venerdì 11 febbraio 2022

Marilyn ha gli occhi neri

 

Le pellicole italiane stanno iniziando a prendere sempre più spazio in questo blog. Questa è la volta di Marilyn ha gli occhi neri del 2021, un film di Simone Godano (Moglie e marito e Croce e delizia), sceneggiato da Giulia Steigerwalt con protagonisti assoluti il sempre intenso Stefano Accorsi e l'attrice italiana del momento Miriam Leone.

Andiamo subito alla trama.

Diego (Stefano Accorsi) è un bravissimo cuoco con forti difficoltà a comunicare che lo portano a balbettare e ad avere innumerevoli tic. Crollata la sua vita personale (la moglie dalla quale ha avuto una figlia l'ha lasciato e vive con un altro uomo), sbrocca e distrugge la sala da pranzo del ristorante in cui lavora. Per questo viene licenziato e dovrà frequentare un centro diurno di riabilitazione gestito dal dott. Paris (Thomas Tabacchi), tentando di ricostruire la sua vita. Qui farà la conoscenza di altri strambi personaggi, tutti con problemi mentali: Sosia (Mariano Pirrello) un uomo che pensa che tutte le persone che incontra, compreso lui stesso, siano dei sosia di persone che vivono in Guinea, Susanna (Orietta Notari), affetta da coprolalia, Chip (Andrea Di Casa) un uomo con manie di persecuzione che racconta sempre quello che sta per fare a delle immaginare persone collegate con lui tramite un inesistente auricolare con microfono, Gina (Valentina Oteri) una ragazza che non parla con nessuno e si muove solo sui suoi pattini a rotelle.

Nel gruppo Diego conosce anche Clara (Miriam Leone) una mitomane, bugiarda cronica, che a forza di inventare storie, ha perso di vista la realtà.

Come terapia, sfruttando anche la presenza di Diego, Paris decide che i suoi pazienti dovranno gestire una mensa per gli anziani del paese e la cosa, dopo le prime difficoltà legate alle varie stranezze di tutti i personaggi, sembra funzionare. Il problema è che Clara, sempre a causa del suo problema di confondere la realtà vera col mondo che si costruisce nella sua testa, inzia a scrivere in Internet recensioni entusiaste di questo nuovo ristorante che gestisce, ma che non esiste, il Monroe e altre persone, leggendo le tante recensioni, ne scrivono a loro volta. In pratica in breve tempo questo ristorante fasullo diventa famosissimo. Il fenomeno diventa tale per cui la gente continua a telefonare per prenotare e Clara deve rispondere a tutti che i tavoli sono tutti occupati. Nello stesso tempo anche la figlia di Diego vorrebbe pranzare in questo super ristorante e così il cuoco propone a Clara di trasformare il centro in un ristorante vero, coinvolgendo anche gli altri ignari pazienti in terapia. Clara, per giustificare le loro stranezze, scrive nel sito del ristorante che si tratta di attori che stanno facendo delle performance.

E il tutto funziona!

O, almeno, funziona inizialmente.

Perché Diego continua a essere costantemente sull'orlo di sboccare nuovamente e Clara non si ferma, continuando a costruire bugie su bugie, che non fanno altro che creare un castello che prima o poi è destinato a crollare.

E mi fermo, che ho già scritto anche troppo.

Non credo siano tante le pellicole che trattano la malattia mentale, argomento piuttosto difficile da affrontare. Marilyn ha gli occhi neri ricorda un'altra pellicola italiana del 2008 di Giulio Manfredonia, Si può fare, con Claudio Bisio e Anita Caprioli, nella quale, guarda caso, recita anche Giulia Steigerwalt con una piccola parte, autrice della sceneggiatura di Marilyn ha gli occhi neri. Anche in quel caso un gruppo di persone con svariate malattie mentali riusciva e mettere in piedi un'impresa lavorativa, fra mille difficoltà. Ma se Si può fare era una commedia dai risvolti drammatici, Marilyn ha gli occhi neri riesce a essere molto più leggero. I personaggi di Marilyn ha gli occhi neri vivono tutti un dramma personale, ma riescono a essere a modo loro comici o, per lo meno, la trama ce li presenta in un modo comico, ma sempre, va precisato, non offensivo verso la loro patologia. Perché alla fine Diego vive sì un dramma, ma ciò che combina spesso fa ridere o, almeno sorridere. Così come fanno sorridere i saggi monologhi del padre Aldo (Marco Messeri). Pure ciò che combina Clara spesso è divertente, per quanto ci si renda conto, col proseguo del film, che malgrado la ragazza non si consideri una malata di mente e creda di trovarsi in terapia solamente per un incidente, in realtà è probabilmente la paziente più grave.

E quindi tutto va per il verso giusto, con un trama accattivante, solida e complessivamente riuscita, che non annoia, affronta il tema cardine della pellicola in maniera delicata, ma decisa e riesce persino a trasformare il tutto in una improbabile e stramba storia d'amore fra i due principali protagonisti. Storia d'amore che, per la verità, s'intuisce quasi subito, anche se necessiterà di parecchio tempo per emergere chiaramente.

Ma due parole proprio sui due attori principali bisogna scriverle. Stefano Accorsi ormai è un attore navigato, con innumerevoli pellicole alle spalle, pellicole dove sempre o quasi sempre interpreta personaggi forti, estremi e d'impatto. E' così anche questa volta, in cui riesce a prestare il corpo al supernevrotico Diego con un'abilità e una credibilità decisamente fuori dal comune. Ancora una volta quindi Accorsi è promosso a pieni voti. Ma la promozione a pieni voti è anche per Miriam Leone. L'ex Miss Italia ha una carriera chiaramente più breve di Accorsi, anche perché ha 14 anni in meno, ma ha dimostrato con questa pellicola di essere anche lei un'ottima attrice. Penso di non aver visto molti suoi film, anzi, forse l'unico è In guerra per amore, dove comunque non è la protagonista. Con Marilyn ha gli occhi neri ha chiarito perché sia una delle attrici italiane più sulla cresta dell'onda in questo momento. Non a caso dal 2020 in poi ha lavorato in ben 5 pellicole.

Insomma, un altro film italiano decisamente riuscito.

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