14 aprile 2025

Il figlio del Dampyr - Dampyr n. 301


Il blog è momentaneamente in pausa causa impegni personali, spero che i miei assidui lettori non si siano preoccupati troppo. Siete sempre nei miei pensieri e appena possibile scriverò nuove recensioni.

Intanto riprendo con questa, che a sua volta è il ritorno a un fumetto di Dampyr, la cui ultima recensione risale al n. 236, del novembre 2019. Una vera e propria era fa. Per dire, non c'era ancora stato nemmeno il Covid!

E questo ritorno alla serie Dampyr arriva con un'occasione particolare, il n. 301, che rappresenta una sorta di nuovo inizio, un nuovo inizio, però, nel solco della tradizione.

Uno dei motivi per cui mi sono innamorato di questo fumetto, oltre alle tematiche in sé, che mi sono sempre piaciute e mi è sempre piaciuto il modo di affrontarle, è la serrata continuity. Dampyr è un fumetto che nel corso degli anni ha portato avanti una serie di macrotrame piuttosto complesse, che si sono dipanate negli albi regolari e anche negli altri albi, andando a costituire un complesso mondo narrativo estremamente dettagliato.

Tutto questo, però, se da un lato ha rappresentato un surplus della serie, dall'altro ne è stato anche un limite. Perché a volte per capire quello che stava accadendo in un albo era letteralmente necessario andarsi a rileggere altri due, tre e a volte anche molti più albi precedenti, pubblicati anche molti anni prima. E se questo fa la gioia di un fan della serie come posso essere io, è evidente che rischia di tenere lontani i nuovi potenziali lettori.

E così pare che si sia deciso di portare un po' di rinnovamento. Alcune macrotrame sono andate verso una ragionevole chiusura, in una convergenza senza precedenti nella serie, che ha toccato il suo apice nell'albo 300 e questo 301 è partito con alcune novità. 

È un nuovo inizio? No, tecnicamente no e men che meno è un reboot. Solo un po' di rinnovamento. Con questo nuovo villain che si presenta come particolarmente misterioso e dotato di poteri in parte anomali e l'altra novità del figlio di Harlan, di cui non scrivo altro, che potrebbe avere interessanti risvolti futuri, anche se la sua origine mi lascia un po' perplesso. Ma scommetto che ci saranno altre occasioni per capire qualcosa in più.

Complessivamente si aprono delle nuove macrotrame che potrebbero portare a sviluppi niente male e quindi la serie offre nuovi stimoli ai lettori. Se poi questo sia abbastanza per attirare nuovi lettori non lo so, purtroppo il fumetto in generale e quello italiano in particolare sta vivendo una crisi profonda difficilmente superabile se non si cercano altre strade. Per la verità con la serie Dampyr altre strade erano state esplorate, col primo vero film Bonelli. Peccato che tutto il lavoro fatto, secondo me buono, confermato anche dalle visioni sulle piattaforme di streaming, sia stato compromesso da una distribuzione in sala e una promozione praticamente inesistenti. Comunque arriveranno nuovi lettori? Sicuramente questa sarà una ventata di novità per i lettori assidui, dato che alcune linee narrative ormai erano arrivate al capolinea (per esempio Marsden, uno degli antagonisti più rognosi e protagonista di molte miniserie, ormai aveva dato), però... però per essere un rinnovamento, già da questo albo numero 301 sono fin troppi i riferimenti al passato. Non è una critica, solo un'osservazione. Anche perché in una serie come Dampyr, con una storia così complessa alla spalle diventa ben difficile non fare riferimenti al passato. Che a me, per inciso, sono piaciuti. Poi dovrò rileggermi le storie collegate a Blimunde per capire... no dai, non lo scrivo.

Un altro elemento ricorrente, che ritroviamo anche in questo 301 e che ultimamente è stato riproposto spesso è l'intervento di Draka babbo nel momento in cui il figlio Harlan si trova in difficoltà, anche se in questo caso le cose sono un po' più complesse. Poi rivedere Draka a me fa sempre piacere e vederlo pure incazzato anche di più, quindi non è un grosso problema.

Da questo numero cambia anche l'autore della copertina, che dallo storico Enea Riboldi, autore di tutte le copertine dal numero 1 al 300, passa a Michele Coprera, autore in questo caso anche dei disegni dell'intero albo. Coprera è un disegnatore dal tratto fortemente riconoscibile, molto abile coi chiaroscuri e che con questa prima copertina ci ha fatto sapere che se la cava molto bene anche con i colori. Di sicuro il cambio di stile è evidente e Coprera ha superato brillantemente il primo esame.

L'ultima novità è che l'albo ha 16 pagine in meno! Per noi lettori dei fumetti Bonelli è un duro colpo, però i tempi sono questi e bisogna fare i conti con la realtà, come è stato ben spiegato nella seconda di copertina. Si doveva scegliere fra un aumento del prezzo dell'albo, come avvenuto in altre testate o con un riduzione delle pagine. A volte un difetto degli albi di Dampyr era proprio un finale affrettato, addirittura in una o due pagine, ma questa volta, pur potendo contare in ben 16 pagine in meno, devo dire che la trama è ben strutturata e alla fine della lettura queste 16 pagine in meno non si sono sentite. Speriamo che sia così anche in futuro. 

E in conclusione?

Per quel che mi riguarda il rinnovamento parte bene.

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