E siamo a cinque! Dopo il suo romanzo iconico, nonché capolavoro e caposaldo della fantascienza, Dune, Frank Herbert non ha più mollato l'osso. E se i primi due sequel, Messia di Dune e I figli di Dune erano in pratica la conclusione di quello che era successo nel primo romanzo, col quarto lo scrittore di Tacoma aveva iniziato a sbroccare, con un salto narrativo di 3500 anni e una trama oggettivamente noiosa.
Questo nuovo romanzo, che sembra voler essere un nuovo inizio, parte dopo altri 1500 anni e vediamo le conseguenze di quello che è successo alla fine del quarto romanzo. L'imperatore-dio Leto II è morto e il suo corpo si è dissolto liberando innumerevoli trote della sabbia che hanno ricolonizzato Arrakis (ora chiamato Rakis, che in 1500 qualcosa sarà cambiato, no...) facendolo diventare più simile al Dune che avevamo conosciuto nei primi romanzi. Ora vediamo le conseguenze del Sentiero Dorato voluto dal Tiranno, qualsiasi cosa sia. Gli umani che avevano colonizzato tutta la galassia stanno tornando (è il cosiddetto ritorno dalla Dispersione) e fra questi ci sono anche le inquietanti Matres Onorate, simili alla Reverende Madri del Bene Gesserit, ma molto più potenti e con la capacità di basare tutto il loro potere sul sesso.