giovedì 14 settembre 2023

Army of thieves

Ho da poco visto e recensito Heart of stone, film d'azione con Gal Gadot per me non troppo riuscito e, guardando quella pellicola, mi sono reso conto che mi sarebbe piaciuto vedere una pellicola con protagonista Matthias Schweighöfer. E guarda caso, ho subito avuto l'occasione per essere accontentato.

Facciamo un passo indietro.

Matthias Schweighöfer è un attore tedesco ancora relativamente giovane (42 anni) che ha già interpretato innumerevoli pellicole, per lo più tedesche, ma da alcuni anni sta iniziando ad avere un successo internazionale. Per dire, in questo blog, oltre a Heart of stone, l'abbiamo visto che in Le nuotatrici e in Army of the dead

Army of the dead è una grossa cagata, non ci piove, ma il suo regista, sceneggiatore e produttore, Zack Snyder aveva in mente di farne una serie di film e prodotti vari. E così nello stesso anno di uscita di Army of the dead, il 2021, è uscito anche questo Army of thieves, che in pratica è sia un prequel, sia uno spin-off del precedente.

Per quanto, infatti, Army of the dead fosse una pellicola venuta male, uno dei personaggi meglio riusciti era quello del bizzarro Ludwig Dieter, interpretato appunto da Matthias Schweighöfer, più che altro per le capacità attoriali dello stesso Schweighöfer e quindi Snyder ha deciso di affidare allo stesso attore tedesco anche la regia del film che avrebbe dovuto raccontare la sua storia.

Eccolo

Army of thieves si svolge qualche tempo prima, sei anni per la precisione, di Army of the dead, quando l'apocalisse zombie sta prendendo piede negli Stati Uniti. Queste pellicola, invece, si svolge tutta in Europa, dove pare che l'interesse per gli zombie sia relativo.

Protagonista della pellicola è Sebastian Schlencht-Wöhnert (Matthias Schweighöfer) che abbiamo visto in Army of the dead col nome di Ludwig Dieter. Il cambio di nome lo scopriremo all'interno di questa pellicola. Lo strambo Sebastian è un impiegato frustrato che manifesta la sua genialità con un'incredibile capacità di scassinare le casseforti. Sebastian ha una vera e propria ossessione per le casseforti ideate da Hans Wagner, omonimo del compositore Richard Wagner e che ha dedicato il nome delle sue opere ai capitoli dei Nibelunghi dell'artista tedesco. In Army of the dead Ludwig/Sebastian aveva scassinato la Götterdämmerung, l'ultima cassaforte, che riporta il nome del Crepuscolo degli Dei dei Nibelunghi. Qui scopriamo come sono state svaligiate dallo stesso Sebastian le tre precedenti casseforti, la Rheingold, la Valchiria e la Sigfrid.

Sebastian viene "reclutato" dalla bella Gwendoline (Nathalie Emmanuel) per entrare a far parte del suo gruppo di ladri. Il precedente esperto di casseforti è stato catturato e Sebastian deve prendere il suo posto. Fanno parte del gruppo anche l'esperta informatica Korina (Ruby O. Fee), l'autista Rolph (Guz Khan) e il macho Brad Cage (il bravo Stuart Martin che abbiamo visto anche in Dampyr e che qui assomiglia incredibilmente a Hugh Jackman). Il gruppo sarà inseguito dal poliziotto Delacroix (Jonathan Cohen), che ha un conto in sospeso con Brad Cage e dalla sua assistente Beatrix (Noémie Nakai).

Il film si sviluppa facendoci conoscere gli strambi e sfaccettati personaggi che fanno parte del gruppo di Gwendoline, sempre, però, dal punto di vista del geniale quanto sfigato Sebastian, mente si cimentano nelle imprese per l'apertura delle prime tre casseforti di Wagner.

Gli strambi personaggi
 

Per fortuna Army of thieves è un film completamente diverso da Army of the dead, che con Army of the dead c'entra poco o niente e che Matthias Schweighöfer è riuscito a dirigere molto meglio di quanto non sia riuscito a fare Snyder con la pellicola di partenza, per quanto Snyder abbia creato i personaggi e la storia e la sceneggiatura sia di Shay Hatten, che aveva lavorato anche ad Army of the dead.

I personaggi di questa pellicola funzionano molto più di quelli della prima, non solo Sebastian, da cui dipende tutta la trama e che rappresenta il punto focale, ma anche tutti gli altri. Così come funziona meglio il tono. Se là era stato completamente sbagliato, qui pare riuscito, al netto di qualche rallentamento di troppo. Anche in Army of the dead erano stati preparati tanti buffi personaggi, ma non so se sia per delle idee riuscite male, per un'amalgama che non funzionava, per gli attori sbagliati o per il manico del regista, fatto sta che alla fine il risultato era stato largamente insufficiente. Cosa che invece sembra essere riuscita in Army of thieves.

Ma anche la messa in scena, che in Army of the dead era stata noiosa, qui risulta molto più solida e scoppiettante. Ancora una volta merito di Schweighöfer, che non solo si dimostra un buon attore, ma ci fa scoprire di avere anche delle ottime doti da regista. Certo, forse qualcosa è ancora da affinare, ma la mano già si vede.

Ora c'è da capire se Schweighöfer resterà intrappolato in questo tipo di personaggio o se riuscirà ad affermarsi fuori dalla sua nazione anche facendo altro.

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