martedì 25 aprile 2023

The OA - Parte II

 

L'avevo scritto, vero, nella recensione della prima parte, che The OA è una serie indefinibile, quando non propriamente bizzarra?

Se la prima parte può esservi effettivamente sembrata bizzarra, è perché non avete ancora visto la seconda parte. Perché se The OA fosse una serie normale, potremmo dire tranquillamente che nella seconda serie sbrocca decisamente. Sbrocca, perché viene da chiedersi dai, cos'è questa roba? Però se la guardiamo sapendo che qua la trama è stata scritta senza porsi troppi limiti e vincoli, senza esigenze commerciali, al punto da chiedersi come abbia fatto Netflix a produrla, allora sì, sbrocca, ma è uno sbroccare voluto, perché quello che abbiamo visto nella prima stagione era solo un prologo del delirio che sarebbe arrivato poi. E infatti la serie non è divisa in stagioni, ma in parti.

Anche questa volta sto tergiversando, come qualcuno si sarà accorto, perché ancora più rispetto la prima parte, raccontare qualcosa della trama è veramente difficile!

lunedì 24 aprile 2023

I guardiani del destino e altri racconti

Se c'è uno scrittore che è stato ampiamente saccheggiato dal cinema, quello è sicuramente Philip K. Dick, che con la sua sterminata produzione è riuscito ad affrontare e ad approfondire i più interessanti temi della fantascienza. In questo blog abbiamo già parlato della Svastica sul sole, uno dei suoi indiscussi capolavori.

Questo volume in particolare contiene tutti racconti che poi sono stati trasposti sul grande schermo o comunque hanno ispirato sceneggiature. Il primo racconto, che dà il titolo anche all'antologia, scritto nel 1954, è I guardiani del destino, arrivato al cinema con lo stesso titolo nel 2011, vede fra gli interpreti Matt Damon ed Emily Blunt. Si prosegue poi con Next, scritto anch'esso nel 1954 ed arrivato al cinema nel 2007 con Nicolas Cage, Jessica Biel e Julianne Moore; I labirinti della memoria del 1953, arrivato al cinema nel 2003 col titolo Paycheck con Ben Affleck e Uma Thurman; Impostore, sempre del 1953, trasposto nel 2001 col titolo Impostor con Gary Sinise e Madeleine Stowe; Rapporto di minoranza del 1956, arrivato al cinema per opera di Steven Spielberg nel 2002 col titolo Minority report, con Tom Cruise e Colin Farrell (poi divenuto una serie TV nel 2015); Modello due del 1953, trasposto col titolo Screamers - Urla dallo spazio nel 1995 e Ricordiamo per voi del 1966, divenuto poi sul grande schermo il celebre Atto di forza del 1990 con Arnold Schwarzenegger e, nel 2012, Total recall - Atto di forza con Colin Farrell, Jessica Biel, Kate Beckinsale e Bill Nighy.

lunedì 17 aprile 2023

Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri

 

Quando ho scoperto che sarebbe uscita al cinema una nuova pellicola dedicata al gioco di ruolo Dungeons & Dragons, quasi non ci volevo credere. Un po' perché aspettavo da tempo una cosa del genere e un po' perché il precedente non era stato proprio il massimo.

Mi ricordo bene infatti l'orripilante pellicola Dungeons & Dragons - Che il gioco abbia inizio del 2000, di Courtney Solomon, con Jeremy Irons. Forse il peggior film di Irons. Ne guardai non più di 15 minuti, poi lasciai perdere, scosso dai conati di vomito. La pellicola ebbe incredibilmente anche un sequel nel 2005, diretto da Gerry Lively, Dungeons & Dragons 2: Wrath of the Dragon God, con uno solo degli attori protagonisti del primo episodio, Bruce Payne. Jeremy Irons deve aver ucciso il suo agente appena ha sentito la parola Dungeons... Non contento Gerry Lively ha poi diretto nel 2012 Dungeons & Dragons: The Book of the Vile Darkness, un film per la tv.

Dopo tutto questo squallore, il timore che questa nuova pellicola potesse rivelarsi una cagata come le precedenti era grande e anche fondato.

lunedì 3 aprile 2023

The OA - Parte I

Ogni tanto cado nel tunnel delle serie TV. Lo so, mi capita. Devo confessare che capita anche più spesso di quanto non traspaia in questo blog, ma in genere le abbandono, deluso, dopo i primi episodi. Dopo la delusione di 1899, serie che mi è piaciuta, ma che Netflix ha deciso di non finanziare più, ero alla ricerca di qualcosa di anomalo e sono arrivato a questo The OA (già il titolo è bizzarro) del 2016, sarie suddivisa in due parti non stagioni, ma poco cambia, di 8 episodi l'una.

Sicuramente questa è l'epoca delle serie e il periodo Covid, che ci ha bloccato in casa a lungo, unito alla diffusione ormai capillare delle piattaforme di distribuzione in streaming, ne hanno amplificato gli effetti. Solo che sta diventando complesso trovare serie che siano di livello elevato, anche perché, rispetto a decenni fa, le esigenze e le aspettativa sono notevolmente incrementate.

Ma ne vogliamo parlare o no della trama di The OA?

Effettivamente c'è un motivo ben preciso se sto indugiando.

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