver fatto un po' di confusione. Tommy fa i suoi strani sogni prima di entrare nel Triangolo e prima di sapere che Stuart lo inviterà nella sfortunata gita in barca. Quindi il film avrebbe potuto svolgersi anche altrove!
E poi c'è anche la gestione di questi sogni che Teague fa proprio coi piedi.
Quando Tommy vede Charlotte la riconosce immediatamente, per averla vista in sogno, ma lei sembra non riconoscerlo. Poi le dice anche di averla sognata, raccontandole il sogno, ma lei niente. E invece quando sono entrambi dentro la Queen of Scots fanno lo stesso sogno, ma un po' modificato e con protagonista anche Gus (fra l'altro si tratta di un sogno che non ha nessun significato, se non quello di far trovare Gus, che comunque è già morto, situazione cui si poteva arrivare anche senza l'espediente del sogno). Qui lei gli dice che non solo ha fatto lo stesso sogno, ma che li faceva anche prima. Ma perché cazzo non l'aveva detto prima? Forse perché Teague ci ha pensato quando ormai il film l'aveva in parte già girato e non voleva rifare delle scene già buone?
Anche il rito voodoo e l'evocazione di Bakalù ha poco significato. Accettando la banalità, tutto ciò che accade potrebbe essere causato dalla maledizione lanciata da coloro che stavano officiando il rito. Come spiega Charlotte a Tommy, Bakalù è uno spirito malvagio che vuole mettere gli amici l'uno contro l'altro. Ma allora, Teague, se vuoi utilizzare questo espediente di trama, perché metterci dentro anche il Triangolo delle Bermuda? E perché anche i sogni?
Insomma, le premesse sono talmente deboli che Teague ne mette tre diverse per generare l'unica e piuttosto semplice trama del film. Comunque un film horror lo si può fare anche premesse deboli. Anzi, se proprio vogliamo fare i pignoli, spesso i film horror partono proprio da dei prologhi poco credibili, ma può andar bene ugualmente, se poi il tutto ha un senso. Qui di misteri ce ne sono diversi, ma sono tutti destinati a rimanere tali, perché Teague non sceglie quale di questi deve essere il motore della trama.
Ah, dimenticavo, ci sono anche i viaggi nel tempo. Vuoi non mettere i viaggi nel tempo? Quando Tommy e Charlotte scappano sul gommone e vengono ritrovati, una voce fuori campo che dovrebbe essere un giornalista radio o TV spiega che la loro barcarola non era scomparsa da un giorno, ma da 4 anni. Peccato che anche questo dettaglio non abbia alcun significato ai fini della trama che si rivela solo, come già scritto, una versione nautica e dei poveri di Shining, con una spruzzata di Punto di non ritorno, con la nave Queen of Scorts intrisa di malvagità così come l'astronave Event Horizon del film fantascientifico del 1997 di Paul Anderson.
Fosse almeno recitato bene...
Nessun attore è alle prime armi. Non solo Luke Perry, ma anche gli altri nel 2001 avevano già lavorato in parecchie pellicole o serie TV (Harewood era stato fra i protagonisti di Full Metal Jacket di Kubrik!!!) ed è in effetti uno di quelli che se la cava meglio, insieme forse a David Hewlett. Insufficienti invece Perry e Cortese, ma anche le due donne, Olivia D'Abo e Polly Shannon, scelte credo più per il fisico che per altre capacità.
Chi stupisce di più è proprio il regista, Lewis Teague, autore nel 1983 del celebre horror Cujo, tratto da un romanzo di Stephen King. Per la verità forse sto affibiando a Teague anche colpe che non sono sue, dato che nel suo piccolo fa anche il possibile e gli errori più grandi non sono nella regia, ma nella sceneggiatura, scritta a quattro mani da Ted Humphrey (autore prima del 2001 solo di qualche episodio di serie TV. In seguito continuerà a lavorare su serie TV, con l'eccezione della pellicola The Code del 2009 di Mimi Leder, con Morgan Freeman e Antonio Banderas) e Bing Howenstein (produttore fino al 2001. Dopo Mistero alle Bermuda tornerà alla scrittura solamente per due episodi della soap opera Beautiful...).
Mistero alle Bermuda nacque come film per la TV e per fortuna non arrivò mai al cinema. Il fatto, però, che una pellicola sia destinata al piccolo schermo non significa che debba essere per forza di cose trascurata come questa. Ad esempio proprio su questo blog mi è capitato di recensire la pellicola Project Almanac - Benvenuti a ieri, altro filmetto per la TV con poche pretese, che alla fine si è rivelato più che discreto.
Per concludere: ricordate e non commettete il mio tragico errore, The Triangle (Mistero alle Bermuda) e Triangle sono due film diversi!

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